Oro di gioia, argento di rabbia
E’ d’oro Thomas Ceccon, ancora una volta la piscina dell’Arena La Défense regala gioie ed emozioni all’Italia. E medaglie, del metallo più prezioso. Dopo Martinenghi ieri, oggi è il dorsista a fare sua la distanza dei 100 metri, conquistando una vittoria che non arriva con il favore della sorpresa ma, se c’è una cosa che queste prime giornate olimpiche ci hanno insegnato è a non dare nulla, mai, per scontato. L’atleta azzurro, primatista e campione mondiale, è stato determinante negli ultimi metri, dove è riuscito a imporsi con il tempo di 52 secondi netti, avendo così la meglio sui diretti avversari, tra tutti il cinese Xu con 52″32, arrivato secondo. Il bronzo è stato invece conquistato dallo statunitense Murphy con 52″39.
E poi? E poi c’è l’altra faccia della medaglia, l’altra faccia di una gioia che si trasforma in delusione, i fischi in rabbia e di delusione che dal Grand Palais arrivano dritti fino agli Champs-Élysées. Accettazione di un risultato difficile per Filippo Macchi che ha subito la decisione degli arbitri, in un finale di gara piuttosto concitato. In vantaggio per 14-12 ha subito prima la rimonta dell’atleta di Hong-Kong Cheung e poi le scelte finali degli arbitri che, chiamati a decidere sulla validità delle ultime stoccate, hanno tolto, di fatto, l’oro all’azzurro. Rabbia e orgoglio. Rabbia per come è andata, orgoglio invece per quanto fatto, un percorso che non va dimenticato. Soprattutto perché in finale si saremmo aspettati Marini, eliminato invece dal francese Peauty agli ottavi di finale. Un periodo non fortunato per l’Italia, che paga le decisioni dei giudici a carissimo prezzo.
Paltrinieri e Pilato: una finale conquistata e una medaglia persa
Comincia bene l’Olimpiade di Parigi 2024 di Gregorio Paltrinieri: il nuotatore azzurro ha chiuso le batterie degli 800 metri con il terzo tempo totale (7’42”48), conquistando l’accesso alla finale, in programma domani, martedì 30 luglio, alle ore 21.02. In finale ci sarà anche un altro italiano: Luca De Tullio, autore di un’ottima prestazione, con il settimo tempo (7’44”07). Molto positiva la gara di Paltrinieri che ha dimostrato di poter competere ad alti livelli in una gara dove difende la medaglia di bronzo di Tokyo.
Delusione invece per Benedetta Pilato, solo quarta nei cento metri rana, per colpa di un solo, maledetto centesimo. Di sicuro penalizzata da corsia numero 1, la peggiore in queste finali, e quel centesimo è proprio da ritrovarsi lì, in quella che è il castigo annunciato per chi arriva in finale con il peggior tempo delle qualificazioni. Peccato. Una corsia diversa l’avrebbe vista, minimo, con il bronzo al collo.
Giornata no per le squadre azzurre: la Francia ci castiga
Giornata difficile per le squadre italiane che invece ieri avevano regalato un sorriso alla spedizione azzurra. Sconfitte sia il Setterosa che la squadra maschile di Tiro con l’arco: in comune tra queste due compagini c’è il fatto che entrambe abbiano ceduto il passo alle nazionali di casa. Due sconfitte con le compagini francesi, ma dal gusto totalmente diverso. Accettabile e meritata quella degli arcieri azzurri capitanati da Mauro Nespoli, medaglia d’oro a squadre a Londra 2012 e nell’individuale a Tokyo, che non è riuscito a trascinare la squadra come avrebbe potuto e dovuto. Giornata no, capita. La speranza è di rivederlo al 100% della condizione per l’occasione. Fuori dai denti dobbiamo dire che la Francia ha meritato la vittoria; a fine giornata saranno medaglia d’argento. Inattesa invece è la sconfitta del Settorosa subita ad opera della Francia: il risultato finale è di 9-8 per le transalpine che vincono un match che l’Italia ha letteralmente buttato al vento, o all’acqua della piscina dell’Acquatics Center di Parigi, una vittoria che poteva essere facilmente raggiunta. Passi il primo tempo chiuso avanti per 6-4, ma non si possono ignorare i 4 rigori sbagliate dalle ragazze di coach Silipo. Una sconfitta rimediabile ma che ha messo in mostra alcuni limiti caratteriale che vanno subito colmati. La strada sarà lunga e le possibilità di rimediare sono immediate: già mercoledì con gli Stati Uniti. Non è una delusione invece il sesto posto della squadra italiana di ginnastica maschile; un risultato comunque prestigioso e da guardare con soddisfazione. Oro a sorpresa al Giappone.
Le altre due medaglie di legno
Tra le delusioni di giornata annoveriamo anche altre due medaglie di legno: Luca Braidot nella Mountain Bike e Manuel Lombardo nel Judo categoria -73 kg. Sfortunato il ciclista italiano che a causa di una foratura all’anteriore, ha corso una gara in perenne recupero nei confronti dei primi. La vittoria è andata al campione in carica Thomas Pidcock che si conferma un campione assoluto della specialità e un ciclista a tutto tondo, vincitore quest’anno di una delle classiche del nord su strada, la Amstel Gold Race. Dopo la delusione Giuffrida di ieri, anche oggi sul tatami si è consumata l’ennesima decisione arbitrale che, chiamare dubbia, potrebbe essere riduttivo. A farne le spese Lombardo, il nostro judoka, che ha affrontato il kosovaro Gjakova nei quarti di finale del torno olimpico di judo, categoria -73kg maschili, è stato penalizzato da un arbitraggio pessimo quando, durante il Golden Score si è visto rifilare il terzo “shido” una penalità decisiva che lo ha squalificato e fatto finire ai ripescaggi. Fischi, e anche sonori, anche dal pubblico francese per una decisione contestata anche dal pubblico francese. Nella finale per il bronzo ha perso con il moldavo Osmanovm, che ha vinto per ippon.
Risultato di giornata, 1 oro e 1 argento. Poteva andare meglio? Sì, ma il bello dello sport e della vita è che domani sarà sempre un altro giorno.