F. Cobolli b. [10] T. Paul 6-2 4-6 7-5
Torna subito a vincere, Flavio Cobolli, dopo che a Montreal non aveva approfittato della mezza occasione di arrivare agli ottavi – occasione perché l’avversario era il non temibilissimo Rinderknech, mezza perché il nostro era visibilmente stanco dopo la finale di Washington e il primo turno vittorioso contro Felix Auger-Aliassime. Contro Tommy Paul, Flavio vince quasi di nascosto, nel senso che nel lunedì di Cincinnati, a prima vista tutto dedicato al turno decisivo di qualificazioni (con la sconfitta di Sonego), hanno infilato anche un paio di incontri di primo turno (l’altro è Khachanov-Cerundolo). Se n’è però senz’altro accorto Paul, n. 10 del tabellone, così come il numeroso pubblico amico, del 6-2 4-6 7-5 a favore di Flavio in dueoreezerosei dopo aver annullato tre match point (due consecutivi) in battuta al decimo game.
Una sfida (inedita) partita in sordina con tanti errori da parte di entrambi in un primo parziale che ha premiato Flavio più propositivo. Nel secondo Paul ha trovato la regolarità, mentre l’azzurro ha continuato a sbagliare troppo. Il ventisettenne del New Jersey è salito ancora nella partita finale, pur rimanendo incapace di fare davvero male e con una seconda battuta dalla resa insufficiente, ma si è fermato (tre volte) a un passo dalla vittoria – e, dopo la terza, si è davvero fermato davanti a un avversario diventato padrone del campo nell’ultimo, decisivo scampolo di match. È la quinta vittoria di Cobolli contro un top 20, dopo le doppiette contro Shelton e Auger-Aliassime (Tommy già preoccupato per la prossima sfida, quindi).
Primo set – Entrambi sbagliano, ma Cobolli fa qualcosa in più
Paul sceglie di iniziare in battuta, tre prime e praticamente non si gioca se non per una meravigliosa volée bassa dietro al servizio esterno; poi un doppio fallo, Flavio entra negli scambi, l’altro sbaglia presto ed è subito break. Non ‘è però la conferma perché gli errori adesso arrivano la Italia. Tutto sembra ancora un po’ casuale, dopo due turni tenuti l’azzurro tenta un nuovo allungo questa volta consolidato, 4-2, salvandosi due volte da sinistra. Già una ventina di gratuiti complessivi e la qualità non migliora nel settimo gioco, ma è colpa dello statunitense che manca il campo con allarmante frequenza quindi va bene così: 5-2 Cobolli che serve (molto bene) per il set e lo fa suo in trentuno minuti. 8 vincenti a 1 per il romano, il dritto statunitense una miniera (8 unforced a fronte di un winner che poi è la volée del primo gioco quindi non conta davvero).
Secondo set – Paul trova continuità
Un doppio fallo e un punto che sembrava fatto (tre volte) costano la battuta a Flavio; Tommy si affida alla sua e scappa 3-0. Cobolli muove il punteggio – il suo kick dà parecchio fastidio – ma sembra non sentire la palla sui colpi a rimbalzo. Sul 4-2, tuttavia, un bel recupero di Flavio su smorzata non malvagia gli dà il la per il controbreak che il nostro concretizza chiudendo con il vincente un bello scambio in progressione. “Se non puoi spingere, dietro la palla e la tiri su” gli suggerisce il papà-coach mentre agguanta il 4 pari. “Deciso a colpire ora con la palla nuova” gli dice ancora dall’angolo, ma Paul non glie ne dà la possibilità tenendo il servizio in un minuto e 26 secondi. Cobolli manca una chiusura relativamente comoda, Paul muove bene la palla e arriva a set point, convertito con un po di fortuna nello scambio rete-rete. 15 errori azzurri, otto in più di quelli avversari.
Terzo set –Il livello sale, Paul quasi la vince e invece la spunta un Cobolli mai domo
“Devi crescere tu con l’atteggiamento e la qualità del gioco” captano i microfoni: vero, perché Tommy ora c’è. Flavio risale con autorità da 15-40, poi forza un dritto che finisce largo (23° colpo dello scambio), doppio fallo e 3-1 Paul. Niente fuga, però, perché il classe 2002 ha voglia di restare lì a soffrire (come sempre, del resto) e si riprende il maltolto da un avversario di nuovo non esente da regali. Per Cobolli giunge di nuovo il momento di servire sul 4-5, due errori bimani e un’incertezza a rete (non la prima) significano due match point consecutivi per Paul, cancellati con grande determinazione; Tommy la vuole subito, altro match point, anch’esso estinto. “Non ti fa male, non avere fretta” gli fanno giustamente notare subito prima del 5 pari. Il numero 13 del mondo non vince più uno scambio, a rete viene finalmente trafitto, ma si affida al servizio per restare a galla, fondamentale sulle prime tre (tre!) palle break da sinistra. Anche sulla quarta sembra fatta per Paul dopo che il kick gli ha spalancato il campo, ma non ha fatto i conti con il recupero azzurro: lobbone che lo rimanda indietra e smash fallito. Ora un ultimo gioco di sofferenza, anzi no, perché Cobolli tiene a zero con disarmante sicurezza: due servizi non risposti, scambio solido, ace e secondo turno, in attesa di Darderi o Tabilo.