[8] O. Jabeur b. [WC] S. Vickery 6-3 6-2
Il Philippe Chatrier è stato inaugurato, nel Day 2 parigino, da una brillante performance dell’ottava testa coronata Ons Jabeur: la tunisina, con il tetto chiuso dopo l’arrivo della pioggia, ha superato facilmente la wild-card americana Sachia Vickery per 6-3 6-2 in 1h22‘. Al turno successivo attende la vincente di Kalinina-Osorio.
La tre volte finalista Slam è arrivata al Roland Garros con una preparazione che l’ha vista disimpegnarsi bene solamente a Madrid, dove si è spinta fino ai quarti prima di perdere da Ostapenko, mentre ha deluso a Roma (estromessa subito da Kenin). Negli ultimi 9 tornei pre-Parigi, spalmati negli ultimi cinque mesi, aveva vinto solamente 9 match e in cinque di essi era stata battuta all’esordio.
All’Open di Francia ha tuttavia sempre ottenuto risultati di prestigio, almeno agli ottavi nelle ultime quattro edizioni del torneo (nel 2023 si fermò ai quarti). Per la classe ’95 della Florida, invece, rimandata ulteriormente la prima affermazione contro una Top Ten da Indian Wells 2018 contro Garbine Muguruza. D’altra parte in questo torneo non ha mai impressionato, non passando le qualificazioni in 8 (di cui le ultime cinque consecutive) delle sue 10 presenze: si è al contrario fermato al 1°T nel 2016 e nel 2018, fra l’altro l’unica vittoria della carriera sul rosso europeo è recentissima (su Sasnovich a Stoccarda).
IL MATCH
La 29enne araba ha fatto suo il primo set brekkando per ben due volte l’avversaria, nel secondo e nel sesto gioco. Il contro-break subìto da Ons sul 3-1 non l’ha scalfita minimamente: anzi, la versione odierna della n.° 9 WTA ha mostrato costantemente di saper giocare i punti cruciali con la serenità mentale che una campionessa del suo calibro deve avere in quei momenti decisivi; come quando non si è fatta turbare in alcun modo nel game inaugurale della sfida dopo essersi fatta riprendere dal 40-15. Giunti sul 5-3, Jabeur si è costruita quattro set point in ribattuta ma Sachia ha risposto presente colpo su colpo.
Anche in questa situazione, dove in altri tempi – non così lontani – nei quali era maggiormente soggetta a fragilità psicologiche avrebbe certamente accusato la chances mancate, però ha resettato prontamente per poi sigillare la frazione in battuta: 6-3 in 46 minuti. Dopodiché, il secondo set è stato ancor più in discesa per l’ex n.° 2 del mondo che dopo aver frantumato alla ventinovenne di Hollywood la palla per dimezzare lo svantaggio, sul 3-0, portandosi a due soli giochi dal passaggio del turno ha di fatto posto il punto esclamativo sull’incontro. La due volte finalista sull’erba londinese avrebbe potuto già chiudere sul 5-1 ma Vickery ha annullato il primo match ball, tuttavia al servizio nel game successivo la tunisina non ha fornito appigli per rinsaldare le convinzioni States.
Eccezionale concretezza con la prima di servizio per la nativa di Ksar Hellal 83% (25/30) di realizzazione, oltre a 30 vincenti – 28 i gratuiti – a fronte dell’8-13 statunitense.
[5] M. Vondrousova R. Masarova 6-1 6-3
La finalista dell’Open di Francia nell’edizione di cinque anni fa, nonché colei che si appresta a difendere il titolo a Church Road, Marketa Vondrousova si è sbarazzata senza patemi della spagnola – di natali elvetici – Rebeka Masarova con il netto score di 6-1 6-3 in un’ora e sedici minuti di contesa sul Simonne Mathieu. Adesso ai trentaduesimi per la mancina ceca, quinta testa di serie del tabellone femminile, ci sarà la qualificata statunitense Volynets.
L’argento olimpico di Tokyo è alla ricerca di un grande torneo che possa permetterle di fare il pieno di fiducia in vista della seconda parte di 2024, in considerazione del fatto che molto presto arriveranno cambiali pesantissime ma che soprattutto il suo miglior tennis non si ammira proprio dal trionfo a Wimbledon e dal successivo quarto a Flushing Meadows. In stagione, per ora, è 11-8: nello swing su terra l’unico risultato degno di rilievo – per una Top 10 – è stata la semi a Stoccarda, quella odierna è stata la quinta vittoria nei primi turni parigini (2 le sconfitte). Eliminata immediatamente Rebeka, che dopo aver avuto una splendida carriera juniores con due finali Majors non è ancora stata in grado di compiere il salto livello nel mondo dei grandi (nella prima parte del 2023 illuse con la finale ad Auckland, la semifinale a Cluj e altri due quarti salendo sino alla piazza n.° 62 del ranking mondiale. Ma dopo l’Australian Open di qualche mese fa, ha poi sempre perso al debutto crollando di conseguenza in classifica). Debuttò al Roland Garros lo scorso anno, ma anche in quel caso il sorteggio la mise di fronte già al primo turno ad una vincitrice Slam – Coco Gauff -: è la sua settima partecipazione complessiva nei main-draw Slam, non è mai andata oltre il 2°T.
IL MATCH
La prima frazione si rivela a senso unico, con la ceca che domina ogni comparto di gioco. Un 6-1 in 33 minuti che poteva essere ancora più rotondo per la campionessa in carica di Wimbledon, se solo la mancina di Sokolov avesse trasformato il primo set point, avuto a disposizione in risposta sul 5-0. Gli unici piccoli momenti di difficoltà, la n.° 6 WTA li ha vissuti nel terzo game del match – dove è stata costretta ai vantaggi, senza tuttavia concedere palle break – e in quello conclusivo del parziale: in cui, prima di convertire il secondo set point della sua partita, ha dovuto cancellare le uniche due opportunità di break spagnolo del set.
La tennista di origini svizzere ha pagato la scarsa efficacia della propria seconda di servizio, con la quale ha raccolto appena il 29% dei punti (2/7). Dall’altra parte, invece, ottimo il rendimento della prima ceca che è stata messa in campo nell’86% dei casi. Rebeka è stata inoltre autrice di 16 gratuiti, più del doppio dei corrispettivi avversari (7) tuttavia la ventiquattrenne iberica ha messo a segno il quadruplo dei vincenti (12-4) di Marketa a dimostrazione di come il rischio nello scambio se lo sia quasi sempre preso lei. Alla fine, però, nonostante la sua maggiore propensione all’accelerazione offensiva; la persistente solidità di Vondrousova oltre alle variazioni “terraiole” di quest’ultima hanno fanno la differenza.
In poche parole, la classe ’99 di Basilea per fare un punto era obbligata a tirare fuori dal cilindro soluzioni ad alto coefficiente di errore che in una logica di continuità non sono applicabili con il medesimo esito positivo.
Il match non modifica il canovaccio agonistico fin qui mostrato dalle giocatrici in campo, il punteggio finale è meno severo ma la sostanza è identica: la finalista del torneo nel 2019 riparte da dove aveva – momentaneamente – lasciato, andando rapidamente sul 4-1 con due break al seguito. A questo punto, è abbastanza comprensibile il calo di tensione che costa a Marketa il turno di battuta nel sesto gioco.
Questo frangente di abbassamento della soglia di attenzione prosegue, e la ceca rischia di compromettere definitivamente il vantaggio accumulato in un set in totale controllo sul 4-3 quando deve annullare tre palle break che avrebbero rimesso tutto in discussione. Salvata la tripla chance, di contro non concretizzata da Masarova, la n.° 94 WTA ha smarrito completamente le speranze di rimonta e così subendo il quinto della sua infausta partita esce mestamente di scena nonostante i 30 vincenti messi a referto, il cui impatto però è stato notevolmente ridotto dai 37 errori non procurati (13-11, il differenziale ceco).
[17] L. Samsonova b. M. Linette 6-1 6-1
Ad aprire la seconda giornata del Roland Garros 2024 sul Court 9 si registra la stesa inflitta alla polacca Magda Linette per mano della testa di serie numero 17 Liudmila Samsonova. La giocatrice russa si è imposta in maniera inequivocabile con un doppio 6-1 quando l’orologio del terzo Court del Bois del Boulogne stava per far scattare il decimo minuto dall’entrata della seconda ora di gioco. Al secondo turno per la tennista formatasi tennisticamente in Italia, ci sarà la statunitense Amanda Anisimova.
L’ex n.° 12 mondiale – Best Ranking giunto nel febbraio del 2023 – approcciando al secondo Slam della stagione era reduce da un periodo non proprio roseo a livello di risultati: in otto degli ultimi 12 tornei a cui aveva preso parte, infatti, era stata eliminata all’esordio inclusi appuntamenti prestigiosi come Stoccarda e Roma. Tuttavia, proprio in occasione dell’ultimissima settimana preparatoria a Parigi ha ritrovato un buon livello di tennis raggiungendo la semifinale a Strasburgo grazie ad un serie di scalpi degni di nota: Krejcikova, Fernandez e Haddad Maia.
La cavalcata in terra d’oltralpe ha rappresentato per Liudmila, il primo evento del Tour in cui ha vinto match consecutivi dalla semi ad Abu Dhabi di inizio febbraio. Il successo odierno è stato appena il suo secondo in carriera nello Slam rosso, a fronte di 4 KO, il primo in assoluto si era materializzato nella scorsa edizione contro Katie Volynets – avrebbe poi perso dalla connazionale Pavlyuchenkova.
Al contrario della più giovane rivale, l’esperta tennista della Polonia era invece riuscita a cambiare rotta alla propria annata, dopo un avvio molto complicato con sole 3 partite portate a casa in 9 tornei disputati nei primi tre mesi di 2024, sulla terra rossa europea vincendo 10 incontri nell’arco di cinque appuntamenti del circuito: finale a Rouen (sconfitta da Stephens nella sua prima finale WTA di sempre su terra) e quarto a Strasburgo.
Un bottino che aveva reso la stagione in corso già la migliore della carriera per match vinti sul mattone tritato in un singolo anno tennistico, non solo tutti gli ultimi quattro quarti di finale su questa superficie li aveva giocati in Francia stavolta però i confini bleau non le hanno sorriso.
IL MATCH
Un primo set a dir poco unidirezionale, l’italo-russa ha condotto le operazioni senza mai essere particolarmente messa alle strette anche se poi il vero spartiacque del parziale inaugurale è stato il combattutissimo terzo gioco dell’incontro: addirittura 18 i punti disputati, con Samsonova che dopo aver sprecato due chances consecutive per il 4-0 – sul 15-40 – ha frantumato tre diverse possibilità di 3-1 prima di sfruttare il quinto break point del game. Vidimato il doppio break di vantaggio, Linette si è totalmente sciolta mentalmente cedendo tre dei successivi quattro games – con tanto di terzo turno di battuta concesso – valevoli per il 6-1 finale in 38 minuti di no contest.
Straordinaria resa della seconda palla di servizio per la venticinquenne di Olenegorsk, in grado di raggiungere il 75% (6/8) di efficienza ossia lo stesso partitico grado di produttività della prima palla (75%) avendo peraltro distribuito perfettamente equamente i suoi servizi tra prime e seconde (50% di prime a bersaglio). In assoluta parità, per la n.° 17 del mondo, anche il bilancio tra vincenti e non forzati (12-12) mentre la trentaduenne di Poznan ha commesso la doccia cifra di unforced (10) con soli 6 winners.
Con l’andare della partita, le cose per la semifinalista di Melbourne 2022 non andate migliorando anzi per certi versi sono perfino peggiorate. Altro 6-1 senza storia che ci fa trarre le seguenti considerazioni: cinque i break complessivi subiti da Magda, 3 nel primo e 2 nel secondo, che non è mai riuscita a costruirsi una singola opportunità di break al massimo si è arrampicata per due volte a 30 (entrambe nella frazione d’apertura).