[4] A. Tabilo b. [7] G. Monfils 2-6 6-2 7-6(3)
Alejandro Tabilo elimina Gael Monfils al tie-break del terzo set e conquista la finale del Mallorca Championships con il punteggio di: 2-6 6-2 7-6(3).
Tabilo non si ferma più in questo staordinario 2024. La testa di serie numero 4 del torneo non ha solamente aggiunto alla lista la terza finale stagionale ma è diventato il primo cileno negli ultimi 47 anni a raggiungere una finale sull’erba! L’ultimo giocatore ad esserci riuscito indovinate un po’ chi era? Il nonno di Nicolas Jarry: Jaime Fillol.
Dopo le finali di Auckland e Santiago, Tabilo arriva in finale a Maiorca dopo 1 ora e 56 minuti contro un Monfils (come sempre) troppo altalenante. La testa di serie numero 7 era partita decisamente meglio rispetto al cileno. Monfils aveva conquistato i primi 4 game per poi chiudere in appena mezz’ora 6 giochi a 2 con il 70% dei punti vinti al servizio e solamente 3 errori non forzati. Senza aver fatto troppa fatica, si era rimesso in carreggiata anche nel secondo parziale. Tabilo, però, era riuscito a iniziare nettamente meglio, conquistando finalmente le prime due palle break del match nel sesto gioco. È bastato quello per far sì che Monfils spegnesse definitivamente la luce nel secondo parziale, consegnando al cileno 3 set point consecutivi nel suo turno di servizio successivo. Con solamente 3 punti persi al servizio, Tabilo aveva tirato fuori il livello necessario per una semifinale, mentre Monfils iniziava ad accusare il colpo con solamente 2 punti su 12 con la seconda battuta.
L’unico set in equilibrio è stato quello decisivo, dove nessuno dei due giocatori ha perso la battuta. Tabilo ha rischiato di pagare 2 palle break concesse nel quinto gioco, ma il francese non è riuscito a cogliere l’occasione. Dall’altra parte, Monfils ha giocato un set di tutto rispetto senza mai mettersi in pericolo. Il francese era riuscito a ritrovare una buona continuità al servizio, raggiungendo il 60% dei punti sulla seconda battuta che nel secondo parziale l’aveva abbandonato.
Ma nel tie-break, il coraggio ha premiato Alejandro Tabilo che con 4 punti in più si è meritatamente aggiudicato la partita. Una vittoria che significa molto: da lunedì, il cileno entrerà nei top 20 del ranking ATP e diventerà 14esimo nella Race.
S. Ofner b. [Q] P. Jubb 6-4 7-5 (a cura di Cipriano Colonna)
L’Austria di Ralf Rangnick sta stupendo il Vecchio Continente, qualificandosi per gli ottavi di finale dell’Europeo di calcio dopo aver vinto il proprio girone davanti ai vice campioni del mondo della Francia e all’Olanda. Ebbene, il numero uno austriaco del tennis mondiale Sebastian Ofner ha deciso che in Patria si dovesse parlare anche dello sport con la racchetta in questo weekend di fine giugno: il ventottenne Seb ha infatti raggiunto la finale dell’ATP 250 di Maiorca battendo, in quella che era la sua quarta semifinale a livello di tour maggiore (l’ultima ad inizio anno ad Hong Kong persa dal finlandese Ruusuvori), il qualificato britannico Paul Jubb per 6-4 7-5 in poco più di un’ora e venti di gioco.
Per Sebastian, che lo scorso anno si spinse fino agli ottavi del Roland Garros superando Fabio Fognini al terzo turno, la finale di domani contro Tabilo sarà la prima della carriera. Si conclude invece l’incredibile favola del classe ’99 di Kingston upon Hull, che prima di questa settimana maiorchina non aveva mai vinto un match in un main-draw del circuito ATP. Nel ranking live per l’austriaco si prefigura già un +9 in classifica che lo assesterebbe alla 45 posizione mondiale, a sole 8 distanze dal suo best ottenuto nel gennaio 2024.
Primo Set: Ofner va veloce, 6 aces e l’89% di punti vinti con la prima
Il vissuto nel principale circuito professionistico del tennis mondiale, corazzato dall’aggiunta di un’anagrafe che recita quattro anni in più di esperienze accumulate, permette a Sebastian di partire meglio approcciando al match con maggiore serenità d’animo. E’ infatti l’austriaco a prendersi il primo vantaggio nella partita strappando la battuta britannica al secondo tentativo.
La sfida, a questo punto, scorre via piuttosto rapida con Ofner che in quattro turni di servizio concede appena un quindici alla ribattuta di Jubb. Il ventottenne nativo di Bruck an de Mur ha finora avuto il controllo delle operazioni sfruttando la sua più spiccata capacità nel muovere lateralmente il giovane tennista di Hull e costringerlo sistematicamente a dover colpire privo di appoggi stabili.
Il numero 54 ATP ha potuto però mettere in pratica il piano tattico appena descritto grazie: in primis ad una percentuale di punti vinti con la prima di servizio che ha sfiorato il 90% (16/18) e che è stata servita in quasi il 70% dei casi, in secundis mediante la propria innata abilità nel cambiare ritmo con l’affondo bimane in lungolinea.
L’unico momento di reale sofferenza dell’intero primo set, Seb lo affronta nell’ottavo game quando da 30-0 si ritrova invischiato nei vantaggi per la prima volta nello scontro. Ma il classe ’96 austriaco ne esce alla grandissima, senza offrire palle break e chiudendo con la ciliegina dell’ace – saranno 8 in totale al termine della frazione – anche se va detto che sul pari trenta l’attuale n.°289 del mondo ha avuto la rara chance di poter entrare sulla seconda avversaria. Il qualificato inglese ha tentato di essere aggressivo, ma la ribattuta non è andata a buon fine graziando Ofner in una fase di partita in cui far partire lo scambio sarebbe stata la scelta più indicata.
Sventato il pericolo e salito l’ex Top 40 mondiale sul 5-3, il parziale si è in sostanza concluso. Nel successivo turno di servizio, difatti, Sebastian completa quanto costruito fin lì vincendo a zero il decimo gioco dell’incontro: 6-4 Austria in 33 minuti di gioco, a decidere l’andamento del set inaugurale il solo ed unico break point materializzatosi.
Secondo Set: Jubb si costruisce un set point, ma Ofner fa muro e la sigilla ad un passo dal tie-break
Il ventiquattrenne della Gran Bretagna rischia di compromettere le sue potenziali prospettivi di rimonta già al principio: nel terzo game del set, tramite un sanguinoso doppio fallo offre la seconda palla break della partita ma in qualche modo dopo un durissimo ed intenso scambio prolungato riesce a salvarsi, il primo a cedere è infatti Ofner che affossa a metà in rete il rovescio incrociato.
Non è un caso, anzi. Questo perché più il palleggio aumenta il numero dei colpi, più il giovane Paul diviene inevitabilmente il favorito per incassare il punto visto che può contare su una variante importante come lo slice.
Il treno Sebastian però non ne vuole sapere di frenare la sua imperiosa corsa in battuta: continua a macinare punti diretti con una straordinaria sostanza. Va di pari passo anche Jubb che contribuisce con il proprio medesimo ottimo rendimento al servizio (concluderà la partita col 60% di prime in campo, il 71% di realizzazione – 27/38 – e con 15 punti vinti su 25 seconde giocate) nel rendere decisamente “solido” lo svolgimento tattico del match.
Si arriva così al frangente clou della sfida, quello in cui si spreme l’essenza del giocatore vero che deve saper mostrare il meglio di sé quando la pressione alza il tono della voce. A vedere i sorci verdi per primo è Paul, che sul 4-4 e sotto 0-30 si aggrappa a ciò che non può tradirlo neppure in una circostanza così esigente sotto il profilo mentale: il servizio, perciò rimonta pensata e compiuta. Dopodiché, la tensione l’avverte inevitabilmente anche il numero 1 d’Austria che così si ritrova a dover fronteggiare il primo break point in battuta di tutta la partita quando il suo valore è duplicato: come si fa a venirne fuori? Semplice, dodicesimo ace scagliato e il 5-5 è servito. Il set point mancato, che però nei fatti non si è minimamente potuto giocare, rimane nella testa di Jubb; il quale si incarta in un game – l’undicesimo – dai mille risvolti emotivi: spreca tre diverse opportunità per garantirsi quantomeno il tie-break prima di inciampare nuovamente – come già pedissequamente accaduto sull’1-1 del secondo – nel doppio fallo (il quarto) e mandare Ofner a servire per accedere alla sua prima finale in carriera.
L’austriaco tentenna, trema e offre l’ancora di salvezza al britannico concedendo la seconda palla break consecutiva in altrettanti turni di battuta quando non ne aveva offerta alcuna nei precedenti 9 games di servizio: ecco, qui finiscono le incertezze. In fila prima vincente, ace n. 14 e ace n. 15. Game, set and match. L’Austria calcistica stupisce agli Europei, Ofner si prende la finale di Maiorca.