[10] F. Cobolli b. [8] A. Davidovich Fokina 1-6 7-6(0) 7-6(7)
Fa e disfa ma anche lotta e ricuce Flavio Cobolli. E alla fine, annullando cinque match point, dopo 3 ore e 18, gli riesce un capolavoro pazzesco che lo porta dritto ai quarti di finale dell’ATP 500 di Washington. Se quelle tre palle break nel terzo gioco del primo set fossero state sfruttate la vittoria sarebbe stata più agevole. Ma l’azzurro si scuote, lotta e ce la fa comunque. Nonostante un set perso in mezz’ora, nonostante due break sprecati nel secondo set. Al primo tie-break domina, non lasciando nulla a Alejandro Davidovich Fokina, 44 del ranking. E nel terzo set, dopo incredibili colpi di scena e qualche regalo, è bravo a tornare a galla quando sembrava ormai affondato, con carattere e dedizione, con colpi esplosivi e un servizio ritrovato. Alcuni dritti di Flavio, 22 anni e 48 del ranking, sono certificati di qualità. Al tie-break decisivo l’azzurro porta a casa un terzo set al cardiopalma che profuma di prova di maturità. Si trova sotto 6-2, lo spagnolo sembra impeccabile ma lui ci crede e ha ragione. In tutto salva 5 match point prima di esultare. Così quello che a un certo punto del match sembrava un bicchiere mezzo vuoto, si riempie di qualità: rapidità, tecnica ma soprattutto pazienza, grinta, capacità di salvare l’insalvabile. Per Flavio, che al primo turno aveva battuto con testa Goffin, ora ci sono i quarti e uno tra l’americano Alex Michelsen, giustiziere di Mattia Bellucci, e il coreano Hong Seong-chan.
Primo set: Davidovich approfitta di un Cobolli falloso e poco centrato al servizio
Avvolti dal caldo statunitense (il termometro segna quasi 30 gradi) Cobolli e Davidovich Fokina iniziano il loro match valevole per un posto ai quarti. Un risultato che sarebbe inedito per Flavio, mai spintosi tra i migliori otto in un ATP 500. Il loro secondo scontro diretto – il primo si è svolto nelle qualificazioni degli Internazionali d’Italia nel 2021 e in quell’occasione l’azzurro era stato costretto al ritiro a inizio secondo set, dopo aver perso il primo – parte dinanzi a una manciata di spettatori (veramente pochi) attorno alle 11 locali.
Avvio agevole per lo spagnolo, che tiene il primo turno di battuta a 0 in totale controllo. Contraccambia Flavio a 30 servendo bene, nonostante qualche sbavatura. Giocando molto profondo e mettendo pressione all’avversario Cobolli giunge a palla break nel terzo game. A Davidovich, però, non trema il braccio e con sicurezza cancella tre chance di break sotto gli occhi attenti di Fernando Verdasco, Vincenzo Santopadre e Luca van Assche. Break sfumato, break subito. Nel gioco seguente il tennista romano si disunisce in battuta, incappa in qualche errore e si fa rimontare da 30-0 sino a concedere, appunto, il break. Ancora gratuiti azzurri, mischiati insieme a qualche buona accelerazione di Fokina, e l’ottava testa di serie del torneo sale 4-1.
Iniziano a piovere doppi falli tra le fila dell’italiano, che fatica moltissimo a tenere in campo sia prima che seconda. Il tennista iberico raccoglie e piazza il secondo break consecutivo. Si continua a scambiare poco nella capitale statunitense, dove la maggior parte dei punti si risolvono con un errore. Tra i due, però, è Davidovich il più regolare. Dopo mezz’ora di gioco, infatti, archivia il parziale per 6-1.
Secondo set: break non concretizzati ma al tie-break è dominio Cobolli
Si ritorna nel rettangolo da gioco dopo un toilet break del numero 44 ATP e in seguito a un momento di refrigerio di Cobolli sedutosi, tra il primo e secondo set, nella sua panchina a petto nudo con tanto di ventilatore direzionato verso di lui. Ad approfittare del colpo di inizio gioco in apertura di frazione è proprio l’azzurro, che parte con la testa avanti nello score mettendosi in tasca il primo game a 30. I gratuiti diminuiscono per Flavio, bravo a far giocare sempre un colpo in più all’avversario. Quest’ultimo, sorpreso da alcune soluzioni dello sfidante, concede così il break.
Dura poco però. Nel gioco successivo Cobolli è molto impreciso sia con il dritto che con il rovescio. Con questi colpi regala tre punti allo spagnolo che, alla seconda chance di contro break, sferra un bel passante di rovescio. Servizio riconquistato in quattro e quattr’otto e pareggio che arriva di lì a poco ai vantaggi, annullando l’ennesima palla break. Siamo 2-2. Il sorpasso però non arriva, grazie a un Cobolli preciso e concentrato nel quinto game. E nell’ottavo gioco arriva la palla break per l’azzurro: un rovescio lungolinea indirizza lo scambio a favore di Cobolli che riesce subito a fare il punto. Va così a servire per il set. Ma, ancora una volta, gli manca la concretezza. Arriva una possibilità di break: l’azzurro è bravissimo però a scampare il pericolo, con una velocità felina si avventa su una palla corta dello spagnolo costringendolo all’errore. Ma continua a non mettere in ghiaccio game e set: arrivano altre due occasioni per Davidovich Fokina che si riprende il gioco rimanendo in vita. Lo spagnolo è però provato, il sole battente dell’ora di pranzo in America si fa sentire. Il medico interviene ma si decide di continuare. Alejandro sembra avere poche risorse in serbo per la sfida e invece, pur agli sgoccioli, tiene il suo game. Non solo. Nel gioco di Flavio gli sta alle calcagne. Flavio con un doppio fallo si complica la vita e gli consegna una palla break ma è bravo a riparare tutto. Presto ne arriva un’altra. Il servizio di Flavio manca all’appello ma riesce a cavarsela gestendo gli scambi con ordine. Il game però sembra infinito, dopo 15 sfiancanti punti se lo aggiudica l’azzurro che costringe lo spagnolo a servire per andare al tie-break. Ci riesce. Ma Flavio questa volta è deciso. Nel tie-break non sbaglia un colpo: se lo aggiudica con un perentorio 7-0.
Terzo set: un’altalena d’emozioni, Cobolli ritrova il servizio e fa il mircolo
Dopo l’ormai consueta pausa negli spogliatoi di Davidovich Fokina si riprende. Il servizio è subito protagonista indiscusso. Cobolli lo ritrova piazzando due ace. Anche per Davidovich Fokina la battuta si rivela preziosissima, grazie a 2 ace, si lascia alle spalle tre palle break nel terzo gioco e due doppi falli filati che lo avevano trascinato a fondo. Nel quarto gioco Cobolli sembra in forma smagliante: scambi lunghi e ben costruiti, dritti esplosivi. Ma l’equilibrio è sottile. Arriva un doppio fallo a rimescolare le carte e il break dello spagnolo che si riaccende. Flavio è nervoso e scorato ma con qualche salvataggio stoico fa capire che ancora c’è: salva due palle break, mette a segno due ace. Ci vuole provare. Lo spagnolo dà un gentile contributo a Flavio: con un game disastroso gli consegna il break. L’azzurro dal canto suo è rapido e puntuale nelle risposte. Scappa via dall’orlo della sconfitta e si porta sul 3 a 4. Sul 4 pari le risposte non aiutano l’azzurro e lo spagnolo si porta a un passo dal match. Sul 30 a pari, di un game cruciale e vitale, Flavio ha il coraggio di fare un ace e un cross di dritto imprendibile. Si va al tie-break. Qui lo spagnolo strabilia e si procura quattro match point, portandosi avanti 6-2. Flavio sembra spacciato ma ci prova. E ci riesce. Li salva tutti e quattro. Ne arriva un altro: annullato ancora. Dopo tre ore e 18 e un susseguirsi di colpi di scena è Flavio Cobolli a trionfare. Nel tennis mai scrivere la parola fine in anticipo: è la lezione del giorno.
In collaborazione con Andrea Binotto