Il primo pomeriggio della seconda domenica di Wimbledon ha visto la conclusione dei tornei Junior, con le finali ospitate dal prestigioso Court 1.
Hanno cominciato i ragazzi. Il norvegese Nicolai Budkov Kjaer (testa di serie numero 2) ha sconfitto 6-3, 6-3 l’olandese Mees Rottgering (unseeded). Il primo set è stato deciso da un solo break, arrivato nel secondo game. Più movimentato il secondo set: per due volte Rottgering si è portato avanti di un break (2-0 e 3-1), ma per due volte non ha saputo consolidare il vantaggio, cedendo a sua volta la battuta. Dopo questa fase con quattro break consecutivi, hanno deciso il set gli ultimi turni di battuta persi ancora da Rottgering sul 3-3 e sul 3-5.
Saldo vincenti/errori non forzati: Kjaer +1 (19/18), Rottgering -6 (15/21).
Da notare che tra i due giocatori c’è un anno di differenza: Kjaer è nato il primo settembre 2006, mentre Rottgering è nato il 7 luglio 2007.
E’ stato quindi il momento delle ragazze. Si affrontavano la testa di serie numero 1, la mancina slovacca Renata Jamrichova e la testa di serie numero 3, l’australiana Emerson Jones. Come tra i maschi anche in questo caso c’era un anno di differenza tra le contendenti: Jamrichova è nata il 20 giugno 2007, Jones il 7 luglio 2008.
Ha vinto Jamrichova per 6-3, 6-4. Andamento simile al match maschile. Primo set deciso da un solo break (secondo game), e secondo set che dopo un break per parte ha visto Jamrichova ottenere il break decisivo sul 4-4 servizio Jones.
Saldo vincenti/errori non forzati: Jamrichova + 9 (20/11) Jones zero (18/18).
Da notare che la mancina Jamrichova ha concluso il torneo con un percorso netto: sei match disputati, dodici set vinti e nessuno perso. Piuttosto potente, efficace al servizio e solida nei due fondamentali (direi ancora più sicura con il dritto), per il livello di gioco messo in mostra, a mio avviso è pronta ad affrontare tornei tra le adulte. Un nome da tenere d’occhio. Ma non ha giocato male nemmeno Jones: più piccola fisicamente, ma piuttosto mobile ed efficace nella copertura del campo.