F. Cobolli b. A. Shevchenko 6-4 6-4
Flavio Cobolli raggiunge per la prima volta nella sua giovanissima carriera le semifinali nel Tour. Lo fa al Gonet Geneva Open battendo il n. 61 ATP Alexander Shevchenko 6-4 6-4 in un’ora e ventidue minuti.
Risultato della sfida inedita mai davvero in discussione, nonostante un avversario in grande spolvero al servizio nel primo parziale e che nel secondo, sotto di due break, ha iniziato il tentativo di rimonta. Bravo Flavio in un caso a trovare l’unico spiraglio in risposta e nell’altro a frustrare le speranze del rientro kazako affidandosi alla prima di servizio, sempre molto efficace (82%), ritrovata per la migliore occasione (55% in campo nel match). In definitiva, un Cobolli più cinico e preciso quando contava davvero, come poi dimostrano le statistiche non dissimili dei due (un punto in meno per lui nella prima frazione).
Primo set – Shevchenko domina in battuta tranne…
Alla fine del parziale, saranno numeri impressionanti al servizio per il ventitreenne di Rostov sul Don: 14 punti vinti su 19 prime in campo, 4 su 4 con la seconda, vale a dire appena cinque punti persi in battuta. Ne bastano però quattro per vincere un game e così è stato per Flavio, peraltro il primo a rischiare il break. È successo nel secondo gioco, ma ne è uscito con una seconda in kick che Alexander ha scelto di rispondere in sicurezza dando parabola, troppa, e la palla è uscita di metri. Rimarrà l’unica occasione concessa alla risposta da Cobolli a dispetto del 53% di prime in campo.
La svolta arriva al settimo gioco, quando Shevchenko regala due punti (tentativo di uscire dalla diagonale sinistra e smash affossato), in mezzo Flavio sale bene con il rovescio sul servizio esterno ed è 0-40. Le prime due palle break se ne vanno, sulla terza Sasha comanda ma non trova lo spunto definitivo finché un suo colpo interlocutorio non viene punito dal bimane azzurro. Ci sono due turni di battuta da tenere e, nonostante i tentativi kazaki, Flavio assolve il compito con perizia sigillando con l’ace.
Secondo set – Cobolli prende il largo, Shevchenko prova la rimonta disperata
Flavio risponde bene e si procura una chance del sorpasso già al terzo game: Alexander serve quasi da corridoio sinistro, l’attacco sulla risposta corta ma bassa non è irresistibile e il passante non perdona. Il classe 2003 romano è più solido, conferma il vantaggio e strappa ancora il servizio, tirando un po’ il fiato sul 5-1. In battuta per chiudere al gioco successivo, arriva a match point e cerca di finirla a rete con la volée smorzata, ma la palla gli resta sulle corde e si va ai vantaggi. Shevchenko concede un’altra palla match, poi impara improvvisamente a rispondere e accorcia le distanze.
Cobolli paga un po’ di fretta nel game di risposta e torna al servizio sul 5-4. Questa volta non si scherza, tre prime pesanti non tornano indietro e Flavio vola in semifinale. La sua prima volta tra gli ultimi quattro, dicevamo, dopo che si era fermato ai quarti a Montepellier e Delray Beach all’inizio di quest’anno e a Monaco di Baviera nel 2023. Battuti Karatsev, Shelton e appunto Shevchenko, tra Cobolli e la finale ci sarà Casper Ruud.
[2] C. Ruud b. [5] S. Baez 6-3 3-6 6-4
Il norvegese ha sconfitto Sebastian Baez 6-3 3-6 6-4 nel match che ti aspetti sulla terra battuta da quei due in forma. Baez mette l’80% di prime in campo anche perché sulla seconda vince un punto su tre, entrambi ottimi a trasformare le palle break (4 su 5 per Casper, 3 su3 salvata su cinque, 0-3 per Sebastian). Il numero 7 del mondo prevedibilmente superiore negli scambi fino a quattro colpi (49-32), mentre il classe 200 di Baires ha avuto la meglio dai cinque colpi in su: 49-33 (sì, alla fine ha vinto un solo punto meno dell’avversario). Insomma, tanti scambi, grandi corse e molti più dritti che rovesci (+52 Casper, +62 Sebastian).
Il primo set si è deciso con il break all’ottavo gioco, quando Ruud ha tirato tre vincenti con il dritto ribaltando il 40-15. Tenuto il servizio decisivo, all’inizio del secondo parziale Casper ha subito la reazione di Baez e si è ritrovato sotto 0-3, dopo aver avuto la chance dell’immediato rientro, sfumata con la risposta non controllata sulla prima alla T. Il divario si rivela incolmabile, anche perché l’argentino lascia un solo “15” a game fino alla fine del set (l’altro fa anche meglio, ma è sotto quindi non vale granché).
Nella partita finale, Ruud parte determinato, break al secondo game e via fino al 4-1 con Baez che strappa applausi per un paio di ottimi lob ma sembra non avere la capacità di riprendere l’avversario. Il pubblico si diverte nello scambio nei pressi della rete a base di rovesci stretti, con Casper che alla fine dovrebbe andare lungolinea ma si fa prendere dal giochino ed esagera in un punto che avrebbe tenuto vivo il sesto game.
Così, in risposta sul 2-4, Baez ci crede, spinge, l’altro concede qualcosa e il break di vantaggio non c’è più. Pare sia stato solo un piccolo passaggio a vuoto, perché Ruud ritrova subito continuità e si issa 5-3 e servizio. Niente da fare, regala subito due “15”, Baez ci mette del suo con un passantone (però Casper potrebbe anche dare una sbirciatina quando ha una palla comoda da attaccare) e contro-strappa.
I servizi non fanno più la differenza, Sebastian deve guadagnarsi ogni punto e si ritrova 4-5 30 pari: è il momento per entrambi di tirare fuori il meglio. E invece, in una sorta di fulmineo anticlimax, prima la risposta norvegese è trattenuta dal nastro, irraggiungibile, poi il doppio fallo argentino, solo il numero 2 in due ore e due minuti di match. Ruud raggiunge così Cobolli per la sfida inedita in campo venerdì non prima delle 16.