Rientrato dopo l’infortunio al menisco patito a Wimbledon e la conseguente chirurgia, Hubert Hurkacz – n. 4 del seeding, quindi con un bye al primo turno – ha esordito addirittura il sabato all’Omnium Banque National présenté par Rogers. “È strano” conferma Hubi, “una volta di sabato giocavo le qualificazioni, non il tabellone principale”. Colpa del maltempo che ha colpito Montreal… “Negli ultimi mesi, penso di essere il primo per incontri interrotti o rinviati per pioggia. Ho finito tardi, ma ho giocato un buon tennis e sono contento di essere al turno successivo”.
Dopo essersi imposto su Kokkinakis, Hurkacz è tornato in campo la sera stessa per battere Rinderknech, entrambi i match vinti in rimonta: “Difficile descrivere le sensazioni, soprattutto perché non sapevo se sarei tornato in campo quest’anno. Tre settimana fa l’intervento chirurgico e ora due incontri in un giorni. Ringrazio il mio fisioterapista Kuba e il mio preparatore atletico Przemek perché senza di loro sicuramente non sarei qui a giocare”. Come si passa, allora, da ‘stagione finita’ a un torneo tre settimane dopo? “Dopo l’infortunio, abbiamo cercato di capire quale fosse la soluzione migliore. Di solito non rientri così in fretta. Grazie ancora a quei due”.
C’era un po’ di preoccupazione per dover disputare subito due match di fila… “Innanzitutto, cercavo di trovare le sensazioni giuste, come giocherò il primo incontro, il primo set, come mi muoverò. Non male, in verità, anche se adesso sono un po’ stanchino. Non sono particolarmente sorpreso di come il mio corpo stia reagendo perché ho passato molto tempo in palestra, però è tutta un’altra storia quando giochi in torneo, un’altra intensità, ti toglie anche energie mentali”.
Per alzare il trofeo, Hubi dovrebbe disputare cinque match in tre giorni. “Già, come quando facevo i tornei under 12. Complicato, ma intanto due sono andati e ci pensiamo domani”. Hurkacz è arrivato all’IGA Stadium prima delle 10, è stato in campo quasi cinque ore, eppure è rimasto 15 minuti a fare foto. “I fan sono stati incredibili, è bellissimo rivederli e tornare a giocare. Perché di solito passi da un torneo all’altro e non hai tempo di apprezzare quello che fai, quindi pause come questa ti fanno riflettere su certe cose”.
Una giornata speciale… “Folle. Una delle mie migliori nel circuito, la ricorderò per sempre. Neanche sapevo se sarei stato in grado di correre bene, ‘come faccio a giocare?’. E invece ho vinto due incontri. Credo che abbia smesso di pensare al ginocchio a metà del secondo set del primo match. Lo sentivo bene, un po’ gonfio, ma teneva botta”.
Nel secondo set, ha parlato con l’arbitro del maltempo in avvicinamento. “Il mio team diceva che stava arrivando la pioggia, vedevamo nuvole minacciose, ma non erano sicuri che sarebbe piovuto, così abbiamo continuato a giocare. Due punti”.
Ora si tratta semplicemente di ripetere il tutto domenica: prima Popyrin, poi eventualmente Korda o Zverev. Sei pronto, Hubi? “Certo” afferma con nonchalance prima di mettersi a ridere.