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Se era un segnale che serviva… di certo Lorenzo Musetti lo ha dato, e un segnale di quelli che rimangono. Vittoria netta, maiuscola contro Gael Monfils sul Philippe Chatrier. Una super prestazione dell’azzurro, che approda per la terza volta negli ultimi 4 anni al terzo turno del Roland Garros. Come nel 2021, agli ottavi allora, se la vedrà con Novak Djokovic. Non per godersela, ma per vincere. Per giocarsela ad armi pari, consapevole di essere al suo meglio come affermato nelle dichiarazioni post match alla stampa.
D: “Immagino sia soddisfatto della prestazione su un campo non semplice contro uno dei giocatori più amati di Francia. Un primo set lottato e poi hai preso il controllo della situazione”
Musetti: “Credo che era una delle sfide più difficili che potessero capitare qui a Parigi, con un pubblico del genere contro un grande avversario come Gael, che sappiamo essere un gran lottatore, un gran guerriero, uno showman. Quindi è stato un onore e un piacere poter confrontarmi, è stata una performance di alto livello, soprattutto come sono riuscito a mantenere il focus per tutta la durata del match, è stato qualcosa di incredibile. Il lavoro e i miglioramenti si vedono”
Ubaldo Scanagatta: “A me sembrava che giocassi benissimo rispetto a ultime partite in cui magari avevi alti e bassi. Ti sei piaciuto stasera?”
Musetti: “Sì, moltissimo, è stata la miglior partita della stagione. In termini sia di condizione atletica che mentale, e anche tecnico-tattica, perché sono riuscito a scardinare un gioco di Monfils comunque fastidioso, e con condizioni abbastanza lente, perché col serale le palle tendono a diventare molto umide, molto pesanti. Non è facile fare punto specialmente con un gran corridore come Gael. Poi qua in Francia non è per niente facile batterlo, credo sia stata una delle sfide più difficili che ho dovuto affrontare nella mia carriera…devo darmi un 10”
D: “Un match in cui hai messo in luce il tuo bel tennis, e credo ti sia divertito anche. Hai detto che i miglioramenti si vedono. Guardando alla stagione sul rosso, stai raggiungendo il tuo miglior livello ora?”
Musetti: “Sì, non mi sono mai sentito così sicuro di me stesso in campo, specialmente con questa confidence a livello di focus e attitudine a soffrire, allo stare lì, fare le cose giuste in campo. Speriamo che sia solo l’inizio di un’escalation di partite, ci sono tante sfide qui a Parigi ma sono nella miglior versione di Lorenzo: pronto ad affrontarle”
D: “Parliamo del prossimo turno contro Novak Djokovic. Lo conosci bene, vi siete affrontati tante volte e una lo hai battuto. Ti ricordi quel precedente proprio qui a Parigi? Quanto sei cambiato da allora e soprattutto hai la sensazione che Djokovic sia diverso quando si tratta di uno Slam?”
Musetti: “Assolutamente sì, i Big 3 erano qualcosa di diverso negli Slam. E tuttora Nole ha una particolare attenzione al 3 su 5, è un lottatore nato, e ci conosciamo molto bene. Sarà un piacere affrontare un avversario di questo calibro per mettermi in gioco, e forse è affrontare la sfida più ambiziosa che ci sia in questo sport. Speriamo di poter ripartire da quel 2-0 di qualche anno fa qui…ma stavolta cercare di portare la vittoria a casa”
Ubaldo Scanagatta: “Parti con Djokovic con che tipo di livello di speranze? Visto che tu ci arrivi bene e lui un pochino più così”
Musetti: “Io devo concentrarmi su me stesso. Ho sempre detto che ciò che mi ha fatto giocare bene nei tornei è che pensavo a quello che dovevo fare io senza perdere troppo tempo a capire cosa fa l’avversario e in che condizione è. Nole è sempre Nole in qualsiasi momento, specialmente negli Slam ha un’attenzione particolare. E 3 su 5 batterlo è sempre un’avventura, quindi spero di ripartire dai bei ricordi che ho avuto a 19 anni contro di lui proprio qua sul Centrale e di uscirne però da vincitore”