È notizia di ieri la presenza di Matteo Berrettini al Western & Southern Open grazie ad una wild card. Dopo la sua assenza da Montreal (causa ranking troppo basso), il martello romano riprenderà il suo cammino dal cemento statunitense di Cincinnati, in programma a partire dalla prossima settimana. Matteo – fresco vincitore degli ATP250 di Gstaad e Kitzbhuel – ha ricevuto la wild card dagli organizzatori, assicurandosi così un posto nel tabellone principale. Il 28enne romano arriverà in Ohio certamente da top50 della classifica mondiale: attualmente, infatti, occupa la casella numero 41 del ranking live.
LA SCALATA ATP – A Cincinnati Berrettini avrà la possibilità di guadagnare molti punti in ottica classifica, dal momento che lo scorso anno fu eliminato al primo turno per mano di Felix Auger-Aliassime. Se per caso centrasse i quarti o la semifinale, o perché no la finale, potrebbe fare il proprio ritorno in top30, mentre in caso di titolo potrebbe addirittura quasi centrare la la top20.
Guardando sul medio periodo c’è anche il torneo Atp 250 di Winston Salem, dove The Hammer potrebbe accaparrarsi altri punti importanti. Il romano figura nell’entry list del torneo in programma dal 18 al 24 agosto. A guidare la truppa azzurra, oltre a Matteo, ci saranno anche Daderi, Cobolli, Sonego e Fognini, direttamente in main draw. Questi verranno presumibilmente raggiunti da Luca Nardi, il primo degli esclusi al momento della pubblicazione delle liste.
US OPEN – A seguire ci sarà l’ultimo slam dell’anno, lo US Open. Qui vale il medesimo discorso fatto per Cincinnati: il finalista di Wimbledon 2021 ha praticamente tutto da guadagnare, poiché dovrà difendere solo il secondo turno centrato a Flushing Meadows nel 2023 prima di infortunarsi gravemente alla caviglia. Difficile ma non impossibile che Matteo si presenti allo US Open da testa di serie, più probabile a ridosso dei primi 30. Ma con un bottino di oltre 3000 punti a disposizione ci sono tutte le carte in regola affinché Berrettini compia un considerevole balzo in avanti in classifica al termine dello swing americano. E c’è da considerare anche che Matteo non avrà da scartare alcun punto fino a marzo 2025.
Nel 2024 Berrettini ha pesato le mosse: otto tornei Atp giocati, con quattro finali disputate e tre titoli. Gioca quando se la sente, quando è in salute e sa di poter arrivare in fondo. Una gestione che lo ha riportato in top-50 guadagnando oltre 100 posizioni in poco più di quattro mesi. L’anno scorso, dopo Wimbledon, Berrettini ha vinto solamente due partite, in Canada e agli Us Open. “Il vero traguardo è chiudere l’anno tra i primi 30, anche per entrare tra le teste di serie agli Australian Open di gennaio”. Lo Slam di Melbourne è ancora lontano, l’azzurro non vuole affrettare i tempi mettendosi pressione con obiettivi troppo vicini nel tempo: “Voglio rimanere con il sorriso e soprattutto sano, con una programmazione intelligente senza forzare troppo”.
Ultimo ma non per importanza il capitolo Coppa Davis: se in salute, Berrettini ha tutto per essere la seconda punta della squadra alle spalle di Jannik Sinner, e a braccetto con Lorenzo Musetti. A Malaga – qualora superassimo il girone di Bologna – potremmo avere il Dream Team al completo schierato per la prima volta: sognare non costa nulla.