La giornata di domenica 19 maggio è stata storica per l’Italia, che è tornata ad alzare al cielo un trofeo agli Internazionali d’Italia 2024. Non succedeva da ben 12 anni e anche in quel lontano 2012, così come pochi giorni fa, il tricolore veniva impresso come un marchio nell’albo d’oro del doppio femminile. Due compagne diverse, un solo fattore comune, Sara Errani, al tempo con Roberta Vinci, oggi con Jasmine Paolini. E proprio di questa differenza la bolognese ha parlato in un’intervista rilasciata ai microfoni del quotidiano ‘Avvenire’: “Con Roberta Vinci giocavo da fondo campo. Con Jasmine invece sto a rete perché è lei quella forte da dietro. Ha una potenza e una velocità incredibili”.
In tanti, vedendo i risultati della ribattezzata ‘Sarita’ nell’ultimo periodo, hanno forse pensato che la sua carriera fosse nella fase calante e che fosse giunto per lei il momento di appendere la racchetta al chiodo. L’ex n. 1 in doppio non ci pensa assolutamente e questo successo a Roma potrebbe anche darle quella scossa per l’inizio di una seconda vita tennistica: “Ho ancora moltissima passione per questo sport. Mi piace ancora tanto stare in campo, pensare alle soluzioni da trovare. Mi diverto anche a guardare le partite, soprattutto per trovare i punti deboli delle mie avversarie“
Infine, la chiosa sul ruolo di possibili favorite alle Olimpiadi di Parigi 2024 e sull’ipotesi di una convocazione per la Billie Jean King Cup: “Direi di no, ci saranno anche tante coppie di singolariste forti. E come specialiste c’è la Hsieh, che di recente ha vinto due Slam, poi ci sono Krejcikova e Suniakova, la Siegemund, che a rete ha riflessi pazzeschi, e la stessa Gauff in coppia con Pegula. Nella convocazione ci spero: rappresentare l’Italia è sempre stato prioritario per me“.