[12] T. Paul b. [23] A. Bublik 6-3 6-4 6-2
Bublik mette immediatamente un doppio fallo e scalda la palla corta con il rovescio tagliato a una mano in ben due occasioni, e in entrambe il rapidissimo Paul non si coordina con sufficiente profitto per controbattere al di sopra del nastro. Il kazako di Mosca libera i propri colpi con discreta leggerezza e nel terzo game ha la prima palla-break della contesa, ma lo statunitense si affida a una prima pesante e sistema i conti per il meglio.
L’uomo del New Jersey non rischia il servizio al massimo della velocità, mirando soprattutto a non subire l’estro del rivale in contrattacco. Bublik trova meno assistenza dal servizio nel corso del sesto gioco e Tommy è troppo sagace per non accorgersene e spingere di conseguenza.
Paul scrive 15-30 con una risposta di dritto lungolinea e trova il 15-40 con un passante di rovescio sempre parallelo al corridoio; Sasha, che ha appena attaccato con uno slice non cresciuto a sufficienza per imbarazzare Paul, cerca di non commettere lo stesso sbaglio ma il suo dritto in manovra casca oltre la riga di fondo e determina il break.
Paul non vuole giustamente mollare la presa e cresce esponenzialmente in solidità: con il dritto prima di tutto tiene a distanza Bublik e vince facilmente la frazione al nono game: dieci soluzioni vincenti per lui contro sette del kazako.
La ripresa del gioco è favorevole al campione del Queens’: i primi sette scambi sono suoi e il 2-0 è meritatissimo. Paul cresce fino a sembrare proprio l’asfissiante protagonista della finale del torneo svoltosi poche settimane prima nel Club della Regina: il controllo dei colpi e la condizione atletica sono di primissimo ordine e Sacha, incline alla frustrazione, vive un parziale in continuo ritardo nella manovra.
Il rovescio di Tommy sale di efficacia e nel settimo game procura tre palle-break consecutive con un passante incrociato sulla linea del corridoio da applausi a spellamano. Bublik è capace di raddrizzare il game ricorrendo al servizio ma nel nono gioco concede allo straripante rivale due setpoint.
Il kazako risale di nuovo la corrente ma in risposta non sa come dare fastidio allo statunitense e si arrende al decimo game: solo cinque punti per Bublik quando ribatte, per Paul anche otto punti su undici discese a rete. Per la testa di serie numero dodici la performance non scende di qualità nel terzo parziale e lo proietta sino al punteggio di 4-1 con due break all’attivo.
Bublik non ci crede probabilmente più di tanto e si arrende al 6-2 finale: per il kazako una sola palla-break in tutto l’incontro e solo 17 punti in risposta. “Sei stato perfetto” – dice la speaker nelle parole a caldo sul court, dopo che i tennisti si sono stretti il mignolo sorridendosi a vicenda subito dopo la palla-gara. “Sì” – commenta Paul con perfetta consapevolezza dei propri mezzi – “sono in un buon periodo”. Nulla di particolarmente fantasioso ma Tommy sta assaporando una crescita tutt’altro che improvvisa, frutto di serietà e lavoro costante; il suo cammino a Wimbledon conferma la buonissima prova di Musetti al Queens’, che perse di un soffio il secondo set al cospetto del ragazzo del New Jersey. Paul al quarto turno aspetta Bautista oppure Fognini.
[16] U. Humbert – B. Nakashima 7-6(9) 6-3 6-7(5) 6-6
L’atleta americano, che a Londra vanta un ottavo di finale perso al quinto con il miglior Kyrgios di sempre nel 2022, sceglie di ribattere in posizione abbastanza avanzata ma Humbert lo scoraggia con una battuta che si apre la strada da subito con buona efficacia. Lo scambio è piacevole ed entrambi confermano le loro caratteristiche più peculiari: il francese svaria maggiormente con lo slice e con la stoccata lungolinea di dritto, mentre Nakashima difende e si affida al contrattacco, riuscendo a contenere gli attacchi del rivale con senso della posizione e il passante giocato con brillantezza. Humbert si industria per togliere il tempo all’avversario, che se lo scambio si prolunga ha risorse migliori in termini di resistenza; i duellanti nel complesso non concedono palle-break e si danno appuntamento al tie-break.
Nei primi sei punti Humbert si segnala per un ottimo passante di rovescio in corsa che costringe Nakashima a sbagliare la volée. Il francese si porta sul 5-2 con un ace ma Brandon ritrova la spinta giusta al servizio e si porta sul 5-4; Ugo è più coraggioso e non smette di cercare la soluzione vincente. Per il favorito numero sedici del torneo ci sono tre palle-set non consecutive ma lo statunitense copre gli spazi vicini alla linea di fondo con rapidità e osa un dritto a uscire difficilissimo che annulla la prima delle occasioni, consentendogli l’azione che lo porta a impattare a quota nove.
Il merito di Humbert è quello di non soffermarsi sulle chance perdute: sale 10-9 con un ace e si avvale di un errore di rovescio del l’avversario per incamerare il primo parziale in poco più di un’ora. L’andamento del match nel secondo parziale non si discosta più di tanto da quello del primo e Nakashima manca la prima palla-break dell’incontro nel secondo game. Lo statunitense dai tratti orientali del viso parte però male nell’ottavo game cedendo i primi due scambi; per lui c’è il 15-30 con un servizio vincente ma Humbert prova a essere aggressivo e ha ragione delle resistenze dell’avversario, che cede il servizio per un 5-3 che diventa poco dopo il 6-3 per l’estroso Ugo. Il match è divertente e la vivacità del francese ha per ora ragione della resilienza dell’americano.
Nel terzo set l’efficienza delle battute cala leggermente e Nakashima è bravo ad annullare tre palle-break e a portarsi sul 5-4. Brandon approda al tie-break che per lui potrebbe voler dire l’eliminazione e Ugo sa mettere pressione con un rovescio lungolinea che gli porge il 3-1. Nakashima incassa però il doppio fallo che gli rende il minibreak e soprattutto sullo score di 5-5 un dritto mancino sciagurato del francese che atterra in corridoio; con un servizio vincente l’americano dimezza il ritardo in termini di set.
Humbert non perde lucidità e con il servizio minimizza i rischi di break, mentre l’americano concede una chance per il rivale nell’ottavo game: Nakashima si salva e deve erigere un monumento alla battuta che lo preserva da due matchpoint nel dodicesimo gioco e poco dopo gli garantisce l’iscrizione al terzo tie-break della giornata, subito prima dell’interruzione per acqua.
[5] D. Medvedev – J. L. Struff 6-1 6-3 4-6 1-1
Medvedev parte con grande umiltà e determinazione, rispondendo con continuità alla titubante prima palla di servizio del tedesco e accorciando la distanza dalla rete con rapidità per raccoglierne i colpi d’approccio corti. Struff non ha tempo sufficiente per recarsi a rete con bastanti margini di sicurezza e la percentuale di punti vinti a rete è molto bassa. Viceversa, Daniil serve con l’80% la battuta principale e si concede anche qualche visita profittevole nei paraggi della rete: il moscovita ingaggia una sfida ravvicinata raccogliendo un dropshot di Struff a rete e la volée definitiva è sua, con un allungo sulla destra. Medvedev si porta sul 5-0 per poi intascare la frazione d’apertura al settimo game: cinque ace per lui e tre per il teutonico, che serve anche tre doppi falli. Per Jan ci sono più errori che colpi vincenti, sette contro sei.
Con un ace Struff annulla una prima palla-break nel game che introduce i tennisti nel secondo parziale, cui fa seguito il gemello che lo manda sul vantaggio interno. Il numero quarantuno del mondo completa la fatica con un serve and volley che termina con la soluzione di volo morbida di rovescio. Il giocatore di Warstein deve servire meglio ma soprattutto trovare un modo per accomodarsi il martellante colpo di inizio gioco del russo, che nel primo set gli ha lasciato solo quattro punti.
Struff dà l’impressione di poter tenere i propri turni con minore dispendio di energie e sembra trovare la profondità di cui necessita per far partire lo scambio con qualche possibilità di successo. Il 3-3 è però ingannevole: Medvedev riprende a rispondere con incredibile continuità e torna a mettere in ambasce il rivale nel momento dell’approccio alla rete. Arriva il break e Daniil è di nuovo padrone dello scambio, pur continuando a partire molto da lontano. Un secondo break porge la frazione nelle mani del favorito numero cinque del torneo, che in meno di un’ora guida 2-0.
Il tedesco riparte con attenzione ma dopo due turni al servizio ha già assommato otto doppi falli; allo stesso tempo però la sua azione d’attacco è maggiormente continua e il gioco di volo ne guadagna. È il momento più bello dell’incontro perché il confronto tra i due stili di gioco è più compiuto ed equilibrato; per Struff arriva addirittura il break, più per demeriti del russo per la verità, ma il segnale che le cose stanno mutando è reale.
Medvedev è bravissimo a ricomporsi e a rispondere da autentico maestro per l’immediato contro-break, ma il tedesco è ora più fiducioso nei propri mezzi e torna a spingere. Medvedev si difende splendidamente con il passante di rovescio ma serve un doppio fallo sulla palla-break; Struff torna a guidare il parziale e con la battuta sigla il 6-4 della riscossa prima che la pioggia interrompa la schermaglia sul punteggio di 1-1 nel quarto set.