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[2] A. Sabalenka b. P. Badosa 7-5 6-1 (a cura di Cipriano Colonna)
Nel secondo match di giornata sul Philippe Chatrier, la testa di serie numero 2 Aryna Sabalenka supera Paula Badosa con il punteggio di 7-5 6-1 in 1h19‘ di gioco. Agli ottavi del Roland Garros, per la due volte campionessa Slam ci sarà la vincente del derby statunitense Keys/Navarro. La ventiseienne di Minsk con questa vittoria è 12-4 nei terzi turni dei Majors, 7-0 nelle ultime sei partite disputate nei sedicesimi dei tornei del Grande Slam.
Prima delle sfida parigina, le grandi amiche si erano già affrontate in 6 diverse circostanze con la vincitrice di Melbourne ad aver vinto le ultime quattro sfide di cui un paio nel 2024, a Miami e Stoccarda: in Germania la compagna di Tsitsipas si era ritirata a metà terzo set.
Il match è cambiato su un gravissimo errore di dritto commesso, praticamente a campo sguarnito, dalla spagnola sul 4-2, 30-15. Nonostante ciò era comunque riuscita a riportarsi avanti, potendo andare a servire per il set sul 5-3 ma il ritorno furioso della bielorussa ha di fatto messo a tacere le speranze iberiche: parziale di 10 games a 1 e tutti a casa. L’unico aspetto realmente negativo della prestazione di Aryna, in vista della seconda settimana, è stata la scarsa vena di realizzazione sulle palle break: solamente 7 convertite sulle 18 avute a disposizione.
Primo Set: Badosa spreca, la spunta Sabalenka
Dopo 14 minuti di gioco e al termine di un game da 14 punti, il primo cambio di campo ci porta in dote il punteggio parziale di 2-1 in favore di Paula ma senza break di vantaggio. Anzi, la spagnola ha dovuto cancellare quattro opportunità di break che avrebbero mandato avanti Aryna. L’incontro è cominciato con un primo scambio di break che per poco non si stava per ripetere: dal punto di vista tattico, Badosa approccia provando fin da subito a mettere in piedi le sue trame geometriche da sviluppare all’interno di un contesto di costruzione del punto più allungato nel tempo. Sabalenka, al contrario, tenta immediatamente di accorciare il più possibile lo sviluppo dei vari quindici per evitare che lo scambio si incanali in uno palleggio più sostenuto ma che finisca per premiare la consistenza piuttosto che la potenza di fuoco. Chiaramente, si parte e la bielorussa necessita di qualche minuto per trovare la giusta misura di gittata per le sue prorompenti accelerazioni.
Tornando alla cronaca numerica, quella quadrupla chance mancata si fa sentire nella testa della n.° 3 del mondo e così nel sesto game è la campionessa in carica dell’Happy Slam a subire lo strappo per la fuga: servizio strappato con tanto di perfido nastro decisivo che fa morire il bimane incrociato dell’iberica qualche centimetro al di là della rete.
La sfida odierna per la ventiseienne di Minsk è di quelle veramente dure: non può limitarsi unicamente a tirare forte, oggi la sua maggiore violenza di esecuzione non basta. Giocare di ritmo in pressione costante con velocità mediamente alte sperando esclusivamente di sfondare, facendo prevalere la sua forza, non è sufficiente anche per le importanti qualità difensive della morosa di Stefanos. Trovato dunque il vantaggio, ecco che la nativa di Manhattan si ritrova a servire sul 4-2 e comincia in maniera perfetta salendo 30-15. Finora a dover preoccupare particolarmente La Zarina del tennis mondiale è il rendimento super positivo della prima di servizio spagnola: e se Paula si mette anche a servire con continuità la prima, vista la mira spuntata delle sbracciate bielorusse, potrebbero esser dolori per l’amica Aryna.
Proprio però nel quarto punto del settimo game, Badosa si mangia letteralmente un comodissimo dritto a sventaglio – a chiudere – in avanzamento mandandolo di poco lungo. Ebbene, poteva essere il turning point dell’intero scontro e in parte lo è stato poiché alla terza possibilità giunge il contro-break per il 4-3. Altra chiave di lettura, che fino a questo momento è stato il vero il punto di svolta dello svolgimento del match è la capacità di imprimere corpo rispondendo alla seconda rivale: non a caso, affidandosi a questa soluzione tattica Paula cancella il ricordo di quel sanguinoso dritto sbagliato e si riporta a condurre. Nuovo scossone e servizio a disposizione per apporre il sigillo sulla frazione, ma Sabalenka non ci sta e controbatte di nuovo contro-breakkando a zero per il 5-4.
Purtroppo per l’ex n. 2 del mondo, per battere l’amica bielorussa serve una prestazione ai limiti della perfezione: questo significa non potersi permettere neppure un lievissimo calo di intensità di gioco e di abilità nel restituire profonda la palla nelle le fasi di contrattacco. Se infatti ciò accade, si viene investiti inevitabilmente dal cazzotto robusto dell’altra che letteralmente ti tramortisce: sul 6-5 per Aryna, uno schiaffo al volo gravemente affossato da Badosa sullo 0-15 condanna la n.° 139.
Perde il terzo game consecutivo e poi anche il quarto perché l’attuale numero 2 WTA tiene la battuta a zero e incamera il primo set: 7-5 in 51 minuti di gioco.
Secondo Set: Badosa non ne ha più, Sabalenka chiude
Adesso appare anche in riserva per quanto riguarda le energie mentali, la spagnola: non sembra avere la necessaria forza psicologica per restare in partita. Dall’altra parte, invece, c’è un flusso di totale consapevolezza e fiducia nei propri mezzi: la due volte campionessa del torneo di Madrid mostra, difatti, alcune variazioni degne di note come già accaduto in altre occasioni durante questa stagione sul rosso. Delle smorzate veramente ben giocate, in particolare di rovescio ad incrociare – uno dei drop shot più complessi dato che la palla rimane maggiormente sospesa in aria, per cui bisogna essere estremamente precisi per far sì che porti il punto -, insomma ora c’è veramente poca partita. In verità, Paula ha un ultimo sussulto costruendosi la palla del contro-break nel secondo game del set ma sfumata l’occasione si spegne definitivamente: dal break point non concretizzato ne perde sei di punti consecutivamente che dicono 7-0 di parziale bielorusso dal 5-3 della prima frazione.
Sinora su 8 turni di servizio, Badosa ha subìto break in 6 di essi e in uno dei due rimanenti ha frantumato 4 palle break. Soltanto sul 4-0, l’iberica riesce finalmente ad interrompere momentaneamente l’emorragia – striscia di 8 giochi in fila per Aryna – tenendo il servizio a zero per la seconda volta del match. Dopodiché, però, altre 3 game consecutivi per Sabalenka e il grissino è servito: 6-1 in 28 minuti di partita.
DI SEGUITO LA CRONACA DELLE VITTORIE DI RYBAKINA E GRACHEVA