Dal nostro inviato a Montreal
A. Popyrin b. S. Korda 7-6(0) 6-3
La seconda semifinale del National Bank Open di Montreal vede protagonisti Alexei Popyrin e Sebastian Korda, tornati in campo dopo le loro sorprendenti vittorie nei quarti di finale contro Hurkacz e Zverev. Un torneo sicuramente stancante per tutti i protagonisti, costretti a giocare diverse partite in pochissimi giorni causa pioggia. Mentre attendevamo l’arrivo in sala conferenze di Matteo Arnaldi e Andrey Rublev, vincitore della prima semifinale, abbiamo avuto modo di vedere gran parte del match dallo schermo posto di fianco alla postazione dove si siedono i giocatori intervistati, che spesso non disdegnano uno sguardo al punteggio e all’andamento del match durante le loro risposte. Non una grande idea, al contrario, andare a vedere gli ultimi game in tribuna stampa e lasciare l’Iga Stadium al termine del match, con la diaspora del pubblico verso le (stracolme) stazioni della metropolitana, su cui a malapena si riusciva a respirare.
Divagazioni a parte, è sicuramente Korda a partire meglio. Il favorito della vigilia, nonostante il titolo conquistato a Washington una settimana fa, sembra instancabile ed è il primo a trovare il break, allungando sul 3-1. La reazione di Popyrin, però, non si fa attendere, visto che l’australiano prima ricuce lo strappo (agganciando il suo avversario sul 3-3), poi – sfruttando il vantaggio di servire per primo – si procura due set point in risposta sul 5-4, entrambi però annullati dallo statunitense. Nel game successivo Korda strappa la battuta a Popyrin, ma una volta al giunto al servizio per il set sul 6-5 prima subisce l’immediato contro break, poi di fatto non gioca il tie-break, perso addirittura 7-0.
Il blackout del prossimo n°15 del mondo si prolunga anche ad inizio secondo set: l’australiano ottiene un altro break (con una smorzata baciata dal nastro e una corda rotta) e si porta sul 2-0. Popyrin non rischia nulla al servizio nel secondo parziale, non offrendo mai break point e chiudendo il match addirittura con uno splendido break a zero nel nono gioco. Dopo un’ora e mezza il 25enne di Sydney si impone 7-6(0) 6-3 e conquista la sua prima finale in carriera in un Master 1000, appena la terza complessiva a livello ATP (ha vinto le prime due, ad Umago e a Singapore). Aveva iniziato la settimana da n°62, la concluderà – almeno – da n°30, con ottime chance di essere testa di serie allo US Open. Che sorpresa Alexei!