Il Comitato Olimpico serbo ha confermato ufficialmente che Novak Djokovic (37 anni e attualmente numero 3 del ranking mondiale) parteciperà alle Olimpiadi di Parigi: il torneo di tennis, che si svolgerà al Roland Garros, comincerà sabato 27 luglio. Djokovic si era infortunato al ginocchio destro (in particolare al menisco) nel corso del Roland Garros e si era ritirato dal secondo slam stagionale dopo l’incredibile rimonta ai danni di Francisco Cerundolo nel match di ottavi di finale, dando il via libera a Casper Ruud ma soprattutto a un nuovo numero uno del ranking ATP, e ci riferiamo ovviamente a Jannik Sinner, che, approfittando del forfait del campione serbo, aveva matematicamente conquistato la vetta del tennis mondiale.
Nole si era immediatamente operato a Parigi, con l’obiettivo di recuperare la migliore condizioni fisica possibile in vista proprio delle Olimpiadi: “Sono davvero triste di annunciare che devo ritirarmi dal Roland Garros. Ho giocato con il cuore e ho dato tutto me stesso nella partita di ieri. E purtroppo, a causa di una lacerazione mediale del menisco al ginocchio destro, io e il mio team abbiamo dovuto prendere una decisione difficile dopo un’attenta riflessione e dopo esserci consultati. Auguro buona fortuna ai giocatori in gara questa settimana e ringrazio di cuore gli incredibili tifosi per tutto l’affetto e il continuo supporto. A presto, Nole”.
Inizialmente gli esperti avevano previsto tre settimane di stop per il serbo, chiudendo idealmente la porta della speranza per la sua partecipazione al torneo di Wimbledon (dove Djokovic ha trionfato in sette occasioni) ma evidentemente il telaio di Nole è ancora il telaio di un grande atleta e, avendo bruciato le tappe del recupero, a questo punto non va del tutto esclusa una sua incredibile partecipazione ai Championships, che inizieranno lunedì 1 luglio, nel giro dunque di un paio di settimane. Probabilmente un repentino cambio di superficie (erba e poi terra) non sarebbe esattamente l’ideale per il ginocchio- appena operato- di un atleta di 37 anni, ma Novak ha una mentalità di ferro e un fisico disumano, e quindi non ce la sentiamo di escludere il grande colpo di scena.
Va però in ogni caso ricordato che il grande obiettivo della stagione di Nole rimangono i Giochi Olimpici, un torneo nel quale non ha mai brillato e che fino ad ora hanno rappresentato il fastidioso sassolino nella scarpa di una carriera monumentale, e il serbo vuole preparare al meglio quell’evento. La grande motivazione di Djokovic- verosimilmente al tentativo finale, ora di Los Angeles 2028 avrà infatti compiuto 41 anni- è dunque quella, come si suol dire, di “sfatare l’ultimo tabù”, perchè nel corso della sua storia al massimo ha conquistato un bronzo (Pechino 2008, sconfitta in semi con Nadal, vittoria con Blake nel match valevole per il terzo posto), perdendo altre due volte in semifinale (due quarti posti, Londra e Tokyo) e addirittura al primo turno nel 2016 (con Del Potro, una delle sconfitte più dolorose della carriera).
Nole cercherà di recuperare la migliore condizione possibile in vista del 27 luglio, senza correre il rischio di un rientro forzato, perché le maratone di Parigi hanno lasciato il segno sul suo fisico, che non è più probabilmente quello dei giorni migliori, perché quello del 2024 è stato il peggior avvio di stagione di tutta la carriera (Djokovic arriverà a luglio senza disputare nemmeno una finale di un torneo ATP), perché le Olimpiadi sono simbolicamente troppo importanti e soprattutto perchè la medaglia d’oro rappresenterebbe la ciliegina sulla torta del tennista più vincente della storia del gioco.