D. Koepfer b. M. Arnaldi 3-6 6-2 6-1
Nulla da fare per Matteo Arnaldi. Sarà Dominik Koepfer a sfidare Novak Djokovic agli ottavi di finale dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. L’azzurro parte con brio e, tenendo il primo set, fa ben sperare. Poi si spegne, travolto dall’aggressività e fame agonistica del tedesco. Il trentenne, numero 70 del ranking, è in giornata sì: acquisita la fiducia, macina punti non facendo rientrare nel match Matteo. La partita in men che non si dica sfugge via all’azzurro. Arnaldi, n°45, sul 5-0 sotto, nel set decisivo, annulla due match point e ha una folata di orgoglio. Ma non basta. In 1 ora e 44 minuti a vincere meritatamente è Koepfer.
Primo set: Arnaldi parte bene, si fa recuperare, ma la zampata vincente è la sua
Partenza fulminea per il nostro portacolori. Arnaldi tiene il servizio agevolmente in apertura e nel secondo game mette già pressione all’avversario in risposta. Koepfer fatica a mettere in tasca i punti e cede subito il break. Confermato a 15, poco dopo, dall’azzurro. Il tedesco si scuote portando a casa il primo game grazie a qualche imprecisione di Matteo, che in seguito perde d’intensità e restituisce il servizio. Nonostante sia l’azzurro con i piedi ben dentro il campo a dettare le regole del gioco, Koepfer inizia a tenere bene lo scambio costringendo l’avversario a dover chiudere il punto svariate volte. Siamo 3-2, senza break, per Arnaldi.
L’aggancio sul 3-3 arriva di lì a poco, grazie a ulteriori gratuiti del numero 45 ATP e ottime ‘remate’ mancine del 70esimo tennista al mondo. Ma la testa del set l’italiano non la concede, ritornando solido nel proprio turno di battuta che gli consegna il 4-3. Con in sottofondo ‘Believer’, del gruppo Imagine Dragons, Arnaldi inizia (proprio come dice la canzone) a crederci di nuovo. Chiama l’avversario a rete, torna a spingere e strappa per la seconda volta la battuta a Koepfer. Poi, servendo alla grande, archivia la prima frazione per 6-3 dopo una mezz’ora scarsa di gioco.
Secondo set: Koepfer sale in cattedra da subito contro un Arnaldi meno propositivo e più falloso
Senza perdersi d’animo il tedesco parte colmo di energia nel secondo parziale. Tiene la battuta a 0 ed è lui questa volta a mettere il naso avanti in risposta. Arnaldi, un po’ disordinato e poco pimpante, offre occasioni all’avversario, che non se lo fa ripetere e agguanta così il break a suon di risposte vincenti di rovescio. Il 3-0 è una formalità. Koepfer non regala neanche un 15 al servizio e prosegue lineare come un treno ad alta velocità.
Arrivano ulteriori chance per lui in risposta. Questa volta, però, Arnaldi tira fuori il carattere: annulla due palle break consecutive e conquista il suo primo gioco del set. Le redini del parziale sono però ancora in mano al teutonico. È lui a essere incisivo, mentre Arnaldi è spesso obbligato a rincorrere e a difendere. La regola dei servizi fa il suo nel frangente di mezzo del set, sino a che Arnaldi è costretto a utilizzare il colpo di inizio gioco per rimanere nel parziale. Nell’ottavo game fioccano ancora errori tra le fila italiche. Finiscono per essere 13 in otto giochi. Koepfer ringrazia e pareggia nel computo dei set. È 6-2 per lui. Dopo una sola ora di tennis si va al terzo.
Terzo set: Koepfer salva tre palle break, poi dilaga
Nel set decisivo sembra che la musica cambi. Matteo Arnaldi si procura in partenza tre preziosissime palle break. Ma Koepfer, a suon di servizi salvagente, le salva tutte quante, con merito. Break sbagliato, break subito. Matteo Arnaldi perde il suo gioco e il contatto col match. Al tedesco riesce tutto, anche smash poco agevoli, Matteo è arrendevole. Nel game successivo alla seconda occasione scarta un altro break. L’azzurro è passivo, investito dall’esplosività del tedesco, non si divincola per reagire. Finisce in un battibaleno sotto 5-0. Qui ha una reazione. Salva due match point non consecutivi, insistendo sul rovescio, un po’ più balbettante, di Dominik. Ma il servizio del tedesco è concreto e incisivo. In 37 minuti si accaparra gioco e set chiudendo 6-1. Per lui ora la proibitiva ma suggestiva sfida con Djokovic.
Con la collaborazione di Andrea Binotto