[1] J. Sinner b. Z. Zhang 6-4 7-6(3)
No stopping Sinner 🫡
— Tennis TV (@TennisTV) June 22, 2024
World No.1 @janniksin defeats Zhang 6-4 7-4 for his first final in Halle! #TerraWortmannOpen pic.twitter.com/oE4bcWPIo9
Non che faccia più molta notizia, ma ormai per i giocatori avversari non sempre basta dare il meglio di sé stessi per sconfiggere Jannik Sinner. E dunque dopo Griekspoor, Marozsan e Struff si arrende Zhizhen Zhang. Per il cinese non è sufficiente una prestazione quasi perfetta dal fondo, con molti vincenti ed errori quasi sempre dovuti a rischi obbligati e mai frutto di scelte sbagliate. Non basta addirittura neanche per il terzo set.
Il n.1 al mondo si limita a esprimere il suo tennis senza strafare, mettendo un pizzico in più nei momenti importanti così da tutelarsi anche fisicamente dopo tre partite faticose. E alla fine risulta essere abbastanza per raggiungere la prima finale della carriera su erba, quarta del 2024 e 18esima in carriera (13-4, con l’ultima vittoria qualche mese fa a Miami). Affronterà l’amico Hubert Hurkacz per diventare l’ottavo giocatore su 29 a vincere il primo torneo giocato da n.1, cosa che non succede dal 2016 (Murray) e che mai si é verificata su erba.
Come, grazie alla vittoria di Musetti al Queen’s, per la prima volta si verificherà un evento storico: due italiani in contemporanea in due finali 500 nella stessa settimana. E che si verifichi sulla superficie storicamente più avara di soddisfazioni (“solo” sei titoli su 12 finali sui prati) è motivo di ulteriore orgoglio per questa generazione sempre più gold.
Primo set: Sinner lucido, preciso nei momenti caldi per il vantaggio
Zhang fornisce una buona interpretazione del match, servendo molto bene e tenendo gagliardamente lo scambio da fondo. Sinner come spesso capitato nella settimana parte senza spinta eccessiva, quasi a prendere le misure dell’avversario prima di estrarre il meglio dal proprio tennis. Riesce a mettere paura ad ogni game in risposta mancando però l’ultima accelerata, certamente anche per meriti del cinese che cerca di variare e chiamare all’improvviso in avanti Jannik, mettendolo anche in difficoltà in alcune occasioni così da tenere l’equilibrio.
Alla lunga però l’intensità di Zhang cala, e un doppio fallo regala a Sinner la prima palla break nel nono game. Per una volta la prima chance diventa quella buona. Bravissimo l’azzurro a fare un paio di passi dentro al campo e anticipare la risposta di rovescio, privando del tempo il cinese così da vincere lo scambio quasi senza iniziarlo. E proprio prendendosi un punto diretto, tramite il terzo ace del match, il n.1 al mondo va a chiudere un primo set non sempre spettacolare o particolarmente brillante ma concreto e continuo dall’inizio alla fine. Come fanno i campioni.
Secondo set: Sinner trema sul finale ma raggiunge la prima finale da n.1
Il compitino corretto di Zhang prosegue nel secondo parziale, tenendo anche con una certa agevolezza i turni di battuta. Si comporta molto bene sul dritto, trovando vincenti e riuscendo a prendersi anche vantaggi nello scambio. Un livello forse superiore al suo abituale potenziale, che gli permette quantomeno di non far scappare Sinner, dal canto suo comunque solido ma senza particolari cambi di ritmo o tentativi di muovere lo scambio sui propri binari.
Il cinese quindi rimane nella sua partita lineare, assicurandosi quantomeno il tie-break recitando un copione continuo e con poche sbavature, che gli consentono addirittura di avere un set point sul 6-5, concesso da un doppio fallo. Diventa quasi una sveglia però per Sinner, che raddoppia l’intensità per rimanere nel parziale e regalarsi il tie-break. Lì l’esperienza e la qualità, incoraggiate anche da parole precise (“Focus“) di Darren Cahill vengono fuori, e arrivano i primi errori soprattutto da destra per il cinese. Dettati dalla pressione continua di Jannik, che con carisma e forzando il servizio, oltre che con le solite mattonelle da fondo, la va a chiudere. Massimo risultato, minimo (o quasi) sforzo per diventare il terzo n.1 in finale ad Halle dopo Roger Federer e Daniil Medvedev, secondo italiano dopo Seppi.