Da Roma, il nostro inviato
[29] A. Tabilo b. Z. Zhang 6-3 6-4
Dopo 15 anni ci sarà di nuovo in cileno in semifinale agli Internazionali d’Italia, e più in generale in un 1000. Non saranno i fasti di “mano de piedra” Gonzalez, ma intanto Alejandro Tabilo ha compiuto un capolavoro sulla terra romana, dando seguito all’impresa contro Djokovic. Per la prima volta giocherà una semifinale oltre il livello 250, e soprattutto entrerà di prepotenza tra i primi 30, al n.25. E riporterà, insieme a Jarry, due cileni in top 30 per la prima volta in 19 anni, luglio 2005, appunto Gonzalez, e Massu. Un risultato da incorniciare per un giocatore che a inizio anno era a stento dentro i 100 e venerdì si troverà a giocare una semifinale in uno dei più importanti tornei al mondo. Lo farà contro un avversario di lusso, Alexander Zverev o Taylor Fritz. Ma, è il caso di dirlo, senza certamente partire battuto.
Primo set: la differenza la fanno i dettagli, che sorridono a Tabilo. Lui in vantaggio
Inizio solido da parte di Tabilo, che continua a mostrare quanto sappia essere mortifero con il dritto. Niente da segnalare però in risposta, così come per Zhang, che fa il suo dovere mostrandosi comunque aggressivo da fondo ma senza rischiare un colpo definitivo. Da segnalare come si proceda veloci, con 5 game in meno di un quarto d’ora. E continua su onde rapide l’incontro, ma subisce una sterzata nel sesto game. Il cileno prova ad osare un minimo in più, e quando colpisce da sinistra con gli appoggi fissi e in manovra prende in mano lo scambio. Ma soprattutto manda fuori giri il cinese, che con qualche dimenticabile errore concede il primo break dell’incontro. Avrà anche le chance di recuperarlo in realtà, all’ultima curva prima della fine del set. Bravo però il cileno, con servizio e variazioni, a ricacciarlo indietro per poi passare lui in vantaggio con una prima a quasi 200 km/h.
Secondo set: a Tabilo basta iniziare meglio, ma da rivedere la seconda. Va lui in semifinale
Il secondo parziale prosegue nel segno del cileno, che ingrana un’altra marcia nello scambio da fondo. Soprattutto quando gioca sul rovescio del cinese con il suo dritto impone un altro tipo di ritmo, che gli permette un immediato break che obbliga Zhang a cercare (con poco successo) qualche variazione sul tema. Andando avanti appare chiaro come il vero limite della tds n.29 sia la seconda di servizio, che non serve quasi mai oltre i 130 km/h. E con giocatori più attrezzati dell’onesto Zhang, che pur riesce a costruirsi le sue chance in risposta proprio in queste occasioni, potrebbe rivelarsi un handicap da non sottovalutare. Ma alla fine, affidandosi alla prima e ai colpi in uscita, Tabilo chiude un incontro tutt’altro che indimenticabile. Sarà un ace, a confermare quanto la prima sia un fattore nel suo gioco, a mandare a casa uno Zhang da piena insufficienza. Promosso con lode invece il cileno, che sarà però obbligato a trovare una seconda più pesante e di qualità in semifinale per proseguire nel suo sogno qui a Roma.