La lotta è stata serrata negli ultimi mesi, ma alla fine Flavio Cobolli non ce l’ha fatta a staccare il pass per le Olimpiadi di Parigi 2024. Al suo posto si è qualificato Luciano Darderi, in crescita esponenziale dall’inizio dell’anno in poi e per il romano ora l’obiettivo sarà quello di esserci a Los Angeles 2028. Intanto, il padre Stefano, ha pubblicato un post sul proprio profilo Instagram, in cui si dice orgoglioso del figlio per una frase in particolare che gli ha detto al rientro da Umago. Ecco, dunque, il lungo messaggio.
Stefano Cobolli: “Flavio mi ha detto una frase che mi ha inorgoglito”
“Approfitto di questa mia settimana di riposo per fare una piccola riflessione. In tanti mi hanno scritto nei giorni passati riguardo le Olimpiadi; del perché Flavio non abbia potuto partecipare nonostante la classifica top 50 (unico al mondo ad essere escluso). Il regolamento parla chiaro: ogni nazione può portare i suoi migliori quattro singolaristi. Flavio era il quinto, quindi, tutto regolare. Buono per l’Italia che sta godendo di un momento magico. Perché Flavio non è entrato al posto di Sinner? Perché, ancora una volta, il regolamento stabilisce che se un giocatore qualificato (in questo caso Sinner), si cancella dopo il 20 di luglio, a quel punto entra al suo posto un giocatore on site e non il giocatore che lo segue in classifica. Sinner si è cancellato, credo, il 23 di luglio e quindi pochi giorni dopo la deadline che avrebbe consentito a Flavio di entrare“.
Stefano Cobolli: “La mia famiglia ha trasmesso a Flavio importanti valori sportivi”
“Anche in questo caso tutto regolare. Non sono certo io a discutere o polemizzare sulla questione se il regolamento sia giusto o sbagliato; né tantomeno sul perché Sinner abbia superato la deadline: avrà avuto le sue motivazioni. Il mio pensiero, invece, si focalizza su Flavio. Al ritorno da Umago mi ha detto una frase che mi ha inorgoglito, reso fiero e fatto sentire bene: ‘Papà, sai che avrei barattato la vittoria di un grande torneo ATP in cambio della partecipazione alle Olimpiadi?’. Attenzione, non vincere le Olimpiadi, ma partecipare! Questo mi ha reso molto fiero perché allora la mia famiglia è riuscita a trasferirgli dei valori sportivi importanti. Pensare e riconoscere le Olimpiadi come il massimo traguardo sportivo, rappresentando il proprio Paese, detto da un tennista per me vale tanto. Vuol dire che prima di sentirsi tennista si sente un atleta Italiano“.
“Il mio pensiero in quel momento è andato a mio nonno Giorgio, medaglia d’oro al valor militare, ISTRIANO e con immensi valori patriottici, come del resto mio padre. Flavio, con quella frase per me le ‘TUE Olimpiadi’ le hai giocate e vinte; sei giovane e ti auguro di raggiungere il tuo sogno olimpico in futuro. Daje!”.
Poco dopo, rispondendo a un commento, papà Stefano ha rimarcato che il suo messaggio era “rivolto solo a Flavio per una serie di motivi. Sinner lo ammiro, gli voglio bene e lo porto sempre come esempio. Ci ha sempre aiutato a migliorare, il mio voleva solo essere un incoraggiamento e un complimento a Flavio per quello che ha detto”.