La sensazione è che qualcosa di importante si stia preparando dietro le quinte, sui tavoli della FITP e della Federazione internazionale. Il fermento, del resto, non può che essere tanto visto il momento che sta attraversando il tennis italiano con livelli di interesse e di entusiasmo da parte del pubblico senza precedenti. I proverbi suggeriscono di cogliere l’attimo o di battere il ferro finché è caldo e allora è lecito aspettarsi novità interessanti nei prossimi mesi. A portare in questa direzione contribuiscono poi anche le dichiarazioni, sibilline ma nemmeno troppo, dei protagonisti, come quelle pronunciate da Angelo Binaghi (presidente FITP) e David Haggerty (presidente ITF) in occasione della presentazione della partnership tra la Federazione internazionale e UniCredit.
‘Buddy’ – un nuovo modo di fare banca definito “onnicomprensivo” dalle voci di UniCredit – sarà infatti Official banking partner della Coppa Davis almeno fino al 2026. E anche questa collaborazione rientra tra i segnali positivi in grado di dare adito alle sensazioni di cui si diceva. Se da un lato, infatti, UniCredit conferma la sua dimensione paneuropea scegliendo ancora la Coppa Davis come già successo nel 2021, dall’altro è evidente come la Federazione internazionale abbia deciso di puntare ulteriormente sul territorio italiano. E così il timing della conferenza stampa di presentazione, svoltasi a Milano nella Tower Hall di UniCredit, non poteva essere più azzeccato: proprio nella settimana in cui l’Italia per la prima volta ha un proprio rappresentante sulla vetta del ranking ATP e a pochi giorni dalla fine di un Roland Garros straordinario per tutto il movimento azzurro.
“E’ particolarmente appropriato trovarci qui in Italia subito dopo che Sinner ha raggiunto il primo posto nella classifica mondiale – ha infatti affermato Haggerty – e mi voglio congratulare con tutto il tennis italiano e con il Presidente Binaghi. Siamo orgogliosi di essere qui e di accogliere un partner prestigioso come UniCredit nella grande famiglia della Coppa Davis. Non vediamo l’ora di lavorare con loro in occasione dei prossimi eventi, compresi gli incontri che si terranno a Bologna a settembre”.
Remo Taricani, Deputy Head di UniCredit Italia, ha salutato così la nuova partnership: “Da un po’ di tempo abbiamo ripreso ad essere vicini al mondo dello sport perché è una leva fondamentale per lo sviluppo dei territori e delle comunità che è la nostra missione. Inoltre, ci siamo rivisti nel percorso del tennis italiano. Anche noi abbiamo avuto momenti difficili e oggi invece siamo in una fase brillante, ma non dimentichiamo gli sforzi che sono serviti. La possibilità di affiancare queste due esperienze ci ha dato grande motivazione e abbiamo deciso di farlo attraverso una manifestazione internazionale, dunque coerente con la nostra natura. Questo percorso ci migliorerà reciprocamente e per questo abbiamo voluto associare alla collaborazione la cosa più innovativa che abbiamo, ovvero buddy, un modello di servizio inclusivo”.
Il Presidente Binaghi, presente nelle vesti di garante informale della partnership, si è complimentato con UniCredit per aver scelto il tennis e ha colto l’occasione per sottolineare la volontà della Federazione italiana di spingersi ulteriormente in avanti approfittando di una fase storica indubbiamente propizia: “Noi alla Coppa Davis ci abbiamo creduto sempre, non solo adesso che l’abbiamo vinta. Abbiamo impostato tutta la rifondazione del tennis italiano, che abbiamo raccolto 23 anni fa in uno stato prefallimentare, proprio sulla Coppa Davis. La fase finale si gioca in Spagna da sei anni e facciamo il tifo perché ci sia il turnover. Anche perché il numero 1 del mondo è italiano e siamo campioni in carica. Credo che in una competizione prestigiosa come la Davis questa vada considerata un’anomalia che va subito corretta. Come abbiamo fatto vedere in altri settori, se l’ITF ritenesse il nostro Paese come una buona soluzione saremmo pronti per fare la nostra parte e portare anche le finali di Coppa Davis in Italia”.
La risposta di Haggerty non si è fatta attendere: “Abbiamo avviato un round di discussioni su questo tema e stiamo parlando con diversi potenziali nuovi host della fase finale della Coppa Davis. L’Italia è sicuramente tra questi, quindi possiamo dirvi di tenere gli occhi aperti!”. La stessa partnership con UniCredit potrebbe contribuire a preparare il terreno per questo scenario, come suggerito dallo stesso Binaghi: “Avendo Torino impegnata con le ATP Finals almeno fino al 2025, Milano è il nostro punto di riferimento (con la nuova Arena di Santa Giulia che potrebbe fare proprio al caso della Federazione, ndr) e il fatto che una grande realtà industriale del nostro Paese come UniCredit creda proprio come noi in questa competizione aumenta logicamente le nostre possibilità di riuscita”.
Il Presidente della Federazione italiana si è poi detto convinto di vincere la scommessa delle Finals con un prolungamento della loro presenza in Italia. Decisamente meno ottimismo, invece, per un possibile nuovo torneo ATP in Italia: “Siamo sul mercato da 6-7 anni e saremmo pronti a prendere tutto ciò che è disponibile, anche a livello 250, ma non ci sono spazi di manovra. In questo momento è praticamente impossibile acquistare un torneo ATP”.