In una cerimonia svoltasi mercoledì sera all’Eliseo, la residenza ufficiale del Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, il sette-volte campione Slam ed ex n. 1 del mondo John McEnroe è stato insignito del titolo di Cavaliere della Legion d’Onore, la più alta onorificenza tra quelle concesse dallo Stato francese.
L’ex tennista ha partecipato alla cerimonia, comprendente circa una cinquantina di persone, insieme a sua moglie Patty Smith e alla sua famiglia oltre a un piccolo gruppo di ospiti invitati personalmente da McEnroe. Tra questi suo fratello Patrick, l’ex tennista iraniano naturalizzato francese Mansour Bahrami, il tre-volte campione del Roland Garros Mats Wilander e un altro ex tennista francese, Cedric Pioline.
“Lei è una leggenda dello sport mondiale, uno dei più grandi di tutti i tempi – ha detto, in inglese, il Presidente Macron, secondo quanto riportato da L’Equipe – e dall’inizio dell’era Open, nessun altro giocatore ha vinto tanti titoli quanto lei: 155, tra cui 17 titoli del Grande Slam in singolare e in doppio, oltre alla posizione numero uno al mondo in singolare e in doppio contemporaneamente. Ma come Tyson nella boxe, Jordan nella pallacanestro o Pelè nel calcio, le leggende non sono definite solo da una straordinaria somma di risultati. È anche per le emozioni che suscitano, per il segno che lasciano nello sport, per il loro carattere, per la loro personalità, per le vibrazioni dell’umanità, e anche in questo campo, caro John, lei è uno dei più grandi...”.
Successivamente, e per 17 minuti, il Presidente Macron ha continuato a parlare dei grandi risultati della carriera di John McEnroe, dei tanti episodi che lo hanno coinvolto, alle cinque vittorie in Coppa Davis “quando ancora contava qualcosa”, oltre che ai suoi innumerevoli litigi con gli arbitri. E non poteva mancare il riferimento al momento più bruciante della sua carriera, avvenuto proprio a Parigi quando Ivan Lendl gli rimontò due set nella finale del Roland Garros, infliggendogli la più dolorosa delle sole tre sconfitte che subì nel suo anno di grazia 1984. “Una sconfitta che sicuramente l’ha segnata per tutta la vita, ma anche se quell’anno lei non riuscì a vincere il Roland Garros, riuscì comunque a conquistare la stima, l’affetto e il cuore dei francesi”.
Sicuramente emozionato per l’onorificenza ricevuta, McEnroe ha mostrato con orgoglio per tutta la sera la medaglia appuntatagli sul petto dal Presidente Macron. “Il Presidente ha parlato di me in termini gentili e sembra che il tennis gli piaccia – ha detto McEnroe – È una situazione in cui tutti ci guadagnano. Sì, sono orgoglioso della mia carriera, anche se si pensa sempre che avrei potuto fare di più. Ciò di cui sono più orgoglioso, come persona, è la strada che ho percorso per arrivare qui: a 65 anni, dopo essere stato coinvolto nel tennis per quasi cinquant’anni, essere premiato in questo modo mi fa pensare che forse ho fatto qualcosa di giusto“.