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[13] H. Rune b. F. Cobolli 6-4 6-3 3-6 3-6 7-6(7)
Ci avevamo creduto tutti, ad un certo punto. Sul 4-4, 0-40 nel quinto sembrava fatto. E sul 6-2 nel tie-break con il campo aperto…una scena che non verrà facilmente dimenticata. Flavio Cobolli in un giovedì di per sé impantanato nel caos al Roland Garros aveva messo a segno la vittoria della carriera, il colpaccio contro Holger Rune. Ma le palle break sono rimaste tali, e alla fine il danese ne è uscito fuori, nonostante un clamoroso calo negli ultimi tre set dovuto anche a tante eccezionali giocate dell’azzurro. Purtroppo alla lunga l’esperienza e la vena del talento hanno fatto la voce grossa, permettendo alla tds n.13 di prendere in mano l’inerzia. E di salvarsi per un ciuffo rimanendo in gara nello Slam che due anni fa lo lanciò al grande pubblico. E che difficilmente non vedremo agli ottavi, visto il terzo turno contro Jozek Kovalik o uno spento Karen Khachanov.
Primo set: Rune ordinatissimo, Cobolli fa il possibile. Il danese va in vantaggio
Rune sa bene quanto Cobolli possa essere un osso duro, e aggredisce sin da subito in risposta, ottenendo un break immediato nel primo game. Nonostante la chiara differenza di mezzi tecnici e di esperienza a un certo livello Flavio è bravo a rimanere in partita, ottenendo anche una palla per l’immediato contro-break. Sfortunatamente l’occasione persa si rivelerà l’unica andando avanti nel parziale, con il danese molto attento al servizio variando le traiettorie e spingendo molto in uscita per cercare di tenere lontano il giocatore azzurro. Una tattica che, anche alla luce delle abilità di mano di Holger, paga ottimi dividendi accompagnandosi a una pressione insistente in risposta cercando il lato sinistro dell’azzurro, diagonale dove è in netto vantaggio. Non a caso proprio un rovescio largo di Cobolli consegna il primo set al danese, disciplinato come di rado lo si è visto e mai con eccessivi rischi.
Secondo set: Cobolli fa troppo poco in risposta. Rimane in scia ma non basta
Quanto carattere che ha Flavio, oltre al tanto tennis. Due rischiose palle break subito annullate, una con il dritto e una con il servizio, si accoppiano a bei punti giocati con spinta e intelligenza che possono mettere in difficoltà Rune. L’unica cosa che sembra davvero mancare è uno spunto in risposta, complice ovviamente la tenuta ottimale del danese al servizio, che spesso usa servizi esterni per non dare respiro all’azzurro. Per sua sfortuna Rune gestisce al meglio lo scambio anche in risposta e titilla il rovescio di Flavio, ancora una volta fatale come sul set point: arriva così il break anche nel secondo parziale per la tds n.13, accompagnato dalla pioggia. Poco più di un’ora di stop ma il risultato non cambia al rientro, o quasi peggiora. Holger continua infatti a muovere e giocare sulla sinistra del n.53 al mondo, che si concede anche con il dritto evidenziando quanto sia ancora ampia la differenza di braccio con un avversario ad oggi nettamente superiore anche in termini di piano partita.
Terzo set: Flavio, che carattere! La partita si allunga
Prova a piazzarla sulla grinta, Cobolli, consapevole delle difficoltà nello scambio. E così nel terzo game, spingendo con più convinzione, anche rischiando e chiamando con successo a rete il danese, arriva il primo break della partita per l’azzurro, che conferma capendo di doverla girare sul dritto di Rune. Così facendo anche il piano tattico ben strutturato del nativo di Gentofte inizia ad accusare qualche falla. Ma la vera differenza è il carisma che sembra aver improvvisamente rianimato Flavio, che salva anche una palla del contro-break salendo dal lato destro, dove dovrà cercare di giocare il più possibile per non dare tempo di organizzare lo scambio al danese. Ma soprattutto prende coraggio, tanto coraggio, che in una partita del genere può fare tutta la differenza del mondo. In un ottavo game fiume annulla 5 palle break, anche andando a prendere il punto a rete e mostrando buon gioco di volo. E il dritto vincente che suggella il set è un manifesto di un Cobolli che ritrova il suo meglio sul più bello per rimanere nel match e portarla al quarto.
Quarto set: il cuore oltre l’ostacolo. Rune non sfrutta l’occasione, Cobolli la porta al quinto
Una statistica interessante sbuca a metà quarto set: su 9 situazioni di 30-30, punti caldi, Rune ne è uscito 6 volte vincente. Chiaramente quando la situazione si fa importante è l’ex n.4 al mondo a prendere il sopravvento, come dimostra il break nel quinto gioco. Ma, forse lo abbiamo già detto eppure non ci stanca ripeterlo, il carattere e la voglia di Flavio Cobolli sono da insegnare. Perché nel game immediatamente successivo l’azzurro ricuce immediatamente lo strappo, alzando la voce da fondo e ancora una volta con un dritto vincente segna il contro-break. E sarà il preludio a un vero capolavoro mentale, fisico e tennistico. Perché Flavio non si limita a rientrare nel set, le cose vuole farle per bene fino in fondo. E così, rischiando e minando le certezze di un Rune che via via diventa più falloso (specie dopo aver perso il vantaggio), si prende addirittura un break che vuol dire sorpasso. Un sorpasso che poco dopo si trasformerà, con una buona gestione del proprio servizio cacciando lontano e muovendo l’avversario, e una serie di punti in risposta claudicanti del danese, in un insperato quinto set.
Quinto set: quanti rimpianti, Flavio. Rune la spunta per un soffio
Nel parziale decisivo chiaramente la stanchezza inizia a dire la sua, entrambi trovano meno spiragli in risposta e i game al servizio vanno via veloci. Tra i due è Rune a cercare di accorciare il più possibile, accelerando da ambo i lati appena appoggia bene le gambe e non disdegnando anche dei serve and volley a spezzare il ritmo all’azzurro. La prima palla break, ottenuta con uno dei punti più bello del match (lob sottorete in corsa a un passo dal doppio rimbalzo), è a favore del danese. Ma come il più severo dei professori di latino Cobolli ci mette una pesante riga rossa con il solito, devastante dritto lungolinea. Un nono game da dieci minuti può essere un pesante punto di svolta: Rune, tra serve and volley e variazioni, annulla incredibilmente tre palle break che avrebbero lanciato l’azzurro. Qualche rimpianto solo sulla terza, smarrita per un errore banale di Flavio, che sta però mettendo in campo tutto il suo tennis gettando il cuore oltre l’ostacolo. E alla fine le occasioni e i pensieri pesano, con tanti errori, addirittura con Flavio avanti 6-2 nel tie-break decisivo, danno il via libera a Rune, definendo la squadra azzurra per le Olimpiadi: Matteo Arnaldi è ufficialmente il quarto uomo della spedizione.