Dal nostro inviato ad Umago
[4] F. Cerundolo b. [2] L. Musetti 2-6 6-4 7-6(5)
Sfuma al fotofinish, 8-6 nel tie-break del terzo set dopo tre ore di gioco, il sogno di Lorenzo Musetti di diventare il quarto italiano – dopo Fognini, Cecchinato e Sinner – a scrivere il proprio nome nell’albo d’oro del Croatia Open. È invece Francisco Cerundolo a diventare il terzo argentino ad imporsi sulla terra rossa di Umago, dopo Canas nel 2004 e Coria nel 2005.
Dopo un inizio di match molto contratto da ambo le parti, il primo set è stato un monologo di Musetti, con l’argentino incapace di contrastare le trame di gioco dell’italiano. Più equilibrato il secondo set, vinto meritatamente da un Cerundolo meno falloso e finalmente più aggressivo (“Nel primo set non era abbastanza aggressivo e lui ha potuto giocare in modo confortevole. E quando detta lui il ritmo del punto è incredibile, è un giocatore di così tanto talento. Quindi nel secondo set ho cercato di essere il più aggressivo possibile. Ho preso dei rischi, spingendo molto con i colpi, ho ripreso la confidenza necessaria ed ero più in controllo dei punti” spiegherà l’argentino nel post match), che ha sfruttato le difficoltà di un Musetti più altalenante. Grande lotta nel terzo set, il migliore dal punto di vista della qualità del gioco, a tratti veramente alta. Il 25enne tennista di Buenos Aires ha avuto il merito di riuscire a tenere praticamente anche per tutto il parziale decisivo il livello di gioco avuto nel secondo set. Per Musetti il rimpianto di non essere riuscito a sfruttare l’opportunità di servire per il match, tradito dalla prima di servizio in quel frangente e poi anche nel tie-break decisivo (“Ho servito leggermente peggio e a questo livello non te lo puoi permettere“). Ma quando entrambi i giocatori si esprimono ad un ottimo livello, come accaduto nel terzo parziale, la differenza la fanno i dettagli, che stavolta hanno premiato il giocatore argentino.
Il match
In un Goran Ivanisevic Stadium riempito in ogni ordine di posto (compresa parte di quelli in teoria riservati alla stampa, tanto che chi scrive ed un paio di colleghi hanno passato i primi cambi campo a spostarsi alla ricerca di volta in volta dei posti ancora rimasti liberi), inizio partita teso da parte di entrambi: la palla viaggia meno del solito e i non forzati, sia in manovra che nei primi tentativi di accelerazione, arrivano abbastanza numerosi. Il primo game dura 10 minuti ed in 14 punti il primo vincente è lo smash con cui Cerundolo tiene la battuta.
Il livello sale un po’ col passare dei minuti, ma il braccio di tutti e due risente ancora della posta in palio: il terzo titolo ATP in carriera (Bastad 2022 e Eastbourne 2023 le due vittorie di Cerundolo, Amburgo e Napoli 2022 quelle di Musetti). Si scioglie prima quello di Musetti, che dopo il doppio fallo di inizio gioco dell’argentino capisce che è il momento di affondare e con un paio di accelerazioni piazza il break del 3-2. Lollo adesso libera quel braccio e i colpi sono sempre più ficcanti, mentre Cerundolo non riesce a trovare la chiave per contrastare il gioco dell’avversario. Una stupenda risposta lungolinea di dritto consegna all’azzurro il secondo break consecutivo ed il successivo turno di battuta tenuto a 15 suggella un parziale di 20 punti a 5, testimonianza del predominio di Musetti, che incamera il primo set con il punteggio di 6-2.
Il 25enne argentino reagisce all’inizio del secondo parziale, Ritrova consistenza nel gioco da fondo ed efficacia con la prima di servizio, e sfruttando anche un piccolo calo dell’italiano – come ammetterà lo stesso n. 2 del seeding nel post match (“Sono sceso un po’ e non sono più riuscito a tenerlo sotto pressione come nel primo set“) – scappa sul 3-0. Musetti ritrova un po’ il bandolo della matassa e recupera il break al quinto gioco. Cerundolo però continua a spingere e si procura un’altra palla break nel sesto gioco, ma con un paio di magie, ivi compreso un ace di seconda, Musetti impatta sul 3 pari.
Ogni tanto l’overbooking sulle tribune (probabilmente la presenza per la finale di gran parte dei possessori dei pass destinati agli sponsor e ai loro ospiti, di solito invece presenti solo in minima parte), con spettatori alla ricerca di un posto libero o di un’alternativa accettabile come i gradini, fa ritardare l’inizio del gioco dopo il cambio campo.
Lorenzo però continua ad andare un po’ a sprazzi, il servizio non l’aiuta e Cerundolo capisce di avere ancora delle possibilità. I colpi dell’argentino ora sono più profondi e gli consentono di prendere l’iniziativa con più frequenza ed efficacia. Senza il supporto della prima di servizio il 22enne tennista carrarino non riesce ad arginarlo: arriva così il nuovo break, che permette a Cerundolo di chiudere il parziale sul 6-4 ed impattare il conto dei set
Il pubblico, in maggioranza per l’azzurro, assiste in silenzio più che incitare, preoccupato e un po’ stupito della piega presa dall’incontro. Ma ci pensa Lorenzo ad esaltarli di nuovo, prima con una mortifera smorzata vincente e poi con una straordinaria difesa che costringe all’errore il n. 37 del mondo. “Cerca di comandare” si dice Musetti tra sé e sé, ma Cerundolo non è di questo avviso e continua a giocare da fondo con grande profondità e spinta: è perciò molto difficile per il n. 16 del mondo cambiare l’inerzia del punto. Il livello del gioco adesso è notevolmente salito, praticamente ogni scambio finisce con gli applausi del pubblico. Ricco di emozioni il terzo gioco, 18 punti totali, con Cerundolo bravo ad annullare due palle break figlie anche della resilienza di Musetti in difesa. Il servizio viene finalmente in aiuto dell’italiano su un pericoloso 0-30 nel game successivo, che però in questa fase del match fatica a trovare continuità in risposta.
Appena Cerundolo scende però con le percentuali della prima di servizio, le cose cambiano: nel settimo gioco da 40-0 uno splendido rovescio lungolinea vincente innesca la rimonta che porta Musetti per quattro volte a palla break, la seconda dopo un magnifico scambio tutto in spinta chiuso con una smorzata quasi irreale per qualità. Ma l’argentino non vuole cedere: ritrova la prima nei momenti più delicati e si salva, dopo un altro game da 18 punti totali.
Il tennista di Buenos Aires continua a giocare con grande profondità e notevole aggressività per non permettere a Musetti di prendere l’iniziativa e sfruttare la maggior varietà del suo tennis. La sensazione è che il rischio di andare fuori giri sia sempre dietro l’angolo. Ed accade nel nono gioco: Lorenzo prima recupera da 40-15 sotto, poi non si fa sorprendere dal nastro che accorcia un colpo dell’avversario, procurandosi così la palla break che converte subito grazie ad un errore in lunghezza di dritto dell’avversario (nell’occasione, applausi a scena aperta per Musetti, che fa rigiocare la prima a Cerundolo, chiaramente disturbato nell’esecuzione da un urlo di qualcuno del pubblico ).
L’azzurro va a servire per il match e per il torneo: sembra fatta, ma l’argentino non molla e sfruttando un nuovo calo di efficacia della prima di servizio del tennista carrarino recupera il break e poi va 6-5 con un inusuale serve & volley. Poco dopo si arriva al tie-break, giusta conclusione di un set ben giocato da entrambi.
Musetti parte bene, va sul 2-0, ma un doppio fallo rimette in carreggiata Cerundolo, che però va fuori giri con il dritto e si ritrova sotto 3-1. Musetti gioca benissimo il punto successivo ma l’argentino recupera una palla quasi impossibile e un cattivo rimbalzo costringe all’errore l’azzurro. Dal 4-1 quasi fatto si passa al 3-2 e cambia l’inerzia, come ci confermerà anche Musetti in conferenza stampa (“Ho avuto un po’ di sfortuna sul punto che mi poteva portare 4-1 e dopo sono diventato un po’ passivo, mentre lui ha continuato a spingere“). Cerundolo, che sembrava il più in difficoltà dal punto di vista fisico (“Sì, mi ha confermato che era stanco alla fine del match, voleva solo sedersi durante i fuochi di artificio, mentre io – magari sarà la rabbia e l’adrenalina per come è finita – mi sento ancora bene fisicamente” la risposta di Lorenzo alla nostra osservazione al riguardo nel post-match), scava ancora dal serbatoio delle energie rimaste e infila un parziale di 5 punti consecutivi che lo porta sul 6-3. Musetti accorcia con i due turni di battuta, ma il tennista di Buenos Aires non trema al servizio e chiude al terzo match point, conquistando il terzo titolo ATP in carriera e tornando nei top 30.