Anche nella finale del Roland Garros, in quel che è stato l’ultimo match di sempre disputatosi al Roland Garros senza l’occhio di falco automatico, non sono di certo mancate discussioni legate ad alcune chiamate arbitrali. Come ben sappiamo si è sempre stati restii ad introdurre la tecnologia sulla terra battuta, perché il margine d’errore è leggermente più ampio rispetto alle altre superfici e perché la chiarezza con cui solitamente si può riconoscere il segno lasciato dalla palla sul campo permette ai giudici di sedia di rivedere dove i colpi dei giocatori siano atterrati anche alla fine del punto. Anche sulla terra, tuttavia, la tecnologia è destinata a prendere il sopravvento e, infatti, dal 2025 l’occhio di falco elettronico sarà obbligatorio in tutti i tornei del circuito maggiore, indipendentemente dalla superficie.
Ebbene, forse per l’ultima volta nella storia del Roland Garros abbiamo assistito ad una decisione piuttosto dubbia da parte del giudice di sedia. Carlos Alcaraz ha battuto Alexander Zverev con lo score di 6-3 2-6 5-7 6-1 6-2 e ha conquistato il titolo del Major parigino, ma il quinto set si sarebbe potuto rivelare molto più complesso del previsto per il numero 2 del mondo se l’arbitro avesse deciso diversamente nella circostanza che stiamo per raccontare. Nel parziale decisivo, Alcaraz stava servendo avanti 2-1 ma si trovava sulla situazione di 15-40 e la sua seconda di servizio è stata chiamata fuori dal giudice di linea. Zverev avrebbe messo a segno il controbreak, ma il giudice di sedia ha deciso di scendere per controllare il segno e ha stabilito che la palla ha sfiorato la riga. Si è ripetuto il punto, lo spagnolo ne ha approfittato e lo ha portato a casa, vincendo anche un game importantissimo nell’economia del match e portandosi in vantaggio per 3-1. Zverev ha protestato ma non c’è stato nulla da fare, mentre le televisioni hanno mostrato il segno rilevato dall’occhio di falco e la palla effettivamente, secondo queste immagini, era fuori.
Errore arbitrale? Forse. Ma è difficile stabilirlo chiaramente, visto che un lieve margine d’errore per l’occhio di falco potrebbe esserci visti i pochissimi millimetri di spazio tra la palla e la riga del servizio. Inoltre è anche difficile poter parlare di errore quando si tratta di due o tre millimetri e abbiamo a che fare con decisioni prese da un occhio umano, non esattamente in grado forse in quella circostanza di percepire il minimo spazio che intercorreva tra il segno e la linea del campo. Due sono, insomma, le certezze: che Alcaraz ha vinto il trofeo e, soprattutto, che l’anno prossimo non ci dovrebbero più essere controversie di questo tipo, poiché sarà il sistema tecnologico ad effettuare tutte le chiamate in maniera automatica.
Mario Boccardi