[WC] F. Fognini b. D. Evans 6-4 3-6 6-2
Dopo l’infortunio al polpaccio che lo ha costretto al ritiro al Sardegna Open, Fabio Fognini onora la wild card ricevuta battendo il n. 67 ATP Daniel Evans, che aveva avuto la meglio nell’unico precedente tra i due, nel 2020 a Dubai. Lo fa in tre set, 6-4 3-6 6-2 dopo due ore e trentadue di una battaglia emozionante in cui è sempre stato quello a osare di più, quello più deciso a prendere in mano lo scambio, spesso cercando il rovescio britannico con lo sventaglio per poi cambiare inside-in aprendosi il campo. Per questo ha anche commesso più errori, qualcuno pesante quando il punto era ormai sulle e nelle sue corde, e ciò gli è costato il secondo set, parziale in cui peraltro Evans è salito molto con il dritto (scendere era pressoché impossibile) e si è fatto un po’ più offensivo.
La svolta c’è probabilmente stata nel terzo game della partita finale, quando Fabio è risalito dallo 0-40 e un atteggiamento vagamente scoraggiato, andandosi a prendere punti anche con giocate spettacolari. C’è stato anche un battibecco tra Evans e l’arbitro Lahyani per una chiamata dubbia, poi rivelatasi ininfluente in termini di punteggio. È stato l’ultimo sussulto del britannico, perché da lì Fognini – che in fin dei conti è un ex top 10 – ha messo quattro giochi di fila e chiuso ogni discussione.
Primo set – Fognini più propositivo, il dritto di Evans è una miniera di errori
Stando al sito dell’ATP, sulla sedia dovrebbe esserci Greg Allensworth, invece a dirigere c’è Mohamed Lahyani, forse entrato come ennesimo lucky loser. Fabio parte in risposta e Daniel gli consegna il game con quattro gratuiti; anche il nostro però manca di precisione e non consolida il vantaggio. Il dritto azzurro è comunque parecchio caldo, arriva un parzialotto di otto punti a due che significa 3-1 Fognini.
Evans recupera subito limitandosi a rimettere la palla di là, ma la maggior propensione a fare gioco da parte di Fabio paga e arriva il 5-3 nonostante tre doppi falli di fila. Dan tiene la battuta e cerca di essere aggressivo in risposta; Fognini salva una palla del contro-break, continua a caricare verso l’angolo sinistro dell’avversario e si assicura il parziale. Entrambi hanno messo poche prime, ma, se per Evo non fa una gran differenza in termini di conversione, il Fogna vince il 77% sulla prima contro il 25% sulla seconda, e in ogni caso tende a prevalere quando lo scambio si allunga. 14-20 il suo bilancio vincenti/gratuiti, 6-14 quello brit.
Secondo set – Il dritto di Evans sale di livello, Fognini paga le distrazioni iniziali
Un po’ fuori tempo sia su colpi apparentemente semplici sia sugli slice inglesi nelle fasi iniziali del parziale, Fabio si ritrova a servire sullo 0-3. Muove il punteggio e resta in scia in attesa di uno spiraglio per rientrare. Il settimo gioco sembra quello buono, Daniel cerca di andare in spinta con il dritto ogni volta che può, in due occasioni viene infilato dal bimane azzurro e due sono le chance da sinistra che Fognini non riesce a sfruttare, così si cambia sul 5-2. Non senza difficoltà, il classe 1987 tiene la battuta, ma le sue sbavature nel successivo turno di risposta aiutano Evans a portare la sfida al terzo. Per quest’ultimo qualche errore rispetto al primo set,
Terzo set – Fognini si salva, poi vola verso la meta
Tenuto il servizio in apertura, Fabio si fa pericoloso in risposta, ma fallisce qualche palla per lui semplice – volée compresa – dopo essersi ben costruito il punto. Qualche accenno di svogliatezza nel gioco seguente gli costa lo 0-40, ma ritrova immediatamente la concentrazione e si salva alla grande, caricandosi sostenuto dal pubblico.
Fognini sbaglia un’altra volée a campo aperto e dagli spalti la miglie Flavia vorrebbe dirgli, “questa la facevo anch’io”, ma è stata numero 1 in doppio quindi non avrebbe molto senso. Però c’è, Fabio, anche atleticamente, e va a prendersi il quarto gioco sullo smash sbagliato del trentatreenne di Birmingham. Il quale ha subito una chance del contro-break, annullata con polemiche dal dritto al volo del Fogna forse largo. Lahyani scende a controllare il segno, si scontra pure con l’inglese, gli dice che, no, non è quello il segno, è buona. Scambio di battute amichevoli con Fabio, mentre la grafica dà ragione a Evans, ma a Roma vale come il due di coppe quando si gioca a tennis (appunto) e allora non si capisce cosa la mostrino a fare. Evo non ci sta, usa la F-word e si prende un warning per comportamento antisportivo. Il game rimane aperto, c’è una brutta caduta Fognini per fortuna senza conseguenze, e alla fine Dan strappa la battuta.
Al cambio campo, si rivolge ancora all’arbitro alzando la voce, ma Lahyani non gliela fa passare, “parlami in modo professionale, non urlare” gli intima deciso, gli spiega il perché del warning e l’altro dice, “ah, ok”. Non è invece ok per lui il turno di battuta che dovrebbe dargli il 3 pari perché, salvato il 30-40 con un gran dritto, subisce un punto da fenomeno e capitola sul vantaggio esterno; Fognini conferma e sale 5-2. Il nostro la vuole a tutti i costi e la vuole subito, Evans cancella un match point con la battuta, poi commette doppio fallo: sceglie di giocarsela, ma Fognini ribalta lo scambio con il rovescio lungolinea e può raccogliere l’esultanza dei tifosi.
Adesso il meritato riposo, ma non troppo, perché venerdì pomeriggio (quarto match sulla Grand Stand Arena, quindi nel giro di diciotto ore) è atteso al secondo turno dal n. 11 del seeding Taylor Fritz. Uno pari i precedenti, risalenti però allo scorso decennio.