[2] A. Sabalenka b. [32] D. Yastremska 6-4 6-2 (Danilo Gori)
Aryna Sabalenka supera con il risultato severo di 6-4 6-2 l’ucraina Dayana Yastremska e si iscrive agli ottavi di finale degli Internazionali BNL d’Italia. La testa di serie numero trentadue ha impostato una gara che ha assecondato le proprie caratteristiche aggressive, cercando così di spuntare le risorse più pericolose della recente finalista di Madrid. Il tentativo ha prodotto una prima parte di set inaugurale durante la quale le atlete si sono asfissiate con bordate pesantissime, con una prevalenza proprio per la giocatrice sfavorita. Yastremska non ha però strappato il servizio all’avversaria, che ha potuto prendere il tempo necessario per allestire delle proficue contromosse.
La tigre di Minsk ha così sapientemente atteso il momento in cui la rivale avrebbe avuto il bisogno di rifiatare ed è stata perfetta nel manovrare in contrattacco, mettendo a segno i suoi colpi migliori per il break decisivo che ha orientato la prima frazione. Il secondo parziale ha avuto il terzo game come frangente essenziale, dopodiché per la favorita sono state solo rose. Sabalenka gioca bene; sbaglia ancora un po’ troppo, ma l’errore è nella logica del suo tennis debordante. Contro un’avversaria assai intraprendente ha nel complesso convinto, confermandosi la prima avversaria di Swiatek anche qui a Roma.
Il match
Le due atlete aboliscono la “fase di studio”, il frangente iniziale dell’incontro secondo quella che una definizione tanto cara a chi commenta un match di boxe: soprattutto l’atleta ucraina spinge con tutte le forze, cercando di cogliere di sorpresa la campionessa bielorussa. La testa di serie numero trentadue mulina dritto e rovescio e la due volte campionessa di Melbourne non si aspetta forse così tanta aggressività abbinata a profondità e precisione e nei primi game prova a rendere tutto quanto gli viene recapitato con altrettanta potenza. La scelta si rivela azzardata, ancorché prevedibile da parte di una tennista abituata a combattere a viso aperto. I game scorrono piuttosto velocemente tra due giocatrici impegnate a sportellare.
Sabalenka soffre e deve annullare due palle-break, una nel quarto e una nel sesto game; si risolve a ricorrere allo slice di rovescio per operare meglio in contenimento e la scelta la ricompensa subito, permettendole di rimanere in gara nel momento migliore dell’avversaria. Sul punteggio di 3-3 con l’ucraina alla battuta, Aryna trova la giusta misura in risposta e sul 15-15 si difende mirabilmente da una stoccata di dritto dell’avversaria, ribaltando i ruoli nello scambio e concludendo con un passante di dritto lungolinea, giocato perdipiù in avanzamento. Il colpo splendido traccia improvvisamente il solco tra le due sfidanti: d’improvviso tutti, Yastremska compresa, si ricordano chi in campo sia la più forte. Dayana annulla una palla-break sul 15-40 con un ace, ma nella seconda occasione si arrende.
L’ucraina pare perdersi e nel game successivo sparisce, rimuginando ancora su qualche occasione sfumata nel primo quarto d’ora del match, ma si riprende in tempo nel suo successivo turno al servizio, con anche un sostanzioso aiuto della rivale. Sabalenka dimostra di saper subire in attesa del proprio miglior tennis ma continua a disseminare la prestazione di piccoli errori, forse anche dovuti alla preoccupazione per la vitalità della tennista di Odessa. Aryna serve per il set sul punteggio di 5-4 e di nuovo nel terzo punto del game fa la differenza buttando un rovescione dal centro verso sinistra in uscita dal servizio: di nuovo un punto speciale marca la classe della numero due del ranking, che chiude la frazione al decimo game, in quaranta minuti.
Yastremska gioca al limite delle sue possibilità; prende grandi decisioni, cerca il massimo e alterna soluzioni spettacolari ai comprensibili errori di chi ogni tanto perde il controllo; anche Sabalenka continua a intercalare bellissime soluzioni a sviste inopinate. Il tempo però scorre a vantaggio della più forte, che ha vinto il primo parziale e può proseguire con tranquillità contro un’avversaria che ha già dato tanto senza stringere nulla. La sfida si decide nel terzo game, costellato di errori ma anche di atti di notevole coraggio da parte di entrambe; ventiquattro scambi, sette palle-break per Sabalenka e quattro palle-game per Yastremska. Dayana regala una chance con il doppio fallo ma rimedia con un passante incrociato slice assai preciso e rapido; si prende il vantaggio con un dritto lungolinea che spazzola l’incrocio delle righe ma rovina tutto con un rovescio lungolinea che invade il corridoio. C’è un bellissimo rovescio al volo per l’ucraina, ma Aryna mette a segno un colpo analogo e torna in vantaggio.
Con un secondo doppio errore Yastremska guarda di nuovo in fondo al burrone, ma in tasca c’è ancora un servizio vincente per respirare. Sabalenka mantiene la calma e sale per la settima volta al vantaggio, che questa volta si concretizza nel break, purtroppo grazie alla seconda palla dell’ucraina che si perde nell’out per la terza volta nel game. Sabalenka non molla più il vantaggio e, pur continuando a non essere perfetta, prosegue con piglio sicuro fino al 6-2 finale, firmato con un rovescio lungolinea. “Grazie Roma!” dice la bielorussa nell’intervista a caldo sul Campo Centrale: la sua prossima avversaria negli ottavi di finale sarà Svitolina o Kalinskaya.
Nel frattempo, la slovacca Rebecca Sramkova firma un risultato inaspettato, eliminando in tre set l’americana Sofia Kenin. La ventisettenne di Bratislava, proveniente dalle qualificazioni, prevale con il punteggio di 6-4 4-6 6-4; è brava a recuperare da 1-3 nella partita decisiva e nel suo secondo tabellone principale del 2024 centra gli ottavi di finale, che condividerà con Sorribes-Tormo oppure Ostapenko.
[5] M. Sakkari b. [30] A. Kalinina 7-6(4) 6-0
Il primo set tra Maria Sakkari e Anhelina Kalinina è l’unico realmente equilibrato dei primi quattro giocati nel programma femminile. La greca è subito costretta agli straordinari, riuscendo comunque a partire avanti risalendo da 15-40, mentre l’ucraina tiene più facilmente il servizio (a 15). Dopo un paio di game ai vantaggi e un altro paio nuovamente tenuti a 15 – equamente spartiti tra le due protagoniste – sul 3-3 arriva il primo vero scossone al match. La finalista della scorsa edizione trova grande profondità in risposta e nel settimo gioco piazza il primo break dell’incontro, ma non riesce a prendere il largo. La n°5 del tabellone è infatti bravissima a non scomporsi e rientrare subito alla prima chance utile, cancellando altre tre palle break nel game successivo e portandosi sul 5-4.
L’andamento è davvero incerto, la qualità di gioco decisamente elevata. Kalinina deve servire due volte per rimanere nel primo parziale e, nella seconda occasione, riesce a salvarsi e a cancellare tre set point, su cui però Sakkari ha qualcosa da recriminare. La greca rischia di pagare caro le opportunità mancate, finendo sotto 1-3 al tie-break, ma reagisce e conquista sei degli ultimi sette punti della frazione, portandola a casa per 7-6(4) in 76 minuti. L’ucraina tenta di spezzare il ritmo e si prende una lunga pausa tra primo e secondo set, ma al rientro è un dominio assoluto di Sakkari. La n°8 del mondo riduce al minimo i gratuiti e gioca alla grande, mentre la sua avversaria fa più fatica, cala progressivamente di livello e viene investita in poco più di mezz’ora. Kalinina non riesce più a conquistare neanche un game, finendo per arrendersi 7-6(4) 6-0 in quasi due ore. Una sconfitta che pesa anche in termini di classifica, visto che l’attuale n°31 del mondo perderà (almeno) 25 posizioni e uscirà dalla top50. Per Sakkari agli ottavi una tra Azarenka e Sherif, che ha eliminato Jasmine Paolini.
[PR] I. Begu b. [27] E. Mertens 6-2 6-0
Non c’è proprio storia, invece, nell’altro match che si disputa in contemporanea a Sakkari-Kalinina. A sorpresa, infatti, Irina Camelia Begu domina in lungo e in largo Elise Mertens. La tennista belga, n°30 in singolare e n°2 in doppio, non appare decisamente in una delle sue migliori giornate, mentre alla rumena riesce tutto o quasi. E dire che la partita era iniziata anche piuttosto bene per la testa di serie n°27, brava a procurarsi tre palle break nei suoi primi due turni di risposta (sfruttando finalmente la terza) e a tenere a 15 il suo game di battuta inaugurale. Dal 2-1 e servizio in poi, però, il vuoto.
Mertens ha avuto anche qualche chance, ma non è più riuscita a vincere neanche un singolo gioco in tutto l’arco della partita. Perso il primo set, non è arrivato nessuno scossone da parte della belga, mentre Begu si è dimostrata concretissima. Tre turni di battuta tenuti a trenta e tre palle break convertite su altrettante procurate. In un’ora e venti la rumena, n°161 WTA e in gara grazie al ranking protetto, trionfa 6-2 6-0 e attende agli ottavi una tra Collins e Garcia.