Dal nostro inviato ad Amburgo
Seconda giornata di primi turni al Hamburg European Open. Dopo la vittoria di Luciano Darderi, settima testa di serie, firmano la presenza al secondo turno anche i colleghi coronati impegnati questo martedì. Primo in ordine temporale Arthur Fils, poi Zhizhen Zhang, in seguito Sebastian Baez e infine Holger Rune. Tutti impegnati nel Centrale, tranne l’azzurro. Di seguito i dettagli di ogni incontro.
[2] H. Rune b. F. Marozsan 6-4 6-4
Due avvii di set non eccelsi, ma Holger Rune può comunque ritenersi soddisfatto. Il danese, seconda testa di serie ad Amburgo, ha sconfitto con un doppio 6-4 in ottanta minuti di gioco l’ungherese Fabian Marozsan. Una vittoria di carattere, specialmente dopo i break acchiappati e portati a compimento fino alla conquista prima del set d’apertura, poi anche del secondo parziale. Con uno stadio innegabilmente più dalla parte del danese – e molto più affollato rispetto agli altri match – Rune ha gestito con personalità l’insidioso avversario, che giusto qualche mese fa gli aveva rifilato un doppio 6-1 in quel di Miami.
Ma il Marozsan di oggi non ha saputo essere incisivo con servizio e dritto come invece ha fatto il classe 2003, aggressivo appena ne aveva l’occasione. Lo dimostrano i 23 vincenti da parte sua (Marozsan 13) con soli 11 gratuiti (l’ungherese 17). Perdipiù una resa quasi perfetta al servizio (89% di punti vinti con la prima, 6 ace e 4 palle break cancellate su altrettante offerte) lo ha aiutato molto a tenere la testa di entrambi i parziali non appena ha conquistato i break che alla fine sono risultati fatali.
Dopo la deludente prestazione contro Novak Djokovic a Wimbledon riecco quindi un Rune tutto d’un pezzo. Marco Trungelliti, suo prossimo avversario, dovrà tenere gli occhi più che aperti. The Viking è pericolosissimo.
Primo set: Rune parte come un diesel, ma quando carbura piazza il break e se lo tiene stretto
Avvio di partita opaco per Rune. Il danese risulta subito molto falloso nei primi minuti, andando spesso fuori giri con il dritto. Nel suo primo game in battuta offre subito tre palle break, ma con coraggio le annulla e smuove anche lui la casella del punteggio. In seguito, il numero 17 ATP riesce a sfondare sul rovescio di Marozsan, che spesso si fa trovare impreparato e si fa quindi strappare il servizio dopo essere stato avanti 40-15. Rune si esalta in direzione di mamma Aneke e sale così 2-1 con break sotto il tetto (chiuso a causa di qualche goccia di pioggia all’esterno) dell’Am Rothenbaum di Amburgo.
Confermato il break dopo essere stato sotto 0-30, Rune continua a spingere bene con i fondamentali, surclassando il più delle volte l’ungherese specialmente dal lato del dritto. Si va avanti con regolarità, con entrambi i giocatori che, rispondendo non troppo bene, permettono all’avversario di tenere la battuta agevolmente. Il danese, però, ha sempre un break di vantaggio. Nel decimo game, infatti, serve alla grande e con un ace chiude il set 6-4 dopo trentaquattro minuti.
Secondo set: Rune acciuffa ancora un break e se lo tiene stretto fino alla fine servendo alla perfezione
A inaugurare il secondo parziale ci pensa un’ondata di pioggia torrenziale che mette il silenziatore ai colpi dei giocatori. A partire in vantaggio è ancora Marozsan, che tiene il servizio a 30. Come nella prima frazione arriva a palla break in risposta, ma ancora Rune piazza l’ace e pareggia poi i conti ai vantaggi. Nel cambio campo il danese si fa trattare a sorpresa il ginocchio destro, a quanto pare, dolorante. Tornato nel rettangolo da gioco riprende da dove aveva lasciato e nel quinto game, rispondendo alla grande e in anticipo, strappa il servizio all’ungherese dopo uno scambio lottato risolto con un vincente.
A suon di battute ben piazzate e dritti sulla riga la seconda forza del seeding conferma con autorità il break appena conquistato. La regola dei servizi ha la meglio nei frangenti successivi, ma di nuovo Rune, rispondendo alla grande, giunge a palla break nel nono game. Palla break che significa match point. Ne conquista uno e non va, se ne procura un altro ma non va neanche quello. Ci pensa ancora la battuta a regolare i conti. Dopo ottanta minuti di tennis il meritato vincitore è Holger Rune con un doppio 6-4. E la folla lo applaude a tempo di musica. Danesi, con tanto di bandiera, per primi.
“È stato incredibile. C’era una bellissima atmosfera e il tifo ha fatto la differenza. Mi sono goduto ogni momento. Ho sentito qualcosa al ginocchio destro, spero non sia nulla di grave. Dopo il trattamento ho continuato ad avvertire un po’ di dolore, ma sono contento di essere riuscito comunque a chiudere il match. Con il fisio vedrò bene cos’ho. L’obiettivo è restare il più possibile in questo torneo. Non sono qui per fare presenza, sono qui per vincere”.
[3] S. Baez b. D. Koepfer 6-2 6-3
Si torna a giocare sulla terra rossa e ricompare Sebastian Baez. Dopo tre partite perse sull’erba e zero set conquistati su sette giocati, l’argentino fa il suo ritorno nell’amato mattone tritato sconfiggendo con un veloce 6-2 6-3, in un’ora di gioco, il giocatore di casa Dominik Koepfer, che a Miami quest’anno gli aveva rifilato un punteggio simile. Ma lì si giocava su cemento.
Una prestazione che si commenta da sola quella del numero 19 al mondo, capace di raccogliere l’83% di punti con la prima, di mettere a segno 20 vincenti a fronte di soli 3 errori (Koepfer 8 e 13) senza mai concedere una palla break in tutto l’incontro nonostante il suo servizio non sia decisamente uno dei migliori del circuito. Con la fiducia ritrovata Baez stacca quindi il pass per il secondo turno, dove incrocerà la racchetta con il serbo Dusan Lajovic.
[5] A. Fils b. J. Munar 5-7 6-3 6-1
Non proprio un successo agevole per il semifinalista uscente, il francese Arthur Fils, contro il sempre insidioso (almeno, sulla terra) spagnolo Jaume Munar. Il classe 2004 d’oltralpe – capace di raggiungere gli ottavi a Wimbledon – ha avuto bisogno di più di due ore di tennis per superare l’iberico, già sconfitto nell’unico precedente (su cemento) risalente a quasi due anni fa. Alla fine, 5-7 6-3 6-1 per la quinta testa di serie, che troverà così il finalista uscente, il serbo Laslo Djere, in un secondo turno che preannuncia scintille.
Una prestazione, quella di Fils contro Munar, in crescendo, proprio come la presenza degli spettatori nello stadio Am Rothenbaum di Amburgo. Un primo set a tratti appannato, seguito da un secondo parziale in netto controllo, fino a terminare con un terzo set praticamente perfetto in cui il francese ha lasciato andare a tutta il braccio sferrando delle accelerazioni imprendibili. Per un totale di 27 vincenti (Munar 13), 29 discese a rete con 26 punti conquistati e ben oltre il 60% di scambi messi in tasca sia con la prima che con la seconda in campo.
[8] Z. Zhang b. T. Seyboth Wild 7-6(6) 6-0
Un match durato sostanzialmente un set quello tra il cinese Zhizhen Zhang – anche lui semifinalista uscente – e il brasiliano Thiago Seyboth Wild. Lo score finale 7-6(6) 6-0 in favore dell’asiatico dopo cento minuti di gioco che non sono iniziati nella maniera più semplice per lui. Infatti, nel sesto gioco l’ottava testa di serie ha perso per qualche attimo la concentrazione a causa di uno spettatore – uno dei quasi settemila che hanno varcato i cancelli del circolo in giornata – che ha urlato qualche volta sia appena prima che lui servisse, sia nel bel mezzo dello scambio. In queste circostanze è arrivato il break per il sudamericano, che però a seguire lo ha restituito subito al mittente. Al tie-break un po’ di confusione al servizio per entrambi.
Infine, però, a spuntarla è stato Zhang, che poi nel secondo set ha fatto valere la sua potenza contro un Seyboth Wild decisamente poco lucido e molto sottotono. Per il 34esimo tennista al mondo il 78% di punti vinti con la prima, ben 29 vincenti (il sudamericano 16) e solamente 12 errori complessivi. Con questi numeri il cinese approda al secondo turno. Qui, per lui, il nostro Flavio Cobolli.
Altri match
C’è stata lotta nel campo 1 tra il serbo Dusan Lajovic e il brasiliano Felipe Meligeni Alves. A uscirne vincitore è stato il numero 55 ATP con il punteggio di 6-2 6-7(5) 6-3 in quasi due ore e mezzo di gioco, dopo che nel secondo set si era trovato anche a due punti dal successo nel tie-break. Affermazione anche per il qualificato argentino Marco Trungelliti sull’austriaco Sebastian Ofner che, sotto 6-1 4-3, ha alzato bandiera bianca. Infine, vittoria pure per il francese Hugo Gaston (7-6 1-6 6-4 con interruzione per pioggia a inizio terzo set) sull’argentino Facundo Diaz Acosta dopo oltre due ore e mezzo di tennis che hanno visto il sudamericano avanti 3-0, con tre palle consecutive per il 4-0, nel parziale decisivo.