(a cura di Christian Attanasio)
Sfuma la seconda gioia italiana al Roland Garros in questo sabato 8 giugno amarissimo. Se Jasmine Paolini non ha potuto nulla contro la mostruosa Iga Swiatek, il doppio Simone Bolelli/Andrea Vavassori seppur sfavoriti sembravano poter giocarsela contro Marcelo Arevalo e Mate Pavic e così è stato, a parte i momenti decisivi. Quei pesantissimi dettagli ed episodi che nello sport, soprattutto nel tennis, raccontano tanto come per esempio le sei palle break sprecate su sette dal duo italiano contro le tre su tre convertite in break da parte di Arevalo-Pavic, diventati secondi nella race verso Torino dopo questo successo. Alla fine possiamo raccontare in sintesi di un match ben giocato da tutti e quattro i tennisti, anche se Vavassori è stato colui che più di tutti ha sentito la mano tremare un po’ più del dovuto.
[9] M. Arevalo/M. Pavic b. [11] S. Bolelli/A. Vavassori 7-5 6-3
1° set: equilibrio perfetto, poi l’Italia crolla sul più bello
Curioso sin dalle prime battute la posizione di Vavassori, molto più arretrata del solito per spingere gli avversari sul fondo. Nel primo giro dei turni di battuta, dunque al termine del quarto game, non si è mai andato oltre al “15” in risposta. Ottime prime di servizio e scambi che vengono sempre comandati da chi ha servito. Il primo gioco in salita per i nostri azzurri è il sesto quando Arevalo e Pavic si portano sullo 0-30, salvo poi rimontare e assicurarsi il 3-3. Arrivati all’ottavo gioco in piena parità, c’è da sottolineare il clamoroso 95% di prime per Arevalo/Pavic. Punto atipico del 40-15 per Pavic che perde la racchetta dopo la sassata di Bolelli a distanza ravvicinata e quasi senza volerlo realizza il 15. Un attimo di incertezza, ma alla fine il punto è valido poiché la racchetta è rimasta in mano al tennista croato che quasi si scusa. Il primo vero momento di blackout per Arevalo/Pavic arriva sul 5-5 quando a servizio perdono parecchia efficienza e regalano quattro palle break agli italiani, le ultime due ai vantaggi, ma grazie soprattutto ad un solido Pavic la gara prosegue senza alcun break. L’epilogo del primo set è clamoroso: da 40-0 per Bolelli/Vavassori, senza dimenticare i quattro breakpoint nel game precedente, ai cinque punti consecutivi della coppia testa di serie numero nove del torneo che dunque si portano ad un solo set dalla vittoria del Roland-Garros. Probabilmente sarebbe stato giusto chiuderla al tiebreak, indipendentemente dall’esito, ma è sbagliato togliere meriti a Arevalo/Pavic che a differenza del duo azzurro hanno saputo fronteggiare i momenti clou nel miglior modo possibile ovvero tenendo nei momenti di difficoltà e alzando i ritmi quando era ora di spingere.
2° set: break con illusione, il controbreak taglia le gambe
Il secondo set inizia praticamente com’era iniziato il primo ovvero con gli italiani avanti, questa volta 30-0 sul servizio avversario, e Arevalo/Pavic che con una serie di punti consecutivi (stavolta 4) si rimettono in carreggiata. Nessun break point, ma l’ennesima dimostrazione di come la racchetta cominci a pesare per Bolelli e Vavassori quando i punti che contano possono invertire la rotta a favore. Dopo un grosso spavento a causa di un breakpoint a rete relativamente facile vanificato da Vavassori, una sorta di deja-vu proprio sul discorso fatto circa le tante chance sprecate, gli azzurri approfittano di un errore durante lo scambio di Pavic che permette al duo italiano di breakkare alla sesta possibilità. Il controbreak è però immediato, subito da Vavassori a servizio: tanta fatica per nulla, verrebbe da dire, più che altro perché il duo italiano ha avuto il triplo delle palle break rispetto agli avversari, che però hanno totalizzato 2 su 2, senza mai sprecare un breakpoint, rispetto all’1 su 6 azzurro. In un estenuante ottavo gioco, arriva il break tanto per cambiare alla prima vera occasione: Vavassori, come nel primo set, perde il proprio servizio. Meravigliose le risposte di Arevalo, tra cui una prima da 217 km/h. Eloquente la steccata che ha regalato il breakpoint con la pallina finita in tribuna con lo sguardo sconsolato degli azzurri, consapevoli di aver offerto il miglior regalo alla coppia che si garantisce la possibilità di servire per la vittoria. Nella girandola di emozioni finale, Bolelli e Vavassori salvano un championship point e ottengono un break point, ma anche questa volta niente da fare. Il doppio misto di El Salvador-Croazia non perdona una seconda volta e ottiene una storica vittoria al Roland-Garros. Per le speranze di gloria degli italiani, rimane solo più il doppio femminile di domenica tra Sara Errani/Jasmine Paolini e Coco Gauff/Katerina Siniakova.