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Giornata di tetti e nuvole quella di giovedì 30 maggio, ma soprattutto giornata di grandi emozioni. Si sa, il Roland Garros regala sempre match particolarmente accesi e combattuti, mai banali e resi epici dal rosso, dalle righe calpestate e dalle ore e ore passate in campo. E no, non si parla solo del quasi prodigio di Cobolli né del disastro di Zeppieri, che sognerà quello smash in rete a lungo.
Si parla anche di Casper Ruud, finalista delle ultime due edizioni e tds n.7, scampato per un pelo ad Alejandro Davidovich Fokina. 7-6(5) 1-6 6-3 4-6 6-3 il punteggio finale a favore del norvegese sotto il tetto del Suzanne Lenglen al termine della più pura delle battaglie da terra rossa. Palline appesantite dall’umidità, sistematici attacchi sul rovescio da parte dello spagnolo, il più pericoloso tra i giocatori non testa di serie, hanno fatto veramente paura a Ruud. Ma l’esperienza e la qualità del servizio, nello Slam preferito, hanno alla fine fatto la differenza traghettandolo al terzo turno dove affronterà Tomas Etcheverry, che ha approfittato del ritiro di Rinderknech all’alba del quinto set (il francese era avanti 2-0 prima dei problemi fisici).
Ha avuto vita decisamente più facile l’avversario di Ruud nella semifinale 2023, Alexander Zverev. Il n.4 del seeding, dopo un primo set in cui ha preso confidenza con il Lenglen e le condizioni che sono sempre diverse con il tetto chiuso, ha superato in tre set con la quantità di fatica minima David Goffin. 7-6(4) 6-2 6-2 con il 78% di punti vinti con la prima sono il manifesto di un giocatore solido e in ottima forma, che ha ben chiare le idee riguardo dove possa portarlo questo Roland Garros. Affronterà al prossimo turno Tallon Griekspoor.
Storie interessanti da raccontare provengono però anche da nomi meno altisonanti, come Jozef Kovalik. Lo slovacco, a 31 anni capace di vincere la prima partita Slam, non ha voluto accontentarsi. E così, dopo aver perso i primi due set, e due volte sotto di un break nel terzo, ha saputo ribaltare con il cuore l’inerzia mentale della partita, mandando in bambola Karen Khachanov. 4-6 4-6 6-4 6-3 6-4 il tabellone finale a favore del n.145 al mondo, alla seconda vittoria in carriera (7 anni dopo la prima volta) contro un top 20. Un’impresa tipica da primo giovedì Slam, di quelle forse un po’ nerd ma che scaldano i cuori più di tanti vincenti dei primi 10. Kovalik affronterà al terzo turno Holger Rune, sopravvissuto per un pelo a differenza di Khachanov.
Tra gli altri match giocati, al netto della rovinosa caduta di Bublik (7 game totali contro Struff) e dei successi autoritari di Fritz e De Minaur, spicca la vittoria di Tomas Machac, sull’onda lunga della finale di Ginevra e dell’aver osato battere Djokovic. Il ceco, assurto al best ranking di n.34 al mondo (era n.78 a inizio anno), ha vinto anche lui in 5 contro la rivelazione del 2024 Mariano Navone, tds n.31. 6-2 6-1 3-6 1-6 6-1 l’esito finale di un incontro non indimenticabile dal punto di vista tecnico ma molto intenso, che ha messo in mostra tutta la grinta del sudamericano ma anche la sagacia tattica e il livello in costante progresso del ceco, bravissimo a gestire e stroncare la rimonta dell’argentino dopo essere stato in vantaggio di due set. Arriva così il secondo terzo turno Slam consecutivo per Machac, che avrà l’onore e l’onere di affrontare il n.5 al mondo Daniil Medvedev.