[8] H. Hurkacz b. [Q] S. Mochizuki 4-6 6-3 3-6 6-0 6-3
Hubert Hurkacz continua con questo suo volerci convincere di saper giocare sulla terra battuta, forte delle 11 vittorie sulla superficie (3 le sconfitte, di cui due da tennisti statunitensi) in questa stagione, un terzo di quelle in carriera nel Tour, con il titolo a Estoril e la fiaba da raccontare ai nipotini, quella volta che ha dominato Rafa Nadal a Roma.
Al primo turno del Rolando ha vinto ancora, Hubi, anche se non è stata esattamente una passeggiata, trascinato al quinto dal n. 162 del ranking Shintaro Mochizuki, contro il quale si è trovato due volte in svantaggio di un set prima del 4-6 6-3 3-6 6-0 6-3 a suo favore in due ore e 58 minuti.
Il qualificato giapponese classe 2003 ha vinto solo tre match ATP finora, tutti lo scorso ottobre a Tokyo, stagione durante la quale è stato sotto la guida di Davide Sanguinetti, e per larghi tratti della sfida odierna è sembrato che potesse arrivare la quarta vittoria, prima in un Slam, impegnato com’era a prendere il tempo a un avversario discontinuo. Sulla lunga distanza, però, la differenza tra i due è venuta tutta e Hurkacz si è preso 12 degli ultimi 15 giochi. Vediamo nel dettaglio com’è andata…
Dopo uno scambio di break nelle fasi iniziali, al settimo gioco Shintaro fa valere la risposta di rovescio che due volte coglie fuori equilibrio l’avversario, ribalta uno scambio e brekka approfittando di un terzo errore bimane di Hubi che sonnecchia su un colpo giapponese nei pressi della riga ma innocuo. Si procura immediatamente l’occasione per rientrare, ma Mochizuki è piuttosto fortunato in uscita dal servizio andando in qualche modo a pizzicare la linea di fondo, infilando un parziale in battuta di 7-1 con cui chiude il set 6-4.
La reazione di Hurkacz si fa attendere ed è anzi il n. 162 ATP a potersi giocare due palle break consecutive, senza tuttavia riuscire ad approfittare di altrettante seconde polacche peraltro insidiose, una al corpo e un kickone esterno. L’opportunità svanita pesa su Shintaro e sveglia Hubert che allunga al game successivo, consolida non senza difficoltà e infine pareggia il conto dei set.
La parte per cui a questo punto il top player dovrebbe dilagare non si materializza ed è invece Mochizuki a partire avanti nella terza partita, quando Hubi gli dà il la con il doppio fallo sul 30-0 e l’altro pianta una risposta bimane che lo lascia fermo; il numero 8 del mondo si salva due volte da sinistra, ma alla terza Shintaro entro nello scambio e piazza il vincente anticipando di rovescio. Il quarto set è un assolo Hurkacz, appena cinque punti del 175 cm di Kawasaki e bagel servito in una ventina di minuti. Si arriva così alla partita finale.
Shintaro sembra tenere il passo polacco, ma va sotto al sesto gioco con il doppio fallo sulla palla break che ha il sapore della resa. Ci prova comunque, deve rientrare subito altrimenti non avrà chance e crea qualche grattacapo all’avversario, bravo però a far fruttare il servizio per salire 5-2. Al cambio cambio, quando sono le 16, l’arbitro pare voglia sospendere l’incontro perché inizia a piovere, dagli spalti giunge qualche brusio di disapprovazione tipo “ci fermiamo per un paio di gocce?”, poi uno scroscio violento e improvviso, il fuggi fuggi generale (di chi non ha l’ombrello) e campo coperto a tempo di record.
Teloni tolti dopo oltre un’ora, qualche lavoro di assestamento al manto da parte degli addetti e si riparte con Shintaro in battuta alle 17.25. Può solo accorciare, Mochizuki, perché Hurkacz gioca con grande attenzione piazzando anche l’ace numero 21 e guadagna il secondo turno contro Brandon Nakashima.
[10] G. Dimitrov b. A. Kovacevic 6-4 6-3 6-4
Nessun problema per il numero 10 del mondo Grigor Dimitrov, che ha la meglio 6-4 6-3 6-4 in poco meno di due ore sullo statunitense Aleksandar Kovacevic, n. 88 e top 100 da questa stagione, con scarsissima esperienza sulla terra battuta. Così, subito il break al settimo gioco, Grisha ha ingranato le marce alte e infilato sei game consecutivi che gli sono valsi il primo set e il vantaggio decisivo per accaparrarsi anche il secondo.
Sotto anche nella terza partita, Kovacevic spinge il dritto con efficacia e agguanta il 4 pari, ma Dimitrov apre il nono game con due gran rovesci, lo fa suo su altrettanti errori del monomane avversario e sigilla tenendo a zero. Al secondo turno, attende il vincente di Marozsan-Kukushkin.
P. Martinez b. T. Tirante 5-7 6-4 3-6 6-4 6-3
Mancano tre minuti allo scoccare delle quattro ore quando Pedro Martinez trasforma il secondo match point contro l’argentino n. 109 ATP Thiago Tirante, 5-7 6-4 3-6 6-4 6-3. A parte il primo parziale che ha visto complessivamente tre turni di battuta persi, chi ha vinto gli altri set si è fatto bastare un solo break, con ottime percentuali di prime in campo e relative trasformazioni – un po’ deficitario lo spagnolo sulla seconda. In questa stagione tornato sui suoi migliori livelli dopo un periodo di appannamento, il n. 48 Martinez si è guadagnato l’appuntamento con Andrey Rublev.