Da Roma, il nostro inviato
[29] A. Tabilo b. [1] N. Djokovic 6-2 6-3
Non è la fine, ma probabilmente vi somiglia. I tanti scricchiolii di una prima parte di stagione da dimenticare per Novak Djokovic vengono tutti al pettine in un caldo pomeriggio di primavera sugli Internazionali d’Italia. Sul Centrale del Foro Italico, ancora scosso dal (quasi certo) addio di Nadal, Alejandro Tabilo, cileno di Toronto, alla prima vittoria in carriera contro un top 10, ha vestito i panni che ormai da quasi 20 anni abitualmente rivestiva il serbo su un campo da tennis. Il Cile, 17 anni dopo Nando Gonzalez contro Federer, torna a battere un n.1 Per Nole si tratta della peggior sconfitta in un 1000 contro un giocatore fuori dai primi 30 dal 6-2 6-3 a Bercy 2007 contro Santoro. Per il cileno ora ci sarà Karen Khachanov.
Primo set: la sorpresa scuote Roma. Tabilo in mezz’ora passa avanti
Partenza strepitosa di Tabilo, che si porta sul 4-0 in meno di 20 minuti con un tennis di livello assoluto. Sicuramente il servizio mancino inoltre dà un’ampia mano a mettere in seria difficoltà il serbo, che non riesce a rispondere come vorrebbe né ad entrare bene nello scambio. Così la testa di serie n.29 ha spesso tutto il tempo di martellare comodamente soprattutto dal lato del dritto, con tanti vincenti lungolinea, una variazione continua che chiaramente infastidisce il n.1 al mondo. E infatti poco dopo, con Tabilo che continua la sua ottima partita e un Djokovic decisamente sottotono, he cercato appena poteva di accorciare gli scambi, tra palle corte e rischi che hanno pagato meno di quanto avrebbero potuto, il cileno in mezz’ora porta a casa un set da campione. In cui quasi scherza con il campione serbo, in una versione assolutamente da rivedere.
Secondo set: Djokovic di fretta, Tabilo sogna e vince. Nole esce tra i fischi
Come si era chiuso il primo si apre il secondo, cioè con il dominio territoriale del campo da parte di Tabilo. Nella miglior versione della carriera, solidissimo e senza nessuna concessione, quello è poco ma sicuro. E così trova il break al primo game buono, e senza neanche particolari difficoltà. Due doppi falli consecutivi di Nole negli ultimi due punti ed è 1-0 per il cileno. Dall’altra parte sembra che Nole quasi voglia andar via il prima possibile, con tanti errori e scelte sbagliate. Ma, soprattutto, fretta nel farsi dare le palline prima di servire, e senza addirittura neanche fermarsi ai cambi campo tornando in campo quasi 30 secondi prima, su un Centrale nel quale serpeggia una dominante sensazione di stupore. Che si trasforma in disappunto quando con un doppio fallo (predetto dal direttore Scanagatta sul Centrale) Djokovic regala anche il secondo set a un Tabilo continuo e convinto fino alla fine, mai in difficoltà. E Novak uscirà tra i fischi di un deluso Centrale del Foro, quasi arrabbiato per la prestazione indecorosa del n.1 al mondo. Anche lui probabilmente a uno degli ultimi valzer.
Subito dopo la partita Djokovic ha spiegato alla stampa di essere stato vittima di un malessere durante la notte, forse a causa della borraccia che gli era caduta in testa venerdì scorso: “Complimenti al mio avversario. Io non ho trovato buone sensazioni sul campo ero completamente off. Non so se c’entra con quello che è successo venerdì. Ieri non ho sentito nulla, ma oggi sotto stress sono stato completamente un giocatore rispetto a venerdì. Cosa devo sistemare? Tutto per essere competitivo al Roland Garros. Non ho fatto nessun esame. Ora come ora sento che avrei dovuto farlo quindi lo farò e vediamo cosa verrà fuori. Nel video si vede chiaramente che è stato un episodio sfortunato, la borraccia è scivolata ed è caduto sulla mia testa. Non stavo guardando in alto e mi è arrivata di botto in testa e questo credo che possa aver avuto un forte impatto sulla mia prestazione . Ho avuto nausea e sangue. Sono riuscito a dormire ma ho avuto mal di testa. Oggi mi sono sentito un giocatore diverso: senza ritmo senza bilanciamento, senza timing.”