Sembrava finita, a metà secondo set. Un set e un break di vantaggio per gli americani Austrin Krajicek e Rajeev Ram sulla coppia australiana di Matthew Ebden e John Peers. Incredibilmente a far cascare la candela (non solo lui ovviamente) è stato proprio Little Pete Ram, il più esperto e più atteso, mattatore fino al 4-3 e servizio nel secondo set. Lì un’insperata risalita di Ebden e soprattutto un’estrema qualità di Peers hanno permesso il break agli aussies e una fiammata di vita emersa nel tie-break, e soprattutto nel super tie-break.
Il terzo set è stato marchiato dai due in maglia gialla, come se Krajicek e soprattutto Ram abbiano sentito il peso delle occasioni sprecate, con scelte rivedibili andatesi a cozzare con il miglior tennis del duo down under. Che ha confezionato il 6(6)-7 7-6(1) 10-8 finale che ha restituito all’Australia una medaglia d’oro nel tennis 28 anni dopo i Woodies ad Atlanta 1996. Allora vinse una delle coppie più forti di tutti i tempi. Oggi ha vinto una coppia creatasi per l’occasione ma composta da due grandi esperti, campioni Slam e da anni in cima alle classifiche di specialità.
Una vittoria che pochi avrebbero predetto ad inizio torneo, con Ebden salito alla ribalta solo per il match perso con Djokovic, e Peers sempre più lontano dalle principali cronache. Eppure il cuore, la voglia, la consapevolezza di rappresentare la propria nazione sono stati più forti di qualsiasi altra cosa. Come dimostra la rabbia nello smash finale sul match point di John e l’urlo liberatorio di Matt. Nel giorno più bello della loro vita. Su un campo in terra rossa, il più distante possibile dalle loro abitudini. Ma il 3 agosto 2024. i canguri hanno imparato a volare.