[WC] R. Nadal b. [4] M. Navone 6-7(2) 7-5 7-5
Uno straordinario Rafa Nadal aggancia la semifinale del Nordea Open in scena a Bastad eliminando dopo quattro ore di match un ottimo Mariano Navone. L’asso spagnolo conferma di essere in grado di giocare ancora questo tipo di incontri e di rimanere lucido e pronto a dare il meglio di sé nei frangenti decisivi; Navone è sembrato essere più di una volta sul punto di lasciare indietro il suo illustre rivale, ma non è mai riuscito nell’intento.
Forse preoccupato dalle infinite risorse del rivale o semplicemente fiaccato dalla maratona, ha ceduto un vantaggio importante nel set decisivo; lo ha saputo ricucire ma si è consegnato al contrattacco del campione, che ha saputo dosare alcune risorse come la discesa a rete a rimorchio del servizio per gli attimi più delicati della pugna.
È il secondo match più lungo di Nadal al meglio dei tre set; lo spagnolo è stato in campo tre minuti in più nella semifinale di Madrid 2009 contro Djokovic. Nadal torna in semifinale dal match non giocato contro Kyrgios a Wimbledon 2022; l’ultima semi effettivamente disputata è quella di un mese prima a Parigi, durata un solo set per il noto infortunio di Zverev. Sabato il suo avversario sarà il croato Ajdukovic.
Primo set: Nadal troppo falloso con il rovescio cede al tie-break
Navone ritrova la terra rossa dopo la complicata esperienza erbosa e può tornare a sbracciare come più gli piace; Nadal, inoltre, non lo affligge troppo con la battuta, se è vero che nel game d’esordio si tiene sul 30% di prime palle in campo. L’argentino aspetta diligentemente ben indietro ma avanza presto e prova a saggiare la consistenza del dritto del rivale con uno scambio in diagonale; constatatane la bontà, passa a scandagliare il rovescio del campione iberico e trova risposte a lui più gradite. Nadal è molto falloso sia in recupero che in manovra e, nonostante quattro palle per chiudere il primo gioco, subisce il break in entrata di set.
Rafa cerca di tenere il volante in mano nel palleggio e trova subito il contro-break con un buon utilizzo dell’uncino di dritto, ma dalla parte destra del campo continua a non essere sicuro e a regalare molto, anche in risposta a oltre tre metri dalla linea di fondo. Navone coglie il terzo break consecutivo del match e successivamente tiene la battuta, prima volta per entrambi dall’inizio dell’incontro. Nadal alza la percentuale di prime palle ma continua ad avere incertezze con il rovescio; Navone spinge opportunamente da quella parte e i guai al servizio per lo spagnolo continuano.
Nel quinto game Rafa annulla una prima palla-break in un palleggio dove riesce a manovrare praticamente solo con il drive, ma sulla seconda occasione per il sudamericano non ha pazienza e invia un drittone ampiamente oltre l’out. Navone si trova così a condurre per 4-1 e soprattutto Nadal non ha ancora tenuto un turno al servizio dopo tre tentativi! Il tennista sudamericano tiene il proprio livello mentre lo spagnolo non riesce che sporadicamente a incidere; più spesso gioca senza profondità e si espone alle incisive stoccate dell’avversario.
Nadal si risolve a rallentare il palleggio con palle altamente liftate di rovescio, cercando così di abbassare i rischi di errore e di tenere lontano il rivale dal campo; questa condotta di pura esperienza si rivela efficace e Navone concede anch’esso qualche imprecisione. Lo spagnolo torna a togliere il servizio al contendente e finalmente difende il proprio, portandosi sul 3-4. C’è più equilibrio e Nadal si ricava tempo e lucidità per chiamare il rivale a rete e beffarlo con una volée morbida in diagonale, ma il suo problema non risolto è la scarsa capacità di incidere con i colpi di rimbalzo e i troppi errori che conseguono al suo voler forzare l’esecuzione degli stessi.
Navone si porta sul 5-4 e 40-15 ma manca il traguardo del set per due errori consecutivi; il secondo è il più grave, un dritto lungolinea che esce di quasi due metri. Nadal si rianima, forse intuendo qualche timore nel cuore dell’avversario, e ribalta il game schiacciando Mariano in fondo al campo con una progressione di dritti strepitosa.
Nadal sale 6-5 con un game da quattro punti e Navone prova a imitarlo giungendo sul 30-0; Rafa però non sbaglia più e conquista due palle-set. Da qui parte la riscossa dell’argentino che con personalità annulla le due chance del maiorchino aggredendolo con il dritto e si iscrive al tie-break, che vince 7-2: un’ora e ventiquattro minuti, diciotto errori non forzati per il el campeon.
Secondo set: Nadal scappa, si fa riprendere ma sprinta e vince nel finale
Rafa corre negli spogliatoi per riflettere e per rifiatare dopo le corse sotto il bollente sole svedese; al rientro l’asso iberico sembra più che mai determinato a non lasciar perdere. Navone gli offre un aiuto inaspettato con una condotta di gara distratta e noncurante. Mariano sbaglia tre rovesci incocciando altrettante volte la rete e finisce per cedere subito la battuta. Rafa scarta il presente e si porta in battuta con grande determinazione: sul 15-0 rientra dal fronte sinistro e aggira la pallina per lasciar partire uno sventaglio di dritto a uscire che per lo spettatore è come un segnale di riconoscimento.
Per Navone il palleggiare accorto in attesa dell’errore non basta più; Nadal si muove meglio e quando viene chiamato a rete da un dropshot si carica le gambe in spalla, raggiunge la pallina e passa in lungolinea. Il 22 volte campione Slam schiera in campo il suo orgoglio infinito e in poco più di un quarto d’ora si ritaglia una inedita situazione di punteggio di 3-0 con due break di vantaggio.
Qui Nadal termina la propulsione di inizio frazione e riprende a perdere la misura, mentre Navone ritorna in partita prendendo qualche rischio ma riacciuffando l’iniziativa che aveva smarrito dopo il finale di primo set. La sua robusta regolarità, unita a buonissime iniziative sul lato destro della difesa dell’avversario, tornano a essere un problema per le qualità in contenimento di Rafa, che sbaglia per la necessità di uscire dallo scambio. Lo spagnolo restituisce il primo break di vantaggio e, dopo aver annullato altre due occasioni al rivale, cede anche il secondo con un doppio fallo.
Nadal si reca in battuta ma il punteggio è ora 3-4: l’atleta di Manacor deve risolvere un fastidioso 15-30 perché Navone gli ha addomesticato un rovescio scagliato da lontano con una soffice volée di dritto; sostenuto dal miglior drive, lo spagnolo interrompe la serie di quattro game negativi.
I duellanti planano sul 5-5 con l’impressione che il sudamericano sia quello meglio attrezzato dei due per lo sprint finale, ma Navone si confonde e sfarfalla con il dritto che si infila in rete per il 15-40: Nadal subisce il 30-40 ma si decide a forzare lo scambio e coglie il break. Nel dodicesimo game si parte 0-30 ma Nadal spende ancora spiccioli di pride e rimonta fino al lob finale, cui Navone risponde con un gocciolone che Rafa schiaccia per terra: 7-5 per lui in un’ora e sette minuti, con la sensazione che l’argentino si sia dileguato sul più bello.
Terzo set: Rafa serve per il match per tre volte e chiude 7-5
Navone non può aspettare che il rivale gli regali la partita: Mariano deve riprendere a spostare Nadal nello scambio e a rischiare qualcosa nei momenti più delicati, anche per mandare al campione spagnolo il messaggio che non intende arrendersi. Dal canto suo Rafa non può non essere un pochino stanco, ma ha visto che il rivale è soggetto ad alti e bassi e sa di poter ancora lavorare per evidenziarne i… secondi.
Nei primi dieci minuti della frazione si vedono degli scambi molto lottati e incerti, segno che entrambi vogliono partire con il piede giusto nello scatto decisivo. Nadal ha una palla-break nel primo game ma la spreca con una pessima risposta di dritto su una seconda palla dell’argentino; Navone è più pronto e spingendo con acume si procura a sua volta una palla per togliere il servizio allo spagnolo, che trasforma pescando il rivale in ritardo con il dritto: il 2-0 è per lui.
È il momento migliore del match, in cui Navone è tornato con sicurezza a dettare la cadenza del palleggio ma con Nadal che la rallenta ad arte con il rovescio coperto ma anche slice, correndo dappertutto: l’ultima parola nel terzo game spetta al maiorchino, che conquista il contro-break dell’1-2. Il tennista sudamericano in ribattuta prosegue la sua azione di logoramento e strappa la palla-break del 3-1, ma Rafa al momento opportuno rispolvera il serve and volley tattico e si prende i due punti che gli servono per il 2-2.
Non soddisfatto, lo spagnolo si porta sul 15-40 nel game successivo, spronando così il rivale a dare il meglio per difendere il servizio: i due si dannano per offrire il tutto quello che hanno e i colpi più efficaci sono quelli dell’iberico, che deve ricorrere alla quarta palla-break e ai colpi più selezionati delle sue risorse offensive per conquistare il primo break del set.
Navone non smette di spingere ma il suo avversario ha alzato ulteriormente il livello del suo tennis difensivo e l’argentino deve rischiare di più, con il risultato di concedere due delicatissime palle-break sul punteggio di 2-4. Mariano riesce a cancellarle ma sbaglia un rovescio incrociato al termine di uno scambio durissimo e si ritrova in svantaggio: Nadal ha una ulteriore palla del 5-2 ma stecca clamorosamente lo smash. L’argentino può rifiatare ma il pericolo si riaffaccia perché Rafa si difende benissimo con un passante di rovescio che lo obbliga ad allungarsi invano per la volée e alla quarta chance Nadal si prende il 5-2.
Sembra fatta per lo spagnolo ma la reazione del sudamericano, unita a un suo comprensibile momento di pausa, determina un magnifico ritorno di Navone, che riaggancia a quota cinque il rivale. Solo qui l’argentino torna a fluttuare con il dritto e Nadal si ritrova quasi senza accorgersene sul 6-5 che gli offre la terza opportunità di servire per il match.
Il maiorchino non vuole più sorprese e torna a utilizzare il serve and volley, chiave che lo guida in fondo al match, e dopo quattro ore trionfa 6-7(2) 7-5 7-5. “Non so come, ma in qualche modo ho tenuto fisicamente fino alla fine e questa per me è la cosa più importante” – ha detto Nadal al termine del match. “Vediamo come starò e come mi sveglierò domani, ma per oggi sono vivo!“. Rafa tornerà in campo nel primo pomeriggio di sabato per la semifinale di singolare con Ajdukovic e dovrebbe giocare anche in doppio insieme a Ruud, ma resta da vedere se il maiorchino vorrà sottoporsi al doppio impegno dopo le fatiche odierne.