Tathiana Garbin si gode il momento. Il tennis femminile italiano è in forte crescita dopo le prodezze di Jasmine Paolini. Attualmente impegnata nella preparazione degli Open Ladies a Palermo – assieme a Vittorio Magnelli, direttore tecnico del team Italia – la capitana di BKJ Cup fa un bilancio dello stato del nostro tennis rosa in vista delle imminenti Olimpiadi parigine.
Partiamo da questi Open Ladies, dove l’atmosfera è magica, parola di Qinwen Zheng, attuale n.7 del mondo. “E’ un’atmosfera che a Palermo c’è sempre stata, soprattutto per le italiane. E’ una delle rare occasioni per loro di giocare vicino casa, infatti spesso vengono con le famiglie per godersi il mare e i panorami fantastici”. Questo torneo è l’ultima preparazione in vista dei Giochi Olimpici: “Con il nostro gruppo avevamo deciso di trovarci qui per preparare ogni dettaglio. Poi Cocciaretto ha avuto un problema, e Paolini dopo le fatiche di Wimbledon ha deciso di riposarsi.
“Il bilancio è comunque positivo. Trevisan mi è piaciuta, veniva dalla vittoria in un 125, ha lottato tre set contro la Rus. Anche la Bronzetti ha appena vinto un titolo e viene da un periodo molto buono. La Errani con la Zheng ha un’ottima prova, è in fiducia. L’amicizia con Paolini sta dando molto ad entrambe”:
Insomma tutto sembra partito dai due messi incredibili vissuti da Jasmine che hanno fatto da traino per tutto il movimento femminile. “C’è sempre stato – dice Garbin. Le ragazze si spingevano l’una con l’atra, anche la finale di BJK è un risultato nato dall’energia della squadra. Fra loro non c’è antagonismo, solo sano agonismo. Ci voleva tempo, un passo alla volta. C’è un comune denominatore in tutto questo: ovvero arriva chi lavora tanto, magari non a 20 anni, ma più avanti, con fatica e tanta determinazione. L’esempio che stanno dando le nostre giocatrici è questo, da Paolini in giù, anche a livello umano”
Una generazione di lavoratrici instancabili, niente di eccezionale a prima vista, ma tanta tenacia e grinta. “Sono brevilinee ma velocissime – sostiene la capitana. “Se non hai la potenza di una Sabalenka devi sopperire con altre qualità, ci sono aree che devi sviluppare meglio. La tenacia e la grinta. E poi il piacere di giocare. Perché vedere giocare Jasmine è bello, ti appassiona, ne capti l’amore per lo sport“.
In conclusione, sognare una medaglia, magari ne doppio non è follia, giusto? “Paolini ed Errano hanno cominciato il loro percorso insieme proprio da Palermo un anno fa e oggi sono sicuramente in grado di puntare in alto. Le americane e le ceche si conoscono bene, giocano spesso con le nazionali e saranno avversarie toste. Anche Bronzetti e Cocciaretto possono dire la loro. Sono tutte motivate, sognare in grande è lecito, sono stato loro ad insegnarlo. E non escludo che, come è stato per Paolini, nel nostro tennis femminile ci sia spazio per qualche altra bella sorpresa nei prossimi mesi”.