Era nell’aria, purtroppo. Purtroppo per il torneo, per gli appassionati, per il tennis…ma soprattutto per lui. Sir Andy Murray, campione nel 2013 e nel 2016 (l’annata d’oro che alla fine dei conti gli costò tutto), non potrà partecipare a Wimbledon, il suo Slam, il torneo di casa, che gli ha dato le più grandi gioie. E che, per la prima volta dal 2019, dovrà saltare.
I sentori si erano già avuti in settimana, quando era stato costretto a ritirarsi dal Queen’s, altro torneo che ha sempre giocato, vincendo e dando lauti antipasti per i Championships alla folla. Il fisico ha mandato vari segnali, che sono culminati nella decisione comunicata nella tarda mattinata odierna. Dopo essersi operato ad una cisti spinale infatti l’ex n.1 al mondo è stato costretto a rinunciare allo Slam su erba.
Appare chiaro, considerando l’amore per il gioco e per l’All England Club di Murray, che la decisione sia maturata con dolore e che sia sintomo di una vera e propria inevitabilità. Rimane la brutta sensazione che forse quest’anno potesse essere l’ultimo vero treno per ammirare ancora una volta sui prati di Church Road il più forte giocatore che la Gran Bretagna abbia mai avuto (con buona pace di Fred Perry). Ma, sempre perché ormai Sir Andy è ben conosciuto, meglio farla scrivere a lui la parola “fine” e attendere, godendosi gli ultimi momenti.