Jasmine Paolini sarà la numero cinque al mondo dopo due finali Slam in poco più di un mese. Leggerlo fa ancora effetto, sia a noi che alla stessa tennista di Castelnuovo di Garfagnana, ma è tutto vero. L’edizione numero 137 di Wimbledon va alla ceca Barbora Krejčíková, vincitrice in tre set, ma la nostra Paolini non può che essere orgogliosa. In conferenza stampa, la 28enne ha risposti così alle domande dei giornalisti internazionali.
D. Jasmine, ovviamente non il risultato che volevi, ma nel complesso un torneo fantastico per te.
Paolini: “Oggi è un po’ difficile parlare, ma sono settimana positive. Devo accettare il risultato di oggi e lavorare sodo, sono sicura che ce la farò, ma oggi fa male perché ero vicina ma non abbastanza“
D. Cos’hai trovato in comune con le emozioni che hai provato in finale del Roland Garros?
Paolini: “Oggi ho iniziato male. Mi sono detta di prendermi un po’ di tempo e cercare di rilassarmi per tornare nel secondo set più forte per cercare di spingere di più la palla dato che stavo controllando un po’ troppo. Lei stava giovando molto bene nel primo set, serviva davvero bene con un’altra percentuale di prime di servizio. È stato difficile, penso di aver fatto meglio dell’ultima finale, ma ancora non abbastanza”.
D. Questo è stato un anno incredibile per te, a partire dall’Australia. Cosa hai fatto che ti ha aiutato a giocare molto meglio rispetto agli anni scorsi?
Paolini: “Ho migliorato un po’ il mio gioco, come ho detto molte volte credo di più in me stessa. Ho migliorato il servizio e dunque anche il mio rendimento in generale. Inoltre, penso di stare meglio fisicamente rispetto a due anni fa. Lavoro da un anno e mezzo con un nuovo preparatore atletico. Infine, penso che vincere le partite aiuti molto. Ho iniziato bene quest’anno, ma stavo giocando bene anche l’anno scorso. Oggi sognavo di sollevare il trofeo, ma non è andata bene. Ora mi sto solo godendo la posizione in cui mi trovo. Essere numero cinque al mondo è incredibile. Ho appena fatto due finali in due Grand Slam devo anche essere contenta dei risultati oltre che un po’ delusa”
D. Ovviamente a Parigi è stata un po’ una sorpresa, qui senti che ora le giocatrici stanno giocando in modo diverso contro di te? Magari ti trattano con più rispetto? Ti senti come se la tua posizione “nello spogliatoio” sia cambiata?
Paolini: “Non credo, non ho questo tipo di sensazione. Penso che ogni partita nel tennis sia dura, no? Il tennis è così difficile, ogni partita lo è. Un giorno ti senti super bene, quello dopo ti senti male e non riesci a mettere una palla in campo. In questo momento mi sento la stessa persona, mi sento allo stesso modo.”
D. Cosa immagini ora se pensi al tuo futuro?
Paolini: “Non lo so, devo ancora rendermi conto di quello che ho fatto. È una cosa incredibile fare una finale a Wimbledon. Sono delusa, ma come ho detto è stato un anno incredibile e mi sto divertendo. Spero di continuare a questo livello e cercherò di lavorare per mantenerlo”
D. Ricordo che a Parigi hai detto che sei una giocatrice che pensa step-by-step. Ora che sei due volte finalista Slam e sarai la numero 5 al mondo, qual è il prossimo passo?
Paolini: “Non lo so, non lo so (ride. ndr). A volte ho un po’ paura di sognare troppo. Cerco di allenarmi per rimanere nel presente, come ho detto molte volte. Questo è l’obiettivo per me e per la mia squadra. Cercherò di mantenere questo livello il più possibile. Se così sarà, penso di poter avere la possibilità di fare grandi cose”
D. Cosa fai che ti ha permesso di resettare dopo aver perso un set, specialmente negli ultimi mesi?
Paolini: “Oggi è stato davvero difficile, così come contro Donna Vekic. Stavo cercando di rifocalizzarmi, di dire a me stessa: Ok, è difficile, ma devi iniziare a colpire la palla più forte e cercare di rilassarmi un po’. Penso che, ovviamente, vincere le partite aiuti. Cerco sempre di lottare, prima forse non ero così intelligente in campo, forse un po’ più nervosa. Ora mi sento meglio, penso di ritrovare subito la calma e una soluzione dopo aver perso il primo set per non essere sopraffatta dalle emozioni. Devo concentrarmi su quello che devo fare. Negli ultimi due mesi, ma anche nell’ultimo anno in generale, lo sto facendo meglio”
D. Come descriveresti il gioco di Barbora? Cosa ha fatto meglio di te oggi e cosa ti ha messo più in difficoltà?
Paolini: “Penso che abbia servito meglio di me, ovviamente. Anche per quanto riguarda gli scambi ha iniziato molto bene. Può prendere davvero grandi angolazioni con gli scatti, è una giocatrice molto completa e bravissima. Penso che fosse un po’ più vicina alla linea rispetto a me. Ero un po’ troppo dentro al campo, specialmente il primo set. Poi ho cercato di servire meglio e di cercare di spingere di più ed è andata un po’ meglio. La qualità del suo servizio era migliore della mia”