E così Parigi vale Tokyo, perlomeno a livello di medaglie olimpiche azzurre. Replicare quello fatto a Tokyo sembrava cosa improbabile ed invece, con la medaglia certa delle azzurre di pallavolo, il bottino complessivo recita 40, un obiettivo sfidante ma che alla fine è diventato concreto; raggiungibile prima, raggiunto poi. Questi ultimi giorni hanno di sicuro dato lo sprint finale e le medaglie azzurre della penultima giornata di gare sono tre: un argento e due bronzi. Si tiene viva, così, una striscia positiva di giornate a medaglia che dura da Rio 2016. Non male.
L’argento arriva dal ciclismo su pista ed è se volete, una questione di famiglia, soprattutto per quello che riguarda la Madison: se ieri una Consonni, Chiara, ha vinto l’oro, oggi un Consonni, Simone, ha vinto l’argento in coppia con Elia Viviani, all’ultima olimpiade della sua carriera da atleta. Lacrime e commozione generale sono il giusto contorno ad una medaglia che per gran parte della gara è stata d’oro, ma che poi i portoghesi con la giusta forza e il giusto appiglio finale, conquistando il giro e la volata conclusiva, sono riusciti a guadagnarsi, strappandola dal collo azzurro. Ma va bene così, perché l’Americana è gara complessa dove bisogna gareggiare con forza nelle gambe e lucidità mentale. Non sempre le due cose vanno di pari passo; per la coppia azzurra sì. C’è solo da sorridere…e piangere.
Di bronzo è invece la medaglia per le meravigliose Farfalle della ginnastica ritmica azzurra. Un esercizio che ha reso onore alla loro grazia, precisione e coordinazione. Un esercizio quasi perfetto, che ha lasciato un pizzico di amato in bocca per una medaglia che sarebbe potuta essere di un colore diverso, ma va bene così. E’ vero mancavano Russa e Bielorussa, formazione storicamente molto forti e possibili podi olimpici ma molte altre squadre si stanno affacciando al panorama dell’artistica mondiale e tutte le otto squadre finaliste avrebbero potuto salirci su quel podio. E’ stata questione di attimi e di perfezione per le Farfalle azzurre, che hanno così difeso il terzo posto di Tokyo e confermando l’Italia su altissimi livelli: siamo infatti l’unica nazionale rappresentata sia nella competizione individuale che in quella a squadra. Ci siamo.
Altro bronzo di giornata è quello vinto da Giorgio Malan nel pentathlon moderno, al termine di una gara tutta di rincorsa, culminata con il sorpasso decisivo nel corso dell’ultimo giro della prova di laser run. Il pentathlon moderno è una disciplina che comprende: scherma, nuoto, corsa, equitazione e tiro a segno. Un potpourri di discipline, in cui competere ad alto livello è difficile se prese singolarmente, figurarsi insieme. Era da Barcellona 1992, dal bronzo a squadre di Roberto Bomprezzi, Carlo Massullo e Gianluca Tiberti, che l’Italia non saliva sul podio olimpico del pentathlon moderno, ma bisogna tornare a Seul 1988, all’argento di Carlo Massullo, per ritrovare un azzurro a medaglia nell’individuale maschile. Non si direbbe, ma siamo un Paese con una discreta tradizione alle spalle. Chi lo avrebbe detto!?