M. Arnaldi b. K. Nishikori 6-4 7-5
Come il miglior cioccolato fondente che addolcisce la bocca dopo un rum, Matteo Arnaldi “vendica” l’amaro della sconfitta di Jannik Sinner al National Bank Open presented by Rogers. Firma una vittoria fondamentale ai danni di Kei Nishikori, che mette un punto esclamativo ad una stagione in chiaroscuro, regalando la seconda semifinale in carriera all’azzurro…ma soprattutto la prima in un 1000 e il best ranking. Da lunedì sarà infatti almeno n.29 al mondo, rompendo per la prima volta l’agognato muro della top 30. Un match condito da grandi recuperi e punti entusiasmanti, un’abitudine nei suoi incontri, che accende le luci su una semifinale contro Rublev in cui Arnaldi parte indietro? Sicuramente, ma in fin dei conti era sfavorito anche al Roland Garros e qui contro Khachanov…sottovalutare Matteo può rivelarsi esercizio da poche soddisfazioni.
Primo set: Arnaldi esce alla distanza. Entusiasmo e atletismo lo premiano
Da subito Nishikori, che negli anni solo gli infortuni hanno tenuto lontano da livelli alti con continuità, mostra quanto l’esperienza possa fare la differenza. Annulla nel quarto game, con calma glaciale e qualità, una palla break ad Arnaldi. Da lì sembra scattare la scintilla e, seppur sempre senza strafare, trova buone sensazioni dal rovescio e sfida l’azzurro sulla sua diagonale preferita, causando qualche errore di troppo. Che è alla base del servizio strappato nel quinto gioco…un fuoco fatuo.
Matteo ha infatti il merito di non arretrare e rimanere anzi propositivo in risposta, cercando di muovere e stuzzicare il giapponese, privandolo di riferimenti. Anche senza eccessivi rischi un palleggio più sostenuto permette il recupero e il sorpasso all’azzurro, chiaramente più avanti da un punto di vista atletico. E di conseguenza capace di insistere su scambi lunghi, andando in crescendo sul suo amato rovescio e costringendo a tanti, troppi errori Nishikori. Che regalano il primo set a un Matteo sempre meglio con il passare dei game, molto accorto soprattutto tatticamente.
Secondo set: Arnaldi fa e disfa, chiude con stile. La semifinale è sua
Sull’onda lunga del primo parziale Arnaldi inizia ancor meglio il secondo. Subito annulla due palle break per poi, infilando un paio di punti di caratura eccezionale sia per finezza tecnica che puntualità atletica, andarsi a prendere un pesante break nel secondo game. Che non sarà definitivo, con Nishikori che trova un contro-break che sa però tanto di ultima preghiera nel quinto gioco, fatto di orgoglio e rischi estremi. Una tattica che in realtà paga e permette al giapponese di rimanere in partita, pur senza togliere l’impressione che sia l’azzurro a tenere in mano le sorti dell’incontro. E infatti in un dodicesimo game di rara intensità, con un punto in difesa versione muro di gomma, Arnaldi riesce a spezzare anche le ultime speranze del giapponese prendendosi break e match. E semifinale 1000. Ancora una volta la bandiera italiana sventola con vigore in Canada.