[1] N. Djokovic b. Y. Hanfmann 6-3 6-3
Finisce con la torta di happy birthday: trentasette anni nel cioccolato svizzero per Novak Djokovic che nell’intervista sul campo all’ATP dice: “La chiave del successo oggi è stata nel compleanno”. Scherza Nole, che ha battuto per 6-3 6-3 Yannick Hanfmann in maniera meno netta di quanto non possa suggerire lo score. Nole ha iniziato bene ma ha perso smalto e ha progressivamente lasciato campo al rivale. Il tedesco ha preso coraggio e ha iniziato a comandare; nel suo momento migliore ha quasi ripreso il break di ritardo, sprecando sette palle-break e perdendo così la prima frazione.
Yannick ha però preso d’infilata il campione nel secondo set, arrivando a un passo dal 4-0. Forse in questo momento del match ha più colpe il tedesco che non il serbo: il biondo di Karlsruhe smarrisce umiltà e precisione, osando qualche conclusione fuori luogo, e offre il salvagente al belgradese. Novak ritorna e colleziona sei game consecutivi, chiudendo la faccenda.
Nole è andato a sprazzi con il suo tennis, ma dal punto di vista fisico sembra messo meglio di quanto si potesse temere vista la discontinuità agonistica. Per oggi è bastato questo, unito al suo innato spirito vincente; il quarto di finale, soprattutto se ci sarà Griekspoor, sarà probabilmente un turno che ci dirà qualcosa in più sul numero uno del mondo.
Primo set: Nole inizia bene ma rischia molto prima di vincere la frazione
Djokovic risponde con continuità e da una posizione non troppo arretrata; l’asso di Belgrado sembra colpire bene la pallina e, pur commettendo qualche errore sulla misura, entra bene nel palleggio. Hanfmann mette in campo una buona percentuale di prime palle e sostiene lo scambio da par suo: la prima parte della frazione è piacevole e impreziosita da tre palle corte, due per Hanfmann e una per Nole, molto delicate e irreplicabili. Il tedesco, recentemente sceso fino alla posizione numero 85 del ranking dopo la perdita dei punti di Roma 2023, punzecchia il serbo con il rovescio in lungolinea quando deve recuperare l’affondo con il dritto lungolinea e riesce a contenerne lo slancio offensivo.
Il polline che svolazza dappertutto per il court non turba l’attenzione del numero uno del mondo, che, persistendo nel proporre risposte aguzze al rivale, si procura le prime palle-break nel sesto game. Il trentatreenne teutonico sotto pressione accarezza un altro dropshot ma prende un granchio e la pallina affonda in rete, per non dire di un dritto in sventaglio a rientrare che atterra in corridoio. Il dritto tradisce due volte Djokovic, ma per la terza occasione il belgradese costruisce come ben sa e toglie la battuta al rivale con un drive incrociato. Il ventiquattro volte campione Slam serve sul punteggio di 4-2 ma improvvisamente perde l’attenzione necessaria e concede a sua volta due opportunità al tedesco per rientrare nel set; solo con le spalle al muro il campione si ripara al meglio e difende il turno di battuta, anche con l’aiuto del servizio.
Novak raggiunge complessivamente un discreto livello ma il dritto ogni tanto lo abbandona e il killer instinct latita; dal punto di vista atletico appare invece abbastanza pronto e ben reagisce alle sollecitazioni dell’avversario. Inoltre, bisogna riconoscere che Hanfmann, dopo aver subito il break, smette i panni dello sfidante e prova ad assurgere a coprotagonista guastatore. Djokovic serve per il set sul punteggio di 5-3 e a livello 30-30 nasconde fino all’ultimo una mirabile palla corta di dritto, preparandosi così al primo setpoint. Hanfmann risponde e ne rimanda una uguale ma con il rovescio a una mano: applausi al coraggio e all’intraprendenza di Yannick, che per quattro volte ha la palla per il controbreak.
Si costruisce la prima con cura, trasformandola con un rovescio in cross strepitoso, ma la risposta di rovescio nel punto successivo oltrepassa la riga di fondo. Nole ne annulla altre due e sulla quarta sembra fritto, ma Hanfmann rovina tutto con un tremebondo rovescio al volo dalla linea di metà campo che rende fiato al serbo e gli permette di riavvicinarsi e di passare l’avversario. Nel frattempo, la prima pioggerella tardo-pomeridiana si infittisce e Djokovic lascia intendere che è ora di tornare negli spogliatoi.
Dopo una pausa di circa un’ora si riprende alle venti e dieci e di nuovo Hanfmann non è perfetto sulla palla-break, la quinta; Nole, che fino a quel momento ha servito pochissime prime palle nel game, invia due ace consecutivi e conquista il set: per Hanfmann sette occasioni perduta per togliere la battuta al serbo.
Secondo set: Hanfmann scappa 3-0 ma sparisce subendo sei game consecutivi
Il numero 85 del mondo è indispettito per non aver stretto nulla dopo una buonissima seconda parte di parziale; Yannick parte con rabbia e tiene la battuta in avvio. Il tedesco, nonostante la sconfitta nel primo parziale, mostra di non aver perso freschezza e insiste nella sua azione in forcing progressivo. Djokovic fatica a contenere il rivale e seguita ad avere problemi con il lancio di palla; nel secondo game serve un doppio fallo e si fa soffiare il tempo dal rivale in contrattacco. È il prologo al primo break del match per il tedesco, alla terza occasione del game.
Qui Yannick conferma ahilui di difettare in concretezza e perdona il numero uno del mondo in occasione della palla per il 4-0; Djokovic scarta il regalo di compleanno e dopo il 3-1 ritorna in carreggiata sottraendo il servizio a un Hanfmann che si distrae e si perde in errori di leggerezza quando non di supponenza. Nole non ritrova il tennis della sua buona partenza di partita, ma non intende dare confidenza al rivale e ritrova, grazie anche all’aumento degli errori non forzati dell’avversario, il centro del campo. Con consumato mestiere torna a comandare nello scambio e passa alla cassa per riscuotere altre inesattezze del tedesco, che dopo il primo set vede sfilare verso l’angolo anche la seconda frazione.
Dopo il tris di inizio set Djokovic infila così il pokerissimo; Hanfmann serve per rimanere nel match sul 5-3 ma ormai il tedesco non ci crede più mentre Nole gigioneggia anche con il pubblico, sottolineando con ampi gesti della mano la qualità di un paio di punti da vero campione: un’ora e dodici minuti per il doppio 6-3 che proiettano il campione alla sfida nei quarti di finale contro il vincente tra Shapovalov e Griekspoor.
Gli altri match (di Matteo Beltrami)
A. Michelsen b. [3] T. Fritz 6-4 4-6 7-5
L’americano Alex Michelsen ha ottenuto la sua seconda vittoria contro un Top 20 al Gonet Geneva Open, dove ha superato in due ore e 41 minuti il numero 12 del mondo Taylor Fritz in un combattuto derby di secondo turno. Il diciannovenne – che aveva precedentemente sconfitto il numero 9 del mondo Alex de Minaur a Los Cabos – ha sprecato due match point al servizio sul 5-4 nel terzo set prima di riassettarsi e chiudere per 6-4, 4-6, 7-5. Michelsen è stato impressionante per livello di gioco espresso, specie dopo essere stato rimontato da sopra 5-3 nel terzo set.
Dal 5-5 in poi il classe 2004 ha vinto sette dei successivi otto punti per suggellare la sua undicesima vittoria a livello di tour della stagione. Ottima la prova al servizio per il giovane americano, che ha mantenuto le stesse percentuali di punti vinti sia con la prima che con la seconda palla (63%); oltre ad un buon bilancio vincenti/gratuiti (30-16). Michelsen, che è al suo primo quarto di finale sulla terra, affronterà adesso il ceco Tomas Machac
T. Machac b. [Q] N. Moreno de Alboran 4-6 7-5 6-0
Come accennato Michelsen affronterà Tomas Machac dopo che il ceco ha sconfitto il qualificato americano Nicolas Moreno de Alboran 4-6, 7-5, 6-0. Una vittoria in rimonta per Machac complice un primo set perfetto di Moreno de Alboran, specie al servizio in cui non ha concesso nulla. Ottimo anche il bilancio vincenti/non forzati dello statunitense (18-2), che gli ha garantito il controllo del gioco lungo il corso primo parziale. Dalla ripresa in poi scendono le percentuali di Moreno de Alboran e salgono quelle del ceco che piazza il break decisivo nell’undicesimo gioco. Il terzo set di Machac è impeccabile: 13 vincenti, 0 gratuiti, percentuali da fantascienza al servizio e tre break consecutivi per il bagel finale.
[5] S.Baez b. R. Carballes Baena 6-3 6-0
Vittoria senza storia per l’argentino Baez che liquida lo spagnolo Roberto Carballes Baena in due set, 6-3 6-0. Prosegue l’ottimo ruolino di marcia per l’argentino, testa di serie numero 5, dopo i titoli vinti a Rio de Janeiro e Santiago in questa stagione. Una partita in cui Baez ha servito in maniera impeccabile ed è stato chirurgico nell’annullare le palle break contro (6/6). Non solo bravo a difendersi, l’argentino ha mostrato i denti quando c’era da spingere, collezionando 20 vincenti che non hanno lasciato scampo allo spagnolo. E così dopo il doppio break nel primo set seguono i tre consecutivi nella ripresa, che garantiscono a Baez la 19esima vittoria sul rosso in stagione (nessuno come lui in questo 2024). Ora Baez affronterà il due volte campione Casper Ruud o l’austriaco Sebastian Ofner negli ottavi.