Dopo la complicata sconfitta con Andrey Rublev ai quarti di finale del Master 1000 di Montreal, Jannik Sinner è atterrato in Ohio e, da testa di serie numero 1, è pronto a trovare le migliori sensazioni in vista dell’ultimo slam stagionale.
Per l’italiano è la quarta presenza al Masters 1000 di Cincinnati, in cerca di riscatto dopo l’eliminazione al primo turno dello scorso anno. Certo, nella precedente stagione arrivava in Ohio subito dopo il primo trionfo “1000”, immediatamente costretto a un avversario ostico come Lajovic. Quest’anno, le sensazioni sono ben diverse: è il numero uno al mondo, parte favorito in ogni match, ma le condizioni fisiche sembrano ancora distanti da quelle dei giorni migliori.
“Mi sento abbastanza bene” sono le parole di Sinner a Cincinnati raccolte dal sito dell’ATP. “Ovviamente ho passato quasi una settimana senza allenarmi, prima e dopo aver giocato per 2-3 giorni di fila, un po’ più del solito, e questo avrebbe potuto avere un qualche impatto sull’anca. Ma non ho paura, l’anca sta bene, e non vedo l’ora di scendere in campo“.
Di certo, però, anche l’esordio di quest’anno non sarà affatto facile: per l’azzurro sarà molto probabilmente l’ennesima sfida a Griekspoor. Da Rotterdam 2023, i due si sono affrontati ben cinque volte: solamente due i set vinti dall’olandese, proprio nelle ultime due sfide a Miami e Halle. Che ormai si tratti di derby, è appurato. Possibile che le stelle abbiano consacrato questa sfida come necessaria al trionfo di Jannik: in quattro delle cinque volte in cui si sono affrontati, Sinner ha poi vinto il torneo. L’unico precedente a macchiare la statistica è Rotterdam 2023, con la finale persa da Medvedev. Prima del derby, però, l’olandese è chiamato all’affronto di una battaglia non semplice, col classe 2004 Alex Michelsen, vincitore su Bergs e McDonald nelle qualificazioni.
“Quest’anno sentivo di star giocando bene, anche al Roland Garros. Speravo, quindi, di riuscire a costruirmi una chance di medaglia, sapendo che le Olimpiadi si sarebbero poi giocate su quei campi“. Le precarie condizioni di salute mostrate in Canada non fanno che confermare le difficoltà nell’affrontare, sportivamente, una tonsillite. La speranza è che quelle immagini abbiano almeno aiutato chi pensava dovesse imbottirsi di medicinali pur di scendere in campo per amor di patria, a capire che lo sport non è solo questo, che non poteva rischiare di mettere a rischio salute e mesi interi di stagione per una sola competizione. “Devo accettarlo. Anche se tutt’ora ripenso all’evento che mi sono perso dopo averlo preparato. Ma fa parte dello sport, devo esser felice di ciò che ho, senza guardare sempre gli aspetti negativi. Credo che la mia stagione stia andando molto, molto, bene, e su questo possiamo continuare a costruire“.
Serve costruire sulle certezze, sulla consapevolezza di poter battere chiunque: “Tutti abbiamo dei dubbi. A volte, prima di vincere in Australia, mi domandavo se fossi in grado di vincere un torneo del Grande Slam. E poi lo vinci. Da quel momento, ti convinci di potercela fare, ma senza smettere di lavorare“.
Il lavoro è fondamentale, il continuo miglioramento è imprescindibile per restare al vertice. Nel tennis, come da sempre si dice, è più semplice raggiungere la vetta, che mantenerla. Basti pensare alla fatica di molti giocatori nell’affrontare la stagione immediatamente successiva a quella dell’exploit. Certo, quando si è numeri uno del mondo, le cose sono un po’ diverse: “Se vuoi mantenere la posizione, devi migliorare. E se vuoi essere migliore, devi migliorare più degli altri. Devi bilanciare quantità e qualità del lavoro“.
Come detto, si tratta della quarta partecipazione di Sinner al torneo di Cincinnati, dalla sconfitta con Caruso nelle qualificazioni dell’edizione 2020. Quella, fu l’ultima volta in cui un giocatore italiano è stato in grado di battere Jannik Sinner. Da allora, record di tre vittorie e tre sconfitte sul cemento statunitense: secondo turno con Isner, ottavi con Aliassime e primo turno con Lajovic. Evidentemente, non i suoi campi preferiti. Arrivati alla vetta del mondo, però, si impara a gestire il proprio tennis, a giocare in base alle esigenze. “Qui di solito faccio un po’ fatica a causa delle condizioni, ma non vedo l’ora di vedere come reagirò quest’anno. Sarà un grande test per me“.
Si tratta dell’ultimo grande impegno prima di quello che è l’obiettivo numero uno: a New York, Sinner scenderà in campo per pareggiare il conto degli slam stagionali col rivale spagnolo, scenderà in campo per trionfare nello slam che più gli piace, ma che più gli ha fatto male. “Credo che questo torneo possa darti molta fiducia in vista dello Us Open, che è l’ultimo Grande Slam dell’anno. Per questo credo che questo sia un appuntamento molto importante. Ma andiamo avanti di giorno in giorno. Oggi mi sono allenato per la prima volta, vediamo come mi sentirò…Ho un paio di giorni per completare la preparazione, spero di mostrare del bel tennis“.
Poco da perdere e tanto, tantissimo, da guadagnare, in termini di fiducia, punti e condizione. Serve spazzare via i dubbi canadesi e far posto alla miglior versione del numero uno al mondo, mai capace di superare gli ottavi di finale in questo torneo.