Guarda il video-commento del direttore Ubaldo Scanagatta
Da Parigi, il nostro inviato
[1] N. Djokovic b. [30] L. Musetti 7-5 6-7(6) 2-6 6-3 6-0
Ce l’aveva fatta credere per un bel pezzo Lorenzo Musetti che potesse battere Novak Djokovic, e prendersi la rivincita dopo tre anni di attesa dalla loro prima sfida su questi campi. E invece a raggiungere gli ottavi di finale del Roland Garros (vincendo 7-5 6-7(6) 2-6 6-3 6-0) è il serbo che almeno per qualche altro giorno resta numero 1 del mondo. Nel caso avesse perso infatti (e nel caso non raggiunga la finale) avrebbe abdicato in favore di Jannik Sinner, ma di questo ci sarà ancora tempo per parlarne.
Il match di 4 ore e 29 minuti a cui hanno dato vita Novak e Lorenzo è uno spettacolo memorabile, condito da una serie di perle da riguardare a oltranza, e terminato con il finale che forse la maggior parte di noi si aspettava (la vittoria di Djokovic) ma su cui in pochissimi avrebbero scommesso durante il terzo set. Sì, perché come detto in apertura, c’è stato un momento in cui il tennista azzurro sembrava quasi in controllo (‘quasi’ perché nessuno lo è mai contro Djokovic) davanti ad un avversario fisicamente alle corde. Già nei turni precedenti Nole aveva mostrato delle piccole crepe nella sua tenuta fisica, e ci si aspettava una sfida probante per testarne il livello. Ebbene, possiamo dire che, a 37 anni, ha superato uno degli ostacoli più difficili della carriera terminando l’incontro alle 3 di notte battendo per la 5^ volta su 6 faccia a faccia un avversario che trova sempre il modo di metterlo in difficoltà. Agli ottavi di finale trova la testa di serie n.23 Cerundolo.
Musetti, attuale n.30, si era fatto trovare pronto giocando un tennis solido sin dall’inizio. A tratti ha avuto dei cali commettendo qualche errore, tuttavia senza mai perdere il controllo del suo gioco, e ciò che ha fatto la differenza fino a metà del quarto set (quando forse ha avuto anche un piccolo calo fisico) è stata la sua tenuta mentale, abbinata ad una lucidità tattica che gli aveva permesso di accelerare sempre nei momenti opportuni. Riuscire a giocare ad alta intensità per lunghi periodi però è la cosa più difficile che c’è. E l’esperienza nel farlo non è qualcosa che si compra. L’unico augurio che possiamo fare a Lorenzo è che anche questa sconfitta sia da base per un’ulteriore crescita.
Le parole di Djokovic a fine match:
“Allora. Provo a parlare in francese perche ve lo meritate. Che posso dire. Prima cosa bisogna dare un grande rispetto a Musetti, peccato che abbia perso. È un giocatore molto talentuoso e gliel’ho detto a fine match. Ci è andato molto vicino a vincere il match. C’è stato un momento in cui veramente non trovavo soluzione. È stato impenetrabile, davvero. Tutto quello che faceva lo faceva con altissima qualità e senza errori.
“Voi vi meritate un grande merci, mi avete dato energia quando avete iniziato a cantare il mio nome nel quarto set, lì qualcosa è cambiato. Incredibile che siate rimasti. È impossibile andare a dormire con tutta questa adrenalina. Ditemi dove andate a festeggiare cosi andiamo insieme.”
Primo set: Musetti spinge ma Djokovic resiste ed evita il tie-break
Nonostante la partita inizi ben oltre le 22:30, gli spalti sono tutti pieni per il numero 1 del mondo, che parte sciolto alla battuta. Il match è frizzante e ripaga la lunga attesa fin da subito: Musetti è reattivo, e con tre bei passanti (due di dritto e uno di rovescio) breakka il serbo nel terzo game, ma Djokovic tiene il controllo degli scambi da fondo e trova l’immediato contro-break. Dopo questo fase d’incertezza iniziale, si prosegue spediti on serve con ben 2 game a testa tenuti a 0 a testa.
Novak sin da subito cerca di mischiare le carte spezzando il ritmo con la smorzata, riuscendo meglio nel suo intento con quella di rovescio, Lorenzo invece con le sue sbracciare cerca di aprirsi il campo per venire a rete. Ne vengono fuori scambi spettacolari, cosa del resto già appurata nei loro precedenti, incluso quello giocato sempre qui a Parigi nel 2021 dove Lorenzo espresse un tennis sublime per i primi due set. In risposta Djokovic è parecchio sotto i suoi standard, va detto merito anche dei servizi dell’italiano che ormai con disinvoltura batte oltre i 200km/h (con un picco di 212km/h).
Seguendo un copione visto e rivisto, alla fine il primo set se lo aggiudica il numero 1 del mondo con un break nel dodicesimo game. Il tennis di Djokovic non è impeccabile ma regge fisicamente, e in particolare si aggiudica lo scambio da 20 colpi che gli vale il 7-5 (dopo 56 minuti), con tanto di possibilità di servire per primo nel secondo.
Secondo set: mix di errori e belle giocate
Il secondo parziale inizia dopo quasi 7 minuti dal primo, a causa di una inspiegabile prolungata assenza dal campo di Novak, che al suo rientro si becca anche qualche fischio.Djokovic a tratti sembra in confusione: tira dei servizi fiacchi (le seconde si aggirano sui 130km/h) e prova delle soluzioni sconclusionate, ma il suo avversario non ne approfitta, anzi. Musetti subisce il break nel quarto game, finendo ancora una volta vittima delle palle corte del serbo a causa della sua posizione arretrata. Più passa il tempo e più si ha l’impressione che in campo non ci sia né il miglior Djokovic né il miglior Musetti: regalano grandi giocate ma sono estemporanee, e alternate da errori grossolani.
La chance di rientrare in partita per Lorenzo arriva con Djokovic al servizio avanti 4-2, il quale commette un paio di imprecisioni gratuite da fondo, e sotto la pressione di Musetti perde il servizio. Gran parte del pubblico iniziai a invocare il suo nome alla francese, “Lorenzò, Lorenzò” e pian piano l’incitamento inizia a fare effetto. Il 24 volte campione Slam mostra qualche segno di cedimento a livello fisico, e dopo due ore e 8 minuti di gioco il secondo parziale giunge al tie-break.
Tie-break: Djokovic non incisivo sul set point, Musetti tira fuori il coraggio
Ricordiamo che nell’ormai famoso precedente del 2021, il tennista di Carrara vinse entrambi i tie-break giocati, e parte bene anche in questo con un lungo scambio che lascia piegato sulle ginocchia Novak. Il mini break arriva prima del cambio campo con un punto totalmente controllato da Djokovic, chiuso con uno dei pochi smash vincenti del suo match.
Il rovescio in back basso tradisce Musetti sul finale di set e con due gratuiti manda il serbo a set point, il quale però non lo sfrutta servendo una seconda a 133km/h vittima dell’attacco di Musetti. Poco dopo è il turno di Lorenzo ad avere un set point, causato da un rovescio incrociato largo in uscita dal servizio di Novak. Lorenzo va a prendersi il punto a rete e chiude con una volée di rovescio: dopo due e e 22 minuti, il match dal meglio dei 5 set passa al meglio dei 3, con l’italiano che più passa il tempo e più si sposta verso il ruolo di favorito.
Terzo set: Musetti in controllo
L’azzurro all’inizio di terzo set di forza si va a prendere tre palle break, ma gli basta la prima. Dopo due ore e 43 minuti, arriva prima il warning per time-violation e poi il punto che manda Lorenzo avanti 3-1 e servizio. Tenere il servizio nei game successivi non è facile per Musetti, contro un Djokovic che cerca di giocare sempre più d’anticipo. Tuttavia, allo scoccare delle 3 ore, una prima vincente a 202km/h toglie Lorenzo dai guai e gli vale il 5-2. Il serbo cede di schianto al servizio perdendo a 0 un altro turni e cedendo il set 6-2.
Djokovic tra un cambio campo e l’altro parla con un supervisor perché vorrebbe si sistemasse meglio il campo, non contento di alcuni rimbalzi.
Quarto set: Djokovic ha energie nascoste e Musetti ne paga il prezzo
Il volubile pubblico francese, alle 2 di notte, non è ancora sazio di tennis e inizia a invocare “Novak” a gran voce…e lui non aspettava altro. Un doppio fallo e un rovescio in back largo di Musetti mandano a palla break Djokovic sul 2 pari, annullata con una prima vincente a 205km/h. Ne arriva subito un’altra questa volta guadatasela a suon di sberle da fondo e concretizzatala spingendo l’avversario all’errore. Col punteggio che sorride a Novak, anche il suo fisico sembra riacquisire freschezza e brillantezza mentre Lorenzo ha un comprensibile calo che gli costa un altro turno. Djokovic va a servire sul 5-2 per portare il match a set décisif e si assiste ad un altro piccolo colpo di scena. Dopo 3 ore e 47 miniti di partita, Musetti mette a segno il punto dell’anno: un rovescio vincente giocato da vicino l’orologio Rolex sui teloni replicando a uno smash del serbo, da cui parte un tentativo di rimonta, che si interrompre al game successivo. Il livello di tennis espresso dai due tennisti a questo punto del match è eccelso e Djokovic porta a casa il set 6-3 (con una piccola mano dell’italiano) tirando fuori le energie non si sa da dove.
MUSETTI WITH ONE OF THE SHOTS OF THE YEAR ??#RolandGarros pic.twitter.com/g9S1sA5F9j
— Roland-Garros (@rolandgarros) June 2, 2024
Quinto set: Musetti stacca la spina, Djokovic firma un’altra impresa
Questa volta è Musetti a lasciare il campo per andare in bagno, e dalle casse parte l’inconfondibile Seven Nation Army (‘popopopo’ per i meno ferrati musicalmente) a ravvivare l’animo dei presenti. Purtroppo però l’animo a non riceverne l’effetto positivo è quello di Musetti, sempre più falloso e poco incisivo col passare dei punti. Il 37enne Djokovic indirizza in suo favore sin da subito il quinto set, giocando ad una intensità sbalorditiva considerando tutte le circostanze. C’è poco da aggiungere a un 6-0 se non altro ricco anch’esso di punti spettacolari, che chiude un match duranti 4 ore e 29 minuti.