Jasmine Paolini ha vinto la terza partita slam consecutiva contro Bianca Andreescu al primo turno dello US Open, dopo quasi 3 ore di gioco, con il punteggio di 6-7(5) 6-2 6-4.
Un match lottato ad ogni punto, anche se Paolini ha dovuto aspettare l’inizio del secondo parziale per avere delle buone sensazioni in campo. Un primo set durato 80 minuti e vinto al tie-break dalla canadese non è bastato a destabilizzare Paolini. Forse è proprio questa la caratteristica più incredibile dell’azzurra: non arrendersi mai. Paolini ha chiuso il secondo set in mezz’ora di gioco prima di andare a prendersi anche il terzo parziale, il più combattuto a livello fisico. Andreescu, al termine della partita, ha voluto metterla sul ridere scherzando con Paolini sotto rete: “Questa volta credevo finalmente di batterti”.
Al prossimo turno adesso l’aspetta Karolina Pliskova. Le due giocatrici si sono incontrate solamente una volta, all’ Australian Open del 2021, dove la ceca vinse 2 set a 0. Ma Paolini oggi è una giocatrice diversa, è la numero 5 del mondo e come continua a dimostrarci in questa annata strepitosa, bisogna crederci sempre e non mollare, mai.
D: Jasmine, 80 minuti di primo set e poi quel 4 a 0. Credi che la partita sia andata un po’ su e giù in base a te o in base a lei?
Paolini: “Nel primo set ho fatto davvero tanta fatica a colpire bene la palla, soprattutto di dritto. C’era un po’ di nervosismo chiaramente, non riuscivo a sciogliermi e a colpire bene. Mentre nel secondo set sono partita subito bene e ho cercato di lasciarmi andare, da lì ho trovato sensazioni migliori. Il terzo set invece è stata una battaglia fisica, secondo me tutte e due stavamo giocando un buon tennis ed è stata molto dura. Son contenta di come sono riuscita a gestirla alla fine perché non era facile”.
D: Hai parlato con Sara (Errani) prima, durante, dopo?
Paolini: “Si. Cerco sempre di confrontarmi con lei. Certe situazioni le ha vissute prima di me, quindi riesce a darmi qualche consiglio prezioso”.
D: Non sappiamo se sia così anche dal punto di vista di una giocatrice, però viene da dire “che peccato” che questa partita sia stata solamente un primo turno. Perché se fosse stata una semifinale, per esempio, avrebbe avuto molta più risonanza come match e il tennis femminile ha bisogno di partite come questa.
Paolini: “No io sinceramente non ci ho pensato (ride). È tosta, i primi turni sono sempre difficili, soprattutto contro le giocatrici che hanno già vinto qua. Nei giorni scorsi, cercavo di dirmi che sarebbe stata dura e dovevo prepararmi, dovevo fare una buona prestazione. Allo stesso tempo però, mi sono detta che se fosse andata male, ci poteva stare, non può sempre andar bene. Poi alla fine è andata bene e allora siamo tutti più felici”.
D: Oggi Sara ha detto che dopo la vittoria alle Olimpiadi si è sentita svuotata e ci ha messo un po’ a riprendere le energie. Per questo motivo, la vigilia di questo torneo è stata particolare per lei. Tu come hai vissuto la vigilia di questo torneo e alla luce di quello che è successo a Wimbledon e a Parigi, com’è cambiato il tuo mindset?
Paolini: “Cerco ti tenere sempre lo stesso mindset. Non è facile perché si è vero, Parigi un po’ di energie le ha portate via ed è successo tutto così in fretta. Non sono potuta andare a Toronto perché non c’era fisicamente il tempo, allora sono andata a Cincinnati e nei pochi giorni in cui è stato possibile ho cercato di ritrovare un po’ di energie. Però non è semplice, si sta giocando tanto ed è importante mantenere lo stesso mindset ritrovando sempre le energie per scendere in campo. Quello che mi dice sempre Renzo è di scendere in campo con un mix di serenità e concentrazione, di provare a restare tranquilla. Mettersi addosso troppo pressioni è inutile e mi farebbe solo male”.
D: Sara ha detto che volevo portarsi dietro la medaglia e poi l’ha lasciata a casa. Tu l’hai portata?
Paolini: “No, l’ho lasciata a casa anch’io”.
D: Tu sei in gara per arrivare a Riad sia in singolare che in doppio. Hai pensato se nel corso del prossimo autunno, quando ci saranno le fasi finali, sarà il caso di fare una scelta tra le due e capire dove ci sono più possibilità di vincere?
Paolini: “Fare una scelta in che senso? (ride). No, si va e si fa tutte e due! Non faccio mai questo tipo di ragionamento”.
D: Cosa pensi della prossima partita?
Paolini: “Sarà un altro match molto duro. Ci ho giocato parecchio tempo e non so bene cosa aspettarmi. Lei sicuramente servirà molto bene e dovrò mettere molta attenzione in risposta ma anche al servizio. Qua i campi sono molto veloci, dovrò essere molto reattiva perché se inizia a comandare lei può essere molto, molto pericolosa”.