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Ben Shelton è tornato in campo al Roland Garros, dopo l’interruzione del suo match di terzo turno nella sessione serale di venerdì, ma le cose non andate migliorando finendo per essere sconfitto dalla testa di serie numero 21 Felix Auger-Aliassime con lo score decrescente di 6-4 6-2 6-1 in quasi due ore di gioco.
Salta così la quindicesima testa coronata del tabellone maschile, ecco di seguito l’interessante conferenza stampa post match del tennista di Atlanta.
D. Come recepisci questa sconfitta, che tipo di indicazioni puoi avere per il prosieguo della stagione?
Ben Shelton: “E’ stata una partita molto difficile. Non è il risultato che volevo, ma fa parte del tennis. Tutti subiscono sconfitte“.
D. Qual è esattamente il problema che hai avvertito alla spalla nella serata di venerdì durante la prima parte del match, prima della definitiva interruzione, e in che modo si è ripresentato nella prosecuzione odierna?
Ben Shelton: “Innanzitutto è doveroso dire che Felix è stato autore di una grandissima partita. Ha giocato veramente bene, per cui credo sarebbe stato difficile da superare per il modo in cui stava giocando a prescindere dalla mia condizione fisica. Però sì, non ero al 100% e il fastidio alla spalla mi ha creato alcuni problemi sul lancio di palla. Ma questo è il tennis, tutti i giocatori scendono in campo in condizioni fisiche non perfette. Tutti hanno problemi con cui dover convivere in campo, in particolare il tennis maschile tre set su cinque ti porta inevitabilmente ad incorrere in piccoli dolori durante le partite per via dell’intensità di gioco e ogni giocatore deve avere la capacità di saper resistere andando oltre quello che prova. Chiaramente anche le condizioni di gioco non mi hanno aiutato, un campo e delle palle così pesanti non hanno fatto altro che aggravare la situazione della spalla ma io ho fatto il massimo con ciò di cui disponevo. Ho dato il 100% di quello che avevo, ma semplicemente Felix è stato più bravo di me. Mi è stato troppo superiore e ha meritato la vittoria“.
D. Dopo la sospensione di venerdì, con il tuo team avete fatto delle riflessioni in merito ad un possibile ritiro dal match o non avete mai preso in considerazione questa ipotesi?
Ben Shelton: “No, assolutamente no. Ero pienamente in grado di poter giocare a tennis, ero in grado di scendere in campo e mettere la palla nell’altra metà campo. Non abbiamo in alcun modo preso in considerazione un eventuale ritiro. Certo, avevo un po’ di dolore, non posso negarlo ma mi sono detto fin da quando l’incontro è stato interrotto ieri, che oggi sarei sceso in campo e avrei dato tutto quello che potevo. Anche perché non sai mai cosa può accadere in una partita, può esserci una nuova sospensione o altre situazioni impreviste. A meno che non possa alzarmi dal letto e colpire la palla al di là della rete, io non mi priverò mai di giocarmi le mie possibilità anche in quei casi in cui fossi consapevole di averne pochissime. Se la sconfitta non è sicura al 100% e io posso scendere in campo, non mi vedrete mai tirarmi indietro. E’ mio modo di approcciare lo sport, se volete anche per una questione di rispetto che bisogna avere nei confronti del tuo avversario: ad esempio Felix stava giocando un match pazzesco, perché avrei dovuto togliergli l’opportunità di ottenere la vittoria e il passaggio del turno sul campo ritirandomi quando invece ero perfettamente in grado di competere. Se mi fossi ritirato, gli avrei mancato di rispetto. Perciò, rispondendo alla tua domanda, non è mia passata per la mente l’idea di non scendere in campo oggi. L’ha fatto e Felix mi ha meritatamente battuto“.
D. Considerati i numerosi lanci di palla sbagliati, a testimonianza del tuo problema alla spalla, hai in mente di fermarti e prenderti una pausa per recuperare appieno dal fastidio in vista della stagione su erba? Insomma vorrei sapere cosa preveda la tua programmazione nelle prossime due settimane.
Ben Shelton: “Non mi prenderò un periodo di pausa specifico per risolvere il problema, ma naturalmente gestirò i carichi di lavoro in modo tale da non sovraccaricare l’arto. Questa sarà la programmazione fino al mio rientro in campo a Stoccarda, però ecco non ho intenzione di modificare nulla a livello di partecipazione ai tornei se è quello che volevi sapere. Bisogna inoltre considerare che le condizioni odierne erano decisamente particolari con questa palla che diventa estremamente pesante aprendosi tanto. Mentre giocare su erba è totalmente diverso e come ho già detto non sono preoccupato per il problema alla spalla“.
D. Sono curioso di conoscere la tua opinione, guardandoti indietro, sui progressi che hai compiuto su questa superficie. Cosa inoltre hai imparato giocando con più continuità su terra e come si adatta il tuo stile di gioco alle caratteristiche uniche che la terra possiede per far sì che esso possa ugualmente funzionare anche in queste condizioni di gioco.
Ben Shelton: “Dopo il titolo a Houston, non ho sicuramente fornito le prestazioni che avrei voluto nella parte di stagione sulla terra rossa europea, ma è un processo di adattamento e crescita che fa parte del tennis in generale e di chi come me non è cresciuto su questa superficie. Nelle ultime due stagioni ho avuto molti momenti in cui sono riuscito a superare le aspettative che c’erano su di me. Perciò ho molto di cui essere grato, molto di cui essere fiero del cammino fatto fin qui nella mia carriera. Adesso l’unico modo per continuare a progredire è tornare a lavorare ancora più duramente e sono eccitato, stimolato dall’idea di avere tantissimi margini di miglioramento del mio tennis su terra. Per cui non guardo la terra come una superficie con cui dover lottare, anzi, ma è necessario da parte mia uno step ulteriore per poter rendere al meglio. Il mio gioco in generale, poi, può migliorare notevolmente su diversi aspetti. Ci sono molte cose su cui lavorare ma per farlo devo essere diligente nel percorso con cui cerco di migliorarle e nel mantenere il massimo della concentrazione per riuscirci“.
D. Durante queste ultime settimane hai dichiarato che quando giochi su terra, non sai ancora sempre quando è il momento di entrare o quando invece è più utile tenere lo scambio. Una capacità nella scelta della tipologia di colpo più utile da eseguire in quel determinato momento dello scambio a cui non sei ancora del tutto abituato.
Ben Shelton: “Lo so, ma comunque la terra la conoscevo anche prima e soprattutto penso che una delle maggiori differenze che incontri giocando su terra in su un grande stadio è capire quando serve stare più indietro per togliere il vantaggio di chi colpisce un grande servizio; oppure quando è più opportuno rispondere da una posizione più avanzata per premere di più imprimendo un ritmo superiore allo scambio. Ma questo è solamente uno dei tanti aspetti che sto imparando a gestire giocando su questa superficie e che sono certamente diversi dal cemento o dall’erba. In tal senso, mi fa sempre molto ridere quando sento un commentatore in tv dire che la telecamera non riesce ad inquadrare il giocatore talmente è posizionato indietro o quando sono in campo e mentre faccio rimbalzare la palla per servire riesco a malapena a vedere il mio avversario. Ma queste sono solo alcune delle sfide che rendono questo gioco così divertente“.
D. L’anno scorso per te fu la prima vera esperienza nel circuito sia per quanto riguarda la stagione su terra che per la stagione su erba. Con quali aspettative giungi in questa stagione sull’erba, considerando che il tuo tennis appaia congeniale per le condizioni di gioco uniche che i prati offrono. Insomma ci si aspetta che tu faccia davvero bene.
Ben Shelton: “Tante cose dovrebbero succedere, ma fino a quando non ci sono prove che qualcosa sia successo realmente o stia per accadere è inutile porsi troppi interrogativi. Io penso solamente giorno dopo giorno, credo sia la scelta migliore. Ne ho giocati quattro o cinque di tornei su erba, quindi c’è ancora molta crescita da fare e molta strada da compiere. Però non vedo l’ora di fare questo percorso su una superficie che credo possa darmi moltissime soddisfazioni negli anni a venire, spero perciò di poter fare un ulteriore passo avanti nelle prossime settimane. Sulla valutazione della mia stagione sul rosso, penso di potermi ritenere contento di quello che ho fatto vedere. In ogni torneo a cui ho preso parte, ho fatto un po’ meglio di quanto fatto nel 2023. Alcune vittorie in più e piccoli miglioramenti compiuti che alla fine sono in realtà enormi. Ora mi impegnerò allo stesso modo per la stagione su erba“.