Finalmente si gioca a Montreal dopo che la pioggia nei gironi precedenti ha deciso di prendersi la scena da protagonista assoluta. Oggi invece parola al campo con il programma che mette a disposizione degli amanti del tennis diversi match interessanti, che aumentano ancora più di valore dopo le clamorose sorprese di giovedì tra cui le eliminazioni di Felix Auger-Aliassime, Daniil Medvedev, Stefanos Tsitsipas e Tommy Paul. I primi match che si disputano, oltre all’uscita di scena di Flavio Cobolli, vedono protagonisti coloro che ancora dovevano concludere i loro incontri di secondo turno e che torneranno in campo più tardi nella quinta, lunga giornata del National Bank Open.
[4] H. Hurkacz b. [Q] T. Kokkinakis 4-6 6-3 7-6(6) (di Roman Bongiorno e Jacopo Gadarco)
Hubert Hurkacz rientra in campo in netto anticipo sulla iniziale tabella di marcia dopo l’infortunio al ginocchio destro (e il conseguente intervento chirurgico) patito a Wimbledon nel corso del match di secondo turno contro Arthur Fils. Il tennista polacco appare fin da subito in difficoltà negli spostamenti e cerca di rimanere aggrappato alla partita grazie al suo meraviglioso servizio: i turni di battuta di Kokkinakis scorrono via rapidi (14/15 con la prima palla in campo, 6/10 con la seconda) mentre invece il polacco sembra spesso in affanno, in particolare negli scatti laterali. Hurkacz annulla una palla break nel terzo game e un paio (consecutive) nel quinto ma alla fine, sul 4 pari, abbandonato per una volta dal servizio, è costretto a cedere: un banale errore di rovescio e poi un serve and volley troppo morbido, e Kokkinakis può passare e mettere a segno il break, per poi chiudere il set senza problemi qualche minuto dopo con il punteggio di 6-4.
Cominciato il secondo set, Hurkacz comincia a variare maggiormente le traiettorie al servizio: abbassa la velocità e aumenta la percentuale, ritrovando solidità. Kokkinakis, come nel parziale precedente, appare inavvicinabile nei propri di battuta, almeno fino al sesto gioco: Hurkacz conquista le prime palle break del match approfittando dell’unico, sin qui, passaggio a vuoto dell’avversario. La seconda chance regala il vantaggio al polacco, ora chiamato a chiudere. L’australiano, in risposta, non è in più in grado di creare problemi alla grande solidità della prima polacca: un punto soltanto concesso negli ultimi due giochi al servizio e set in parità.
Al rientro in campo, Hurkacz perde lucidità nello scambio, faticando nel trovare i giusti appoggi sui colpi a rimbalzo: il baricentro è troppo spesso all’indietro, l’equilibrio sul dritto incredibilmente precario. Kokkinakis sembra riuscire ad approfittarne, ma soltanto per un momento: ritrovata la prima di servizio, il polacco risale da 15-40. Se il gioco di Kokkinakis sembra in grande crescita, in grado di destreggiarsi fra alte percentuali al servizio e buone uscite negli scambi, quello del polacco è completamente dipendente dal servizio, troppo discontinuo quando necessario colpire la palla a rimbalzo. Nuovamente sotto, il polacco è deciso ad accorciare al massimo gli scambi, scendendo a rete su ogni palla: le variazioni sono ottime, il chip and charge da manuale. Le inesistenti chance in risposta del polacco sono, però, solamente dovute agli enormi meriti di Kokkinakis, bravissimo a non offrire mai palle facilmente aggredibili.
Proprio come nel set precedente, però, il passaggio a vuoto dell’australiano è destinato a materializzarsi: la statistica dei gratuiti sale vertiginosamente, il coraggio diminuisce e le palle diventano facile preda del dritto di Hurkacz. Questa volta, però, Kokkinakis resta lucido: ace, servizio vincente e il conteggio dei giochi dice quattro a tre dopo due ore di gioco. Complice il forte vento, la partita diventa schiava dei gratuiti: pochi gli scambi prolungati, ancor meno i vincenti. Nonostante tutto, il set del polacco è in crescendo e, quando c’è in campo lui, il tiebreak è questione di destino. Entrambi continuano a servire alla perfezione, rendendo fatale ogni possibile errore. Dopo un set giocato a chilometri di distanza dalla rete, l’australiano è concesso a scendere verso il centro del campo: passante di Hubi e due servizi per chiudere il match. Il polacco di contrae, preda di incredibile tensione: il secondo matchpoint è uno spaventoso doppio fallo. Ne arriva un terzo, nuovamente al servizio e, questa volta, Hurkacz chiude col servizio vincente.
S. Korda b. [9] T. Fritz 6-4 7-6(4)
Sebastian Korda, reduce dal trionfo di Washington e da sei vittorie consecutive, fin dai primi minuti sembra non avere alcuna intenzione di fermarsi: il nuovo numero 18 del mondo, dopo aver approfittato del ritiro della wild card Pospisil al primo turno, sembra avere ancora la benzina giusta nelle gambe, e strappa subito il servizio a Fritz nel terzo game. Il figlio di Petr sopravvive mentalmente e agonisticamente anche a un game delicato, il nono, nel corso del quale Fritz gli annulla quattro set point, e chiude senza problemi con il punteggio di 6-4 un parziale molto solido. A tradire Taylor una prestazione stranamente mediocre al servizio: 2 ace, 2 doppi falli e solamente il 41% di prime in campo.
Nel secondo set Fritz migliora le percentuali dei punti effettuati nei propri turni di battuta e questo naturalmente rimette in careggiata il classe 1997. D’altro canto Korda non abbassa la sua performance, anzi, prosegue con una qualità di tennis molto alta che conferma le ottime impressioni di Washington. L’occasione d’oro capita però a Fritz con tre set point sul 5-4, ma Korda è attento e lucido nel salvarle tutte, “rischiando” addirittura di breakkare nel game successivo. Sarebbe però stata una beffa troppo grossa per Fritz e sportivamente parlando il tiebreak è l’epilogo migliore. Dopo un minibreak a testa, il tie si stabilizza fino all’errore di Fritz sul 4-3 per Korda che taglia le gambe al numero 13 al mondo: al primo match point a Sebastian non tremano le gambe e strappa il biglietto per il turno successivo dove affronterà il norvegese Casper Ruud.