Guarda l’editoriale di Ubaldo su Jannik N.1
(da Parigi, Vanni Gibertini)
[2] J. Sinner b. [10] G. Dimitrov 6-2 6-4 7-6(3)
Una partita che a un certo punto è quasi diventata irrilevante. Sembra strano dirlo di un quarto di finale di una prova dello Slam, ma quando il punteggio sembrava incanalato verso una vittoria di routine per Sinner e la notizia del ritiro di Djokovic garantiva all’altoatesino il n.1 ATP alla fine del torneo, d’un tratto sembrava che il match avesse perso tutta la sua importanza.
Ma questo che rimane un quarto di finale Slam è stato vinto da Jannik Sinner con una prova “molto solida”, come lui stesso l’ha definita nell’intervista post-match sul campo, nel quale ha fatto valere il match-up favorevole su Dimitrov, incapace di trovare le contromisure alla superiorità di Sinner da fondocampo e anche nella fase di servizio-risposta.
Una sola palla break concessa da Jannik (prima dello sbandamento nel finale), che avrebbe potuto mandare Dimitrov 2-0 e servizio nel terzo set, mancata per un passante di rovescio finito in corridoio nonostante parecchio campo a disposizione. Il match è praticamente finito lì, nonostante il break subito mentre stava servendo per il match sul 5-4, perché nel successivo tie-break la superiorità di Sinner è stata netta.
PRIMO SET – Baciato finalmente da uno splendido sole primaverile, che si è fatto molto desiderare in questa prima parte di Roland Garros 2024, il match sembra prendere immediatamente una piega di inevitabilità. Un primo game di servizio tenuto a zero da Dimitrov, uno splendido doppio recupero del bulgaro su due volée di Sinner non abbastanza definitive nel gioco successivo, ma il primo set della decima testa di serie pare esaurirsi lì. Sinner è centratissimo in risposta, riesce ad avviare lo scambio da una posizione neutrale anche sulle prime di Dimitrov, mentre Grigor fatica a individuare la posizione e dopo il 30-30 del secondo game non riesce che a racimolare due ulteriori punti sul servizio dell’avversario.
Cinque giochi consecutivi per Sinner, compreso uno 0-40 rimontato a metà ma chiuso con tre gratuiti da fondocampo, spengono il primo set che si chiude in 34 minuti in una totale assenza di adrenalina.
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SECONDO SET – Dopo il 6-0 6-2 di Swiatek su Vondrousova, il pubblico cerca di sostenere Dimitrov per evitare di andare a casa troppo presto, ma non è un’impresa semplice: da fondocampo Sinner sembra perfettamente a suo agio e mantiene la palla profonda, riuscendo anche a gestire con grande disinvoltura i cambi di rotazione di Dimitrov. Grigor chiede di più alla prima di servizio, che concede qualche punto diretto in più, ma tre vincenti da fondo di Sinner (tra cui uno in risposta) confezionano il break nel game di apertura che dà un comodo cuscino di vantaggio all’altoatesino.
Dimitrov si rende conto che negli scambi prolungati da fondo alla fine è spesso lui il primo a sbagliare, per prova a verticalizzare, anche se con alterne fortune. I game sono più combattuti, i due tengono i rispettivi servizi ma senza dominare, anche se l’impressione è che Sinner sia in autostrada a metà acceleratore con il finestrino abbassato e il gomito fuori. Il pubblico sobbalza per la palla del 5-2 pesante annullata da Dimitrov con un bel diritto vincente, ma non è nulla più che un ritardo di un risultato già scritto: in 81 minuti Sinner si porta due set a zero.
TERZO SET – Sinner prova a dare subito lo strappo decisivo, ma sulla palla break nel game di apertura mette un colpo di palleggio in rete. Subito dopo Dimitrov si ritrova quasi per caso l’unica finestra per rientrare nel match: l’unica palla break concessa da Sinner fino a quel momento, che non riesce a sfruttare perché ce la fa a organizzare in tempo un passante di rovescio su un colpo da metà campo di Sinner ma con il lungolinea completamente spalancato.
Sinner si salva ed evita di andare in svantaggio 2-0 mantenendo la linea di galleggiamento. La pressione di Dimitrov si affievolisce un poco, con il bulgaro che ricade nella trappola dei palleggi sulla diagonale di rovescio che gli sono quasi sempre fatali. Il terzo set segue la regola dei servizi fino a che, alle ore 16.53, dai meandri dello Chatrier, arriva la notizia che fa passare la partita quasi in secondo piano: Djokovic non potrà giocare la semifinale, lunedì prossimo Sinner sarà il n. 1 del mondo.
Probabilmente Sinner non ne è a conoscenza, o forse sì, dato che ottenuto il break per andare a servire per il match sul 5-4 compie la prima vera sbandata del match con due errori gratuiti iniziali e controbreak immediato per il 5-5. Qualcuno dalle tribune gli urla “Sei il n. 1 del mondo”, ma è improbabile che abbia sentito o che abbia collegato quella frase a ciò che effettivamente poteva succedere.
Più la notizia si diffonde più il match sembra perdere in qualche modo rilevanza, anche se si tratta pur sempre di un quarto di finale Slam. “It’s kind of an important match”, aveva detto una volta Roger Federer agli ospiti chiacchieroni che popolavano i palchi semivuoti durante una semifinale proprio a Roland Garros, concentrati più sui calici di Moet&Chandon che sui diritti e i rovesci.
Sinner tiene a fatica (ma senza concedere set point) il turno di battuta per andare al tie-break, tra folate di vento e un improbabile colpo tra le gambe. Un passante di rovescio lungolinea dà a Jannik il primo minibreak per il 3-2, un rovescio lungo di Dimitrov sigla il secondo sul 6-3, e con un altro slice che vola oltre la riga manda Sinner alla prima semifinale del Roland Garros, con il n.1 in classifica messo in cassaforte.
Un ulteriore passo verso la seconda finale Slam per l’altoatesino, che giocherà venerdì la sua prima partita guardando tutti dall’alto. Una semifinale che sa di occasione e sicuramente di spettacolo. E nonostante il traguardo sia sempre più vicino rimane su Better la super quota per la sua vittoria, che vale 10 volte la posta giocando a questo link. Una vittoria che sarebbe storica per il tennis italiano, che renderebbe il 9 giugno storico quanto il 4 giugno. Che 2024.