L’inizio dei Giochi Olimpici di Parigi è ormai alle porte, e la Nazionale italiana, come sappiamo, dovrà fare a meno del suo numero uno, Jannik Sinner, colpito da una fastidiosa tonsillite. Non ne fa un dramma il team leader degli azzurri, Filippo Volandri, che nutre immensa fiducia nella sua squadra, alla quale impone l’obiettivo della medaglia, nonostante l’assenza dell’altoatesino. In conferenza, presente anche Matteo Arnaldi, che nel primo turno dei Giochi Olimpici affronterà il talentuosissimo Arthur Fils, fresco vincitore del torneo di Amburgo. I precedenti però, sono nettamente in favore dell’azzurro, con quattro vittorie su quattro match disputati. Ecco le loro parole ai microfoni:
Filippo Volandri: “Con Jannik avevamo già programmato gli allenamenti, il primo doveva essere con me, anche con giocatori importanti su campi importanti. L’avvicinamento all’olimpiade era stato programmato in maniera corretta ed ordinata. Quello che ha avuto Jannik prima di Roma lo conoscevo, antibiotici di tutti i generi, forma e tipo ed il tempo che ci è voluto per recuperare. Molti di voi hanno parlato di Berrettini, ma c’è un regolamento da seguire e siamo stati bravi a prendere decisioni in pochi secondi, avendo studiato a memoria il regolamento. Da quel punto di vista, la squadra ha fatto un super lavoro.”
D. Come l’ha presa Vavassori, quando ha saputo che avrebbe partecipato al singolo?
Filippo Volandri: “Andrea è allenatissimo. può giocare singolo, doppio, triplo, quadruplo e misto. A prescindere di quante partite faccia, può giocare il doppio dopo aver giocato il singolare perché si è più nel ritmo partita”
D. A questo proposito, come si gestiscono tre tornei in uno?
Filippo Volandri: “Considerato che il misto inizia un giorno dopo, con quello che sarà l’orario che ci daranno, non sarà un problema per Andrea, per quanto è allenato, gestire più partite ogni giorno non sarà un problema, poi vedremo strada facendo”
D. La tua sensazione quando hai saputo che Sinner non sarebbe venuto?
Filippo Volandri: “Ovvio che come capo delegazione mi preoccupo del ragazzo, a prescindere dal giocatore. Poi nel momento in cui vanno fatte delle scelte, per come son fatto io vado prima a cercare di risolvere tutte quelle che sono le questioni che comportano la rinuncia di un giocatore come Jannik, e po si lascia il tempo alle emozioni. A me dispiace. Mi dispiace per lui che ci teneva, dispiace a noi perché oggettivamente sposta gli equilibri. Non siamo più testa di seria numero uno in singolare, ma lo siamo nel doppio grazie ad Andrea e Simone. L’obiettivo di portare a casa la medaglia rimane lo stesso”
D. Avevate concordato cosa fare dopo Wimbledon con Sinner?
Filippo Volandri: “Jannik avrebbe potuto, a seconda di come andava Wimbledon, giocare un torneo su terra. Poi Wimbledon è andato oggettivamente lungo, quindi quel torneo salta, ci si riposa, ci si allena; ha fatto una settimana su terra, ha fatto quello che è giusto fare se sei numero uno del mondo per arrivare a giocare un’olimpiade, quindi ti fermi, ti riposi, ti alleni”
Domanda per Matteo Arnaldi. Qual è la logica che ti ha portato a giocare un torneo nella settimana immediatamente prima delle Olimpiadi, che in caso di semifinale o finale sarebbe finito a ridosso dell’inizio di Parigi.
Matteo Arnaldi: “Nell’ultimo periodo non ho giocato benissimo, ho giocato poche partite da Wimbledon ed ho voglia di giocare perché alla fine è quello che mi sta mancando in questo periodo. Ho fatto quattro partite al Roland-Garros, poi due al Queen’s, una a Wimbledon, una ad Amburgo, una ad Umago; quindi, non la costanza che magari avevo prima. Ho cercato di giocare il più possibile per arrivare qui pronto, poi non è andata come volevo sicuramente, però fisicamente sto bene, mi sento in forma”
D. Hai sempre battuto FIls, 4-0 i precedenti. Che sensazioni hai?
Matteo Arnaldi: “Sicuramente lo conosco già. Sono condizioni leggermente diverse, ci giochiamo la stessa partita, qui sarà un due su tre, anche quello cambia. Lui sta giocando molto bene, ha appena vinto un torneo, però l’ho sempre battuto , quindi ho le armi per dargli fastidio.”
“Ho sempre fatto passi in avanti, guadagnando posti nel ranking senza essere mai sceso. Non sto giocando bene a tennis, ma sto continuando a migliorare e fisicamente sto bene. Tutti hanno avuto questo periodo fa parte della carriera di un tennista”
D. Dovessi scegliere un’atleta del villaggio olimpico, tu con chi ti faresti un selfie?
Matteo Arnaldi: “Ce ne sono tanti. Sicuramente qualche giocatore dell’NBA”
D. Qui si gioca per portare una medaglia all’Italia. Con l’assenza di Jannik vi sentite più responsabilizzati verso questa missione?
Matteo Arnaldi: “Partiamo come una squadra. Diamo il meglio gli uni per gli altri. Sicuramente se parte Jannik, testa di serie numero uno, è una cosa in più. È molto diverso rispetto alla Davis, col tabellone possono succedere tante cose. Mi dispiace, ma noi entriamo con la stessa voglia e con la stessa passione. Sono molto carico, l’ultima volta che ho giocato per l’Italia è andata molto bene, spero di contuinare”
D. Qual è il tuo primo ricordo olimpico da bambino?
Matteo Arnaldi: “Forse Pechino. Diciamo che ho sempre guardato atletica e nuoto alle Olimpiadi, erano i miei sport preferiti”
D. L’Olimpiade è un torneo motivante. Arriva nel momento giusto?
Matteo Arnaldi: “Gioco con una pressione diversa e non gioco solo per me stesso. Quando ci sono partite importanti riesco ad esprimermi al meglio, spero di riuscire a dare una spinta in più”