T.M. Etcheverry b. M. Arnaldi 6-3 6-7(3) 6-2
Tomas Martin Etcheverry supera in tre set 6-3 6-7(3) 6-2 il nostro Matteo Arnaldi e si prepara alla sfida di secondo turno con la testa di serie numero dodici Ben Shelton. Matteo, reduce come è noto dall’ottima settimana canadese, non è parso stanco fisicamente, quanto poco intenzionato a spendersi nella lotta per avere la meglio nella partita. L’azzurro è andato a folate e a tratti è stato travolto ma è stato anche capace di reagire ed è parso in alcuni momenti, come all’inizio del set decisivo, pronto a fare il vuoto.
Non è andata così per merito del lottatore argentino, anche lui ondivago ma più solido e motivato nel momento decisivo. All’inizio del secondo set Arnaldi, dopo aver subito il break, è sembrato disposto a lasciar andare il match, ed è parso rimanere proprio per il rendimento soggetto ad alti e bassi del rivale. È probabilmente un’occasione persa per il nostro portacolori, che ha senz’altro bisogno di ricaricarsi per essere al meglio a New York.
Primo set: Etcheverry spinge in maniera insostenibile, Arnaldi non trova contromosse
Etcheverry esce dai blocchi con tutta l’energia di cui dispone e impone una cadenza altissima, tenendo il sanremese lontano dal match a suon di battute dominanti e di dritti a rientrare e a uscire velocissimi e profondi. Il tennista argentino non concede che istanti all’italiano per scegliere come variare lo scambio, tanto è rapido nel ribattere. Arnaldi perde a zero il primo game e anche al servizio si deve arrendere al vigore del venticinquenne numero 37 del ranking, che si porta sul 2-0 15-30 grazie a un doppio errore di Matteo.
Il tennista ligure è bravo a reagire con l’aiuto del servizio (un ace) e con un dritto vincente. Etcheverry sale subito 40-0 ma qui si perde in qualche errore banale, mentre il recente semifinalista di Montreal riesce ad essere più competitivo con lo slice rendendolo più scorrevole e basso e confondendo il rivale, che arriva a cedere il break di vantaggio.
Il merito del tennista sudamericano è quello di non demordere nonostante l’inatteso momento di pausa e di riprendere a spingere con insistenza. Arnaldi non sa reagire e torna a subire una pressione insostenibile: dopo aver piazzato un parziale di dieci punti consecutivi, Matteo subisce il break nel settimo game e perde gli ultimi dieci punti della frazione, denotando, nell’ultimo gioco, un atteggiamento rinunciatario e passivo: 6-3 in trentanove minuti, per chi vince dieci colpi vincenti e nove errori non forzati, sei a otto per chi perde. Nemmeno un ace per l’argentino, che però si mette in tasca il 70% dei punti giocati sulla seconda di servizio.
Secondo set: frazione senza padrone, la spunta l’italiano al tie-break
Matteo chiude malamente la prima frazione con un doppio fallo; purtroppo, il game d’esordio alla battuta nel secondo parziale, sul punteggio di 1-0 per il rivale, lo vede commetterne altri due, prologo del break che manda subito avanti nel punteggio Etcheverry. Matteo non sembra avere le energie mentali per mettersi all’opera come sa fare benissimo per cercare le contromosse alle strategie dell’avversario.
Inaspettato e fulmineo arriva però il contro-break: Tomas torna a distrarsi e gioca il primo doppio errore della sua partita, ma è bravo Matteo a “gonfiare” alcune traiettorie e a mettere a disagio con il rovescio l’argentino. Arnaldi gioca in recupero sulla sinistra uno slice di rovescio a una mano che supera Etcheverry, beffato dall’arco descritto dalla pallina nell’aria.
Se Arnaldi non riesce a sbloccarsi completamente e deve non di rado subire, il suo sfidante si concede periodi di vuoto di concentrazione che lo portano a mollare la presa e a non scappare in via definitiva nel punteggio. In questi spazi dove si perde l’iniziativa del sudamericano è bravo e lesto ad insinuarsi l’atleta ligure, che nell’ottavo game sul punteggio di 0-30 tratteggia un lob di rovescio che casca sulla riga e gli regala tre palle-break consecutive. Tomas mette a segno un gran dritto e sul 15-40 sferza la pallina e si presenta a rete con un affondo sulla destra dell’azzurro; Arnaldi ha però in serbo il passante in corsa e si porta sul 5-4.
Sembra il momento del nostro davisman, ma ancora la partita cambia padrone, più per demeriti di chi cala che per meriti di chi cresce: Etcheverry parte bene con il dritto ma sono soprattutto gli errori di Matteo a causare il contro-break nel game del possibile 6-4 per l’italiano. Il set che nessuno pare voler vincere approda al tie-break e la consistenza e la capacità di resistere di Matteo hanno chiaramente la meglio: due minibreak per lui, due ace e qualche errore di Tomas, il match torna in equilibrio.
Terzo set: c’è lotta per dieci minuti, poi l’argentino prende il largo
Il finale del parziale precedente ci rende buone sensazioni vista la solidità dimostrata dal nostro rappresentante, ma evidentemente è destino in questo incontro che i protagonisti tengano la scena con discontinuità e si lascino trascinare periodicamente verso il basso. Etcheverry tiene subito il servizio con qualche pensiero ma nel secondo game Arnaldi fa molto peggio, tornando a subire e cedendo la battuta. È un match strano, non spettacolare, se non a tratti, con errori ma anche con qualche buona iniziativa da parte di entrambi.
Etcheverry è sul punto di farsi riprendere ma risponde in maniera gagliarda nel sesto game, che lo vede in ritardo per 0-40. L’argentino viene più volte sollecitato da Matteo con la palla corta ma si carica le gambe in spalla e fronteggia il triplice rischio con successo, approdando sul 4-2 dopo un paio di difese a rete davvero pregevoli. Arnaldi è alle prese anch’esso con due palle-break per il possibile 2-5 ma le annulla con altrettanti ace. Per la terza però non c’è la prima palla e Matteo sbaglia il settimo rovescio nel set, cedendo nuovamente la battuta. È la resa per il nostro, che perde poco dopo l’ottavo game e la partita.