Da Torino, il nostro inviato
[WC] F. Passaro b. [1] L. Musetti 6-3 7-5
Se è un sogno, non svegliateci. Solo di un sogno può trattarsi, una tale favola. Francesco Passaro trionfa al Piemonte Open Intesa Sanpaolo, portando a casa il titolo più importante della sua carriera e oltre 100 posizioni nel ranking.
Due settimane fa era il numero 240 del mondo: poi le qualificazioni superate a Roma, il terzo turno perso con matchpoint, l’arrivo a Torino… Le cose al Circolo della Stampa Sporting sembravano complicarsi fin dall’esordio vinto con Galan, l’ennesima battaglia vinta. Poi Ruusuvuori in due tirati set, i matchpoint sprecati con Nakashima, la partita perfetta son Sonego…Più l’avversario si complica, più Francesco dipinge.
E, parlando di avversari, Lorenzo Musetti non ha certo giocato una pessima partita: complice tanta sfortuna, l’atteggiamento in campo oggi è tornato a ricordare quello di qualche mese fa. Deluso, affranto, frustrato e nervoso, molto nervoso. Nel secondo set sembrava potersi rialzare, ma a nulla è servito il tentativo: il perugino ha giocato una partita quasi perfetta. Anzi, eliminiamo il quasi. Il rendimento fra servizio e dritto è stato stupefacente, quasi a ricordare l’altro noto tennista italiano che fece finale a Wimbledon nel 2021. Tanto tennis, ma anche tanto coraggio: mai spaventato dalla classifica avversaria, mai indietro sui punti importanti. Sapeva come giocare, sapeva di dover essere aggressivo su ogni punto, e così è stato.
Di Lorenzo, serve ricordare la comunque ottima settimana, teatro di un tennis di alto livello e capace di ricordare quello “dei vecchi tempi”.
Riviviamo insieme i due set del derby, vissuto dal box di Lorenzo Musetti.
I primi punti descrivono da subito quale vuole essere la tattica perugina: aggressività, tanta aggressività, su ogni, singolo, punto. E così è. In campo si dimostra duttile, meraviglioso da fondo, ma anche capace di scendere a rete con buone soluzioni. La spinta è su ogni scambio, dal lato del dritto appare ingiocabile, fra righe e vincenti. Dall’angolo continuano ad arrivare incoraggiamenti a caricare Lorenzo, Barazzutti ripete il mantra: lucidità e aggressività. Per ora, però, la difesa a oltranza sembra l’unica strada percorribile da un Musetti in troppa difficoltà. Costretto ai teloni di fondo, il primo break è inevitabile: Lorenzo ci prova, ma al primo accorcio, Francesco è bravissimo a mettere i piedi in campo, senza uscirne più. Ne tanto meno rischiare, di uscirne. Il rovescio del perugino sembra poter essere l’unico punto debole di un tennis solidissimo e di grande violenza, ma la testa di serie numero 1 trova troppo di rado quell’angolo, di fronte a un avversario velocissimo nel passaggio fra difesa e attacco. Al servizio per il set, Passaro è ancora incontrastabile: tiene a 0 il gioco, e va a un set dalla conquista del trofeo.
“Inchiodalo sul rovescio” continua a ripetere Barazzutti: Musetti ci prova, ascolta, e questa volta riesce ad applicarlo in campo. La diagonale di rovescio sembra far paura Passaro, spesso alla ricerca di un modo per uscirne: la palla corta, però, non è in giornata. Qualche errore di troppo, un Musetti salito di livello approfittando del ritmo in calo dell’avversario, e arriva la prima palla break della sua partita. Servizio e dritto vincente, nuovamente parità. Ancora la diagonale di sinistra, ancora un tentativo di dropshot per uscirne, ma è un altro piccolo fallimento che vale la seconda chance di break. La tattica sembra vincente: break, due giochi a zero. Il tennis poco in giornata di Lorenzo, però, continua a condizionarlo soprattutto dal punto di vista mentale, oscurandone la lucidità. Su un dritto a campo aperto, sbaglia lato, offrendo l’immediata possibilità di controbreak. Resta li, non vuole mollare, e con decisione al servizio resta aggrappato, annullandola. Proprio il servizio, appare come il colpo più in palla, capace di salvarlo da diverse situazioni sfavorevoli.
Il nervosismo, però, aumenta sempre più: “Perchè io devo fare cosi tanta fatica?“, domanda all’angolo. Ne si evince l’attuale ancora incapacità nel giocare quando fuori dalla propria zona di comfort, quando il talento non splende alle massime possibilità. Break perso, tutto in parità, e palla scaraventata fuori dal circolo. Ci auguriamo non abbia creato danni al traffico limitrofo, ma intanto Musetti guadagna il primo warning. Le lamentele proseguono verso se stesso, domandosi per quale motivo non riesca a giocare come vorrebbe, cercando quel perduto talento. “Devi stare tranquillo se vuoi vincere questa partita“, lo sprona coach Barazzutti: Lorenzo lo sa, ma per ora è incapace di ascoltare i consigli di chi lo osserva da fuori. La fortuna, almeno oggi, non parla certamente dialetto carrarino: infinite righe, uno smash vincente con tanto di nastro, e diversi cattivi rimbalzi.
“Quanta pazienza – si dice Muso – Il problema non è spingere sulla seconda, è che non mette una seconda“.
Dopo che nel primo set Passaro si era contraddistinto per sportività consentendo all’avversario di rigiocare il punto dopo una dubbia chiamata del giudice di sedia, Musetti ricambia assegnandoli il punto dopo una chiamata errata. La sportività non basta. Sul 5 pari, Passaro spinge come a inizio partita, Lorenzo fatica ancora, consegnando break e possibilità di servire per il match. Racchetta rotta, secondo warning, e punto di penalità. Questa volta il gioco decisivo è lottato: spreca due matchpoint, vedendosi costretto a fronteggiare una palla del controbreak. Cosa fa Passaro? Servizio da sotto vincente, palla break annullata e partita vinta in un’ora e quaranta minuti. Meraviglioso Francesco.