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Sconfitto da Carlos Alcaraz dopo 4 ore e 10 minuti, e con il punteggio di 2-6 6-3 3-6 6-4 6-3, Jannik Sinner ha commentato la sfida appena persa in semifinale al Roland Garros. C’è certamente rammarico per un incontro che, così combattuto, poteva anche terminare in maniera diversa, ma il 22enne altoatesino ha enfatizzato anche i grandi progressi compiuti sulla terra battuta. La conversazione ha anche toccato un tema molto caldo in questo momento, ossia il raggiungimento del primo posto nella classifica mondiale: il lavoro, per Sinner, non terminerà mai.
D. Come analizzeresti il match? Si può dire che la partita sia stata decisa da pochi punti?
“Sono tante le cose che hanno deciso questa partita, è così soprattutto quando si gioca tre set su cinque. C’è una miriade di punti che possono fare la differenza, non sono pochi quelli importanti. Sono partito bene, poi nel secondo set ho servito meno bene è questo ha cambiato l’inerzia: in queste partite non ci si può permettere di far scendere anche di poco le proprie percentuali. Io però ho reagito bene, soprattutto nel terzo set sono stato bravo e anche nel quarto. Poi sì, quell’ultimo game e quello smash sbagliato: anziché 40-15 mi sono trovato sul 30-30. Andato in svantaggio di un break nel quinto set ho continuato a lottare, ho giocato abbastanza bene e ho avuto le mie chance. Guardando il lato positivo, dico che c’è stato un grande progresso da parte mia su questa superficie”.
D. Dopo un periodo così intenso, c’è qualcosa che ti manca in particolare della vita al di fuori del tennis?
“Non lo so, adesso non riesco a pensare ad altro se non alla partita che è appena finita. Non so ora dire cosa mi manca di più della vita fuori dal tennis, io sono una persona felice. Se non son felice io…”.
D. Come valuteresti la tua stagione su terra battuta in relazione alle precedenti?
“Io purtroppo non ho potuto giocare a Roma, ma credo comunque di aver fatto un bel passo in avanti sulla terra rispetto all’anno scorso. Anche qui sono arrivato con tanti dubbi sulla mia condizione e sulle mia possibilità, ma abbiamo lo stesso ottenuto un buon risultato. Ovviamente c’è anche la notizia del ranking, essere uno del mondo è bello e siamo tutti felici. Ma il lavoro non smetterà mai e la mentalità non cambierà: sappiamo cosa dobbiamo migliorare per fare ulteriori passi in avanti”.
D. Alla luce dell’infortunio all’anca di Madrid, c’è qualche modifica che apporterete in futuro nel team per evitare che ciò succeda nuovamente?
“Farsi male può succedere e l’infortunio non indica per forza un errore commesso nella gestione fisica o nella preparazione. Non si può sempre controllare tutto. Vediamo se l’anno prossimo salterò Montecarlo dopo Miami, ma è presto per parlarne: quest’anno me la sentivo di giocare entrambi i tornei e l’ho fatto con buoni risultati”.
D. Sei sorpreso dai risultati di questo Roland Garros o sta andando un po’ tutto come ti aspettavi?
“Le prime partite, pur dando sempre il massimo, le ho prese un po’ come un allenamento per rimettere in moto il fisico, vista la piccola quantità di sessioni di allenamento e partite che abbiamo potuto svolgere in preparazione a questo torneo. Poi sono andato avanti, mi sono sentito bene e quindi non sono sorpreso dalle mie prestazioni. Secondo me adesso ciò che per me più conta è il fisico: quando mi sento bene fisicamente sento anche di poter esprimere un ottimo tennis. Per quel che riguarda gli altri non mi esprimo, perché preferisco concentrarmi su me stesso. È stato un buon torneo, anche se c’è rammarico per non aver raggiunto la finale”.
D. Scanagatta: Come spiegheresti gli oltre cento errori gratuiti commessi oggi da entrambi? A mio avviso il match dei quarti dell’US Open 2022 era stato complessivamente di migliore livello…
“Alcune cose non si notano quando si è seduti sugli spalti e non si è in campo: oggi c’era del vento che ci ha dato un po’ di fastidio, le condizioni non erano agevoli. Altri errori possono essere spiegati dalla tensione sicuramente: più ci affrontiamo e più ci conosciamo, dunque entriamo in campo sapendo quali cose possiamo attenderci dall’altro. È andata così: non possiamo sempre giocare la partita perfetta uno contro l’altro. Adesso che ho perso le ultime due partite dovrò cercare di apportare qualche modifica al mio piano così come lui avrà cercato di fare quando si è trovato reduce da qualche sconfitta contro di me”.
D. Ti prenderai una piccola pausa prima della stagione su erba?
“Dobbiamo parlare di questo con il team. Forse un paio di giorni liberi, poi lavoro sull’aspetto fisico sicuramente. La stagione sull’erba è diversa: la preparazione cambia, usi muscoli differenti. Vediamo come giocherò ad Halle, dove la situazione è completamente diversa rispetto a Wimbledon, ma è pur sempre erba. Non vedo l’ora: l’anno scorso ho giocato un ottimo Wimbledon, vediamo cosa posso fare quest’anno. Sono felice di tornare sull’erba”.
Mario Boccardi
Il video della conferenza stampa: