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La sconfitta contro Alexander Zverev, in tre set senza storia al Roland Garros 2024, poteva essere l’ultimo ballo di Rafeal Nadal nella ‘sua’ Parigi. Lui che proprio 38 anni fa, il 3 giugno 1986, nasceva a Manacor, in Spagna, e più precisamente sull’isola di Maiorca, ma che ha reso la capitale francese sostanzialmente una seconda casa. 14 in totale le sue affermazioni al French Open, la prima nel 2005 e l’ultima nel 2022, che lo rendono il più vincente di sempre nel secondo Slam stagionale. 14 come le Champions League che aveva conquistato il Real Madrid, di cui è tifoso e socio onorario, prima della finale contro il Borussia Dortmund di qualche giorno fa. Sarebbe stata sicuramente una bella storia se entrambi avessero raggiunto la cifra piena nel giro di pochi giorni, anche se per l’iberico si sarebbe trattato, in questo caso, di un’impresa.
Ma torniamo a parlare di ciò che è stato e non di ciò che sarebbe potuto essere. Anche perché con i ‘se’ e con i ‘ma’ non si va da nessuna parte. Rafael Nadal festeggia oggi, quindi, il suo 38esimo compleanno e, spegnendo le candeline della torta, siamo sicuri che esprimerà un unico desiderio: potersi concedere ‘The Last Dance’ tra qualche mese, sui campi del Roland Garros, alle Olimpiadi di Parigi 2024. L’oro olimpico, per lui, non rappresenta certamente un’ossessione. Ha già vinto in singolare, a Pechino 2008, e in doppio con Marc Lopez, a Rio de Janeiro 2016. Il suo obiettivo sarà indubbiamente quello di andare il più avanti possibile e di esprimere un’ultima volta il tennis che lo ha caratterizzato per anni. Nella speranza, chiaramente, di non pescare al sorteggio uno scoglio tanto grande come è stato Alexander Zverev.
Rafael Nadal, una carriera senza rimpianti
Intanto il maiorchino si gode i suoi 38 anni, ancora lontani da quei 41, età a cui si è ritirato l’amico ed avversario di una vita Roger Federer, che potrebbero rappresentare per lui una speranza ed un’aspirazione. Quando oggi guarderà la sua bacheca, che comprende tutti i regali che lui si è fatto al di fuori del suo compleanno, potrà dire di non avere rimpianti, o quasi. In singolare ha vinto tutti gli Slam almeno una volta, ha raggiunto il n. 1 del ranking ATP, ha conquistato 92 titoli e, come detto, si è preso l’oro olimpico. L’unica pecca, anche se di fronte ad un tale campione ci sentiamo in difetto nel definirla tale, sono le ATP Finals di fine anno, che non lo hanno mai visto vincitore.
Anche a livello di doppio o di squadra ha praticamente vinto tutto, dalla Coppa Davis alla Laver Cup, oltre agli 11 titoli e, anche in questo caso, all’oro olimpico. Il fisico invecchia, porta dolori, non gli dà pace e gli mette i bastoni tra le ruote. Ma la classe? Quella rimarrà per sempre e ce la ricorderemo a lungo, ci rimarranno negli occhi le sue imprese, i suoi successi, le sue cadute e tutte la volte in cui si è rialzato. Sempre con il sorriso e con i suoi gesti quasi maniacali che lo hanno reso un personaggio amato e unico nel suo genere. E nella speranza di rivederlo presto in campo gli auguriamo il miglior futuro possibile. Feliz cumpleaños Rafa!